Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Dipingendo l’Europa
Le opere scelte per questa mostra, ricoprono i quarant’anni della storia del Cinetismo e costituiscono un corpus omogeneo e un documento di studio su una tra le più importanti avanguardie artistiche del secondo Novecento che ha avuto protagonisti in tutta Europa.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Genova, Capitale europea della Cultura per il 2004, dedica, nei restaurati e prestigiosi ambienti dell’Archivio di Stato, una importante rassegna, che si inaugurerà giovedì 16 dicembre 2004 alle ore 17,30, che ripercorre i quarant’anni della storia del Cinetismo.
Le opere in mostra costituiscono un corpus omogeneo e un documento di studio su una tra le più importanti avanguardie artistiche del secondo Novecento che ha avuto protagonisti in tutta Europa.
Il gruppo di dieci artisti che partecipano con le loro opere alla mostra “Dal Po alla Senna. In viaggio fra Costruttivismo e Arte Cinetica” è indicativo della situazione culturale attuale, ancor più situandosi nella città, Genova, Capitale europea 2004 della Cultura, sia per il concretizzarsi degli ideali giovanili e sia per l’immutato entusiasmo creativo, entrambi orientati ad abbattere le barriere, a pianificare un ampio territorio geografico da cui escludere le disparità culturali, con la creazione di un legame di reciprocità tra l’arte e la vita.
Processo che per Alberto Biasi sembra essere naturale, per il suo temperamento brillante unito ad una formazione umanistica che gli consentono di creare opere impeccabili ed eleganti, dove il calcolo produce il mistero; la progettazione, curiosità; la severità strutturale, divertimento.
La sensazione più immediata che scaturisce dall’approccio con le opere di Paolo Conti è la percezione di un magnetismo imperscrutabile che provoca e sfida la fisica, applicando le sue proprietà a materia, forme, spazio, luce a prescindere dalle leggi strettamente scientifiche.
Anche per Franco Costalonga la tecnologia e l’industria sono importanti come la pittura nella ricerca artistica. La chiarezza ritmica e formale e l’integrità dell’espressione derivano da una consequenzialità inflessibile, volta alla costante ricerca di una precisa esperienza del rapporto spazio-luce-movimento, il quale si avvale di colori, toni, contrasti come pure di forme o materiali riflettenti dalle superfici concave, convesse, irregolari, tali da falsare la realtà.
Il modo più consono a Hugo Demarco per lo studio dei comportamenti della luce è la trattazione dei colori e delle loro proprietà fisiche più che materiche. Nelle sue opere avviene una sorta di scioglimento del colore pieno che acquista o perde intensità fino a diventare trasparente o perdersi, sfocando.
Le superfici dei dipinti Horacio García Rossi sono lisce, ma tutt’altro che anonime; su esse avviene un considerevole gioco cromatico, in cui le qualità del colore si muovono da una freschezza totalmente sintetica ad una densità piena.
La ricerca artistica di Julio Le Parc è caratterizzata dalla sua genialità rapportata alla semplicità dei materiali impiegati contro gli interessanti risultati, i cui concetti estetici sono legati ad un procedimento metodico e regolare che prende in considerazione il reale e il virtuale.
Tutta l’attività artistica di Manfredo Massironi è contrassegnata dallo sforzo di creare un sistema formale basato sull’equilibrio e sulla dinamicità, regolarmente ritmata, legata ai fondamenti del Cinetismo e tuttavia “sicura”; una sorta di calcolo di “instabilità stabile”, dove il gioco di parole indica un calcolo preciso e un risultato previsto dall’autore e che offre allo spettatore-attore un campo di partecipazione ordinato.
L’opera di François Morellet è caratterizzata da fitti reticolati derivati da incroci e sovrapposizioni di linee rette, lunghe o brevi, di diverse inclinazioni, quindi di varie e imprecisate aperture e di angoli disuguali, ma di serie ripetute.
Già al momento della loro ideazione e orchestrazione, le opere di Ben Ormenese si dotano, prima, dell’ausilio geometrico perfezionante la ripartizione dello spazio e, dopo, dell’effetto ottico virtuale distorcente le superfici che paiono percorse da flutti di acqua trasparente e sommosse da moti ondulatori.
Nonostante l’insistere sulla bidimensionalità della superficie da dipingere, Francisco Sobrino ne ricerca la trasformazione virtuale tramite la modularità delle geometrie inscritte in altre geometrie con ordine e regolarità, anche cromatica, da cui deriva la suggestione del rapporto tempo-spazio-movimento. La luce stessa assume un andamento architettonico e agisce sia sulla superficie dell’opera che nella percezione visiva dell’osservatore, sfruttando la sua stessa variabilità e instabilità.
La mostra sarà oggetto di indagine sociologica, volta a definire il profilo dei visitatori, condotta dall’Università di Genova, Facoltà di Scienze Politiche e coordinato dal prof. Andrea Mignone, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Genova.
Le opere in mostra costituiscono un corpus omogeneo e un documento di studio su una tra le più importanti avanguardie artistiche del secondo Novecento che ha avuto protagonisti in tutta Europa.
Il gruppo di dieci artisti che partecipano con le loro opere alla mostra “Dal Po alla Senna. In viaggio fra Costruttivismo e Arte Cinetica” è indicativo della situazione culturale attuale, ancor più situandosi nella città, Genova, Capitale europea 2004 della Cultura, sia per il concretizzarsi degli ideali giovanili e sia per l’immutato entusiasmo creativo, entrambi orientati ad abbattere le barriere, a pianificare un ampio territorio geografico da cui escludere le disparità culturali, con la creazione di un legame di reciprocità tra l’arte e la vita.
Processo che per Alberto Biasi sembra essere naturale, per il suo temperamento brillante unito ad una formazione umanistica che gli consentono di creare opere impeccabili ed eleganti, dove il calcolo produce il mistero; la progettazione, curiosità; la severità strutturale, divertimento.
La sensazione più immediata che scaturisce dall’approccio con le opere di Paolo Conti è la percezione di un magnetismo imperscrutabile che provoca e sfida la fisica, applicando le sue proprietà a materia, forme, spazio, luce a prescindere dalle leggi strettamente scientifiche.
Anche per Franco Costalonga la tecnologia e l’industria sono importanti come la pittura nella ricerca artistica. La chiarezza ritmica e formale e l’integrità dell’espressione derivano da una consequenzialità inflessibile, volta alla costante ricerca di una precisa esperienza del rapporto spazio-luce-movimento, il quale si avvale di colori, toni, contrasti come pure di forme o materiali riflettenti dalle superfici concave, convesse, irregolari, tali da falsare la realtà.
Il modo più consono a Hugo Demarco per lo studio dei comportamenti della luce è la trattazione dei colori e delle loro proprietà fisiche più che materiche. Nelle sue opere avviene una sorta di scioglimento del colore pieno che acquista o perde intensità fino a diventare trasparente o perdersi, sfocando.
Le superfici dei dipinti Horacio García Rossi sono lisce, ma tutt’altro che anonime; su esse avviene un considerevole gioco cromatico, in cui le qualità del colore si muovono da una freschezza totalmente sintetica ad una densità piena.
La ricerca artistica di Julio Le Parc è caratterizzata dalla sua genialità rapportata alla semplicità dei materiali impiegati contro gli interessanti risultati, i cui concetti estetici sono legati ad un procedimento metodico e regolare che prende in considerazione il reale e il virtuale.
Tutta l’attività artistica di Manfredo Massironi è contrassegnata dallo sforzo di creare un sistema formale basato sull’equilibrio e sulla dinamicità, regolarmente ritmata, legata ai fondamenti del Cinetismo e tuttavia “sicura”; una sorta di calcolo di “instabilità stabile”, dove il gioco di parole indica un calcolo preciso e un risultato previsto dall’autore e che offre allo spettatore-attore un campo di partecipazione ordinato.
L’opera di François Morellet è caratterizzata da fitti reticolati derivati da incroci e sovrapposizioni di linee rette, lunghe o brevi, di diverse inclinazioni, quindi di varie e imprecisate aperture e di angoli disuguali, ma di serie ripetute.
Già al momento della loro ideazione e orchestrazione, le opere di Ben Ormenese si dotano, prima, dell’ausilio geometrico perfezionante la ripartizione dello spazio e, dopo, dell’effetto ottico virtuale distorcente le superfici che paiono percorse da flutti di acqua trasparente e sommosse da moti ondulatori.
Nonostante l’insistere sulla bidimensionalità della superficie da dipingere, Francisco Sobrino ne ricerca la trasformazione virtuale tramite la modularità delle geometrie inscritte in altre geometrie con ordine e regolarità, anche cromatica, da cui deriva la suggestione del rapporto tempo-spazio-movimento. La luce stessa assume un andamento architettonico e agisce sia sulla superficie dell’opera che nella percezione visiva dell’osservatore, sfruttando la sua stessa variabilità e instabilità.
La mostra sarà oggetto di indagine sociologica, volta a definire il profilo dei visitatori, condotta dall’Università di Genova, Facoltà di Scienze Politiche e coordinato dal prof. Andrea Mignone, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Genova.
16
dicembre 2004
Dipingendo l’Europa
Dal 16 dicembre 2004 al 16 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
COMPLESSO MONUMENTALE DI SANT’IGNAZIO – ARCHIVIO DI STATO
Genova, Via Santa Chiara, 28R, (Genova)
Genova, Via Santa Chiara, 28R, (Genova)
Orario di apertura
lunedì, venerdì e sabato 10 –13 martedì, mercoledì e giovedì 10 – 17
domenica chiuso
Vernissage
16 Dicembre 2004, h. 17
Editore
VERSO L'ARTE
Curatore