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Civiche Memorie. Il Museo Riminaldi
L’attuale esposizione si ricollega alla precedente esperienza di valorizzazione storica delle collezioni cittadine proposta nel 1985 con la mostra Il Museo Civico in Ferrara. Donazioni e restauri, allestita a cura di Ranieri Varese e Anna Maria Visser.
Comunicato stampa
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Venerdì 17 dicembre alle ore 18 si inaugura a Palazzo Bonacossi l'esposizione Civiche Memorie. Il Museo Riminaldi, con l'intento di rendere visibile alla collettività quella parte ancora poco conosciuta del patrimonio storico e artistico locale.
Sede dell’esposizione è l’antica residenza ferrarese di Palazzo Bonacossi, recentemente restaurata, che attualmente ospita il centro direzionale dei Musei Civici di Arte Antica, coniugando funzione pubblica e di rappresentanza a funzione espositiva, contenitore privilegiato per una raccolta nata già nel lontano Settecento con finalità di fruizione collettiva oltre che di godimento privato.
Gianmaria Riminaldi, nobile ferrarese creato cardinale nel 1785, fu Presidente del Collegio dei Riformatori e promotore della Riforma dello Studio pubblico che, in Palazzo Paradiso, ospitava anche il Museo di Ferrara. Intellettuale e raffinato collezionista d’arte, egli elargì nella seconda metà del XVIII secolo un ininterrotto flusso di donazioni da Roma, ove viveva, alla propria città natale.
Il Museo venne da lui considerato come momento essenziale della rinnovata struttura universitaria e destinato a concorrere alla formazione degli studenti, insieme alla Biblioteca e all’Accademia.
Le opere esposte nel Museo di Palazzo Paradiso erano allestite con cura meticolosa e secondo un metodo ben preciso; inoltre, come si evince da una serie di documenti autografi del Riminaldi, chiaro era l’intento di renderle fruibili anche a livello didattico, permettendone lo studio e l’osservazione da parte degli allievi dell’Accademia.
L’attuale esposizione si ricollega alla precedente esperienza di valorizzazione storica delle collezioni cittadine proposta nel 1985 con la mostra Il Museo Civico in Ferrara. Donazioni e restauri, allestita a cura di Ranieri Varese e Anna Maria Visser.
Notevoli sono le opere esposte, dalla ricca collezione di bronzetti di altissima fattura alla raccolta di sculture in marmo, fino alla litoteca settecentesca, squisito oggetto di arredo e al contempo campionario di pietre preziose.
Tra le sculture in bronzo, spiccano opere di celebri autori come l’Angelo di Alessandro Algardi ed il Moro di Gian Lorenzo Bernini, mentre splendide sono le copie in marmo dall’antico eseguite nel XVIII secolo, come la Vestale, la Zingarella e le Niobidi. Di grande qualità è il Ritratto di Cicerone, opera del famoso restauratore ed antiquario Bartolomeo Cavaceppi, che si affianca ai numerosi busti imperiali di età moderna. Sono inoltre presenti preziosi arredi ed alcuni mosaici di raffinata esecuzione; di straordinario effetto scenografico risulta l’accostamento del tavolo con piano di ametista con le Colombe che si abbeverano, copia di un celebre mosaico di età adrianea oggi conservato presso i Musei Capitolini.
Momento espositivo iniziale rispetto ad una serie di futuri appuntamenti relativi alle raccolte che hanno nel tempo arricchito il patrimonio artistico dei Musei di Arte Antica di Ferrara, la mostra Civiche Memorie: il Museo di Giovanni Maria Riminaldi rappresenta la sintesi delle funzioni stesse di un museo: tutela, conservazione, ricerca e divulgazione, intesi non soltanto come doveri istituzionali, ma soprattutto come azioni diffuse in direzione di quel senso civico che fonda innanzi tutto il bene di un territorio e dei suoi abitanti.
Sarà disponibile presso il Museo una guida con testi curati da Angelo Andreotti, Elena Bonatti, Maria Teresa Gulinelli, Elisabetta Lopresti e Giuseppe Muscardini.
Sede dell’esposizione è l’antica residenza ferrarese di Palazzo Bonacossi, recentemente restaurata, che attualmente ospita il centro direzionale dei Musei Civici di Arte Antica, coniugando funzione pubblica e di rappresentanza a funzione espositiva, contenitore privilegiato per una raccolta nata già nel lontano Settecento con finalità di fruizione collettiva oltre che di godimento privato.
Gianmaria Riminaldi, nobile ferrarese creato cardinale nel 1785, fu Presidente del Collegio dei Riformatori e promotore della Riforma dello Studio pubblico che, in Palazzo Paradiso, ospitava anche il Museo di Ferrara. Intellettuale e raffinato collezionista d’arte, egli elargì nella seconda metà del XVIII secolo un ininterrotto flusso di donazioni da Roma, ove viveva, alla propria città natale.
Il Museo venne da lui considerato come momento essenziale della rinnovata struttura universitaria e destinato a concorrere alla formazione degli studenti, insieme alla Biblioteca e all’Accademia.
Le opere esposte nel Museo di Palazzo Paradiso erano allestite con cura meticolosa e secondo un metodo ben preciso; inoltre, come si evince da una serie di documenti autografi del Riminaldi, chiaro era l’intento di renderle fruibili anche a livello didattico, permettendone lo studio e l’osservazione da parte degli allievi dell’Accademia.
L’attuale esposizione si ricollega alla precedente esperienza di valorizzazione storica delle collezioni cittadine proposta nel 1985 con la mostra Il Museo Civico in Ferrara. Donazioni e restauri, allestita a cura di Ranieri Varese e Anna Maria Visser.
Notevoli sono le opere esposte, dalla ricca collezione di bronzetti di altissima fattura alla raccolta di sculture in marmo, fino alla litoteca settecentesca, squisito oggetto di arredo e al contempo campionario di pietre preziose.
Tra le sculture in bronzo, spiccano opere di celebri autori come l’Angelo di Alessandro Algardi ed il Moro di Gian Lorenzo Bernini, mentre splendide sono le copie in marmo dall’antico eseguite nel XVIII secolo, come la Vestale, la Zingarella e le Niobidi. Di grande qualità è il Ritratto di Cicerone, opera del famoso restauratore ed antiquario Bartolomeo Cavaceppi, che si affianca ai numerosi busti imperiali di età moderna. Sono inoltre presenti preziosi arredi ed alcuni mosaici di raffinata esecuzione; di straordinario effetto scenografico risulta l’accostamento del tavolo con piano di ametista con le Colombe che si abbeverano, copia di un celebre mosaico di età adrianea oggi conservato presso i Musei Capitolini.
Momento espositivo iniziale rispetto ad una serie di futuri appuntamenti relativi alle raccolte che hanno nel tempo arricchito il patrimonio artistico dei Musei di Arte Antica di Ferrara, la mostra Civiche Memorie: il Museo di Giovanni Maria Riminaldi rappresenta la sintesi delle funzioni stesse di un museo: tutela, conservazione, ricerca e divulgazione, intesi non soltanto come doveri istituzionali, ma soprattutto come azioni diffuse in direzione di quel senso civico che fonda innanzi tutto il bene di un territorio e dei suoi abitanti.
Sarà disponibile presso il Museo una guida con testi curati da Angelo Andreotti, Elena Bonatti, Maria Teresa Gulinelli, Elisabetta Lopresti e Giuseppe Muscardini.
17
dicembre 2004
Civiche Memorie. Il Museo Riminaldi
Dal 17 dicembre 2004 al 17 gennaio 2005
arte antica
Location
PALAZZO BONACOSSI
Ferrara, Via Cisterna Del Follo, 5, (Ferrara)
Ferrara, Via Cisterna Del Follo, 5, (Ferrara)
Orario di apertura
martedì-sabato 10- 13 / 15-18
Vernissage
17 Dicembre 2004, ore 18