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Cenacolo clandestino
Fabrizio Bertuccioli, Marco Fioramanti, Alberto Gasparri e Silvio Pasqualini,
da qualche anno danno vita a Roma al Movimento degli Artisti Clandestini (MAC), un sodalizio di sensibilità e di intenti che, oltre che movimento, si potrebbe a buon diritto chiamare “cenacolo”.
Comunicato stampa
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Sussurri e Grida
La rassegna invita ad una riflessione sulla tendenza degli artisti contemporanei ad esprimersi attraverso l’uso di ogni mezzo, ogni linguaggio messo a disposizione dalle arti e dalla tecnologia multimediale, in un’ansia crescente di coinvolgimento dello spettatore nel fare artistico.
“cenacolo clandestino”
Fabrizio Bertuccioli, Marco Fioramanti, Alberto Gasparri e Silvio Pasqualini, da qualche anno danno vita a Roma al Movimento degli Artisti Clandestini (MAC), un sodalizio di sensibilità e di intenti che, oltre che movimento, si potrebbe a buon diritto chiamare “cenacolo”.
"(...) Da qualche tempo, quando penso ai Pittori Clandestini, mi viene il corrispettivo dell'Ordine dei Templari nel regno dell'immaginazione, i Cavalieri della Tavola Rotonda; ed il loro impegno di ritrovare il Sacro
Graal. (...) Come accadde al Wakefield di Hawtorne, può bastare un lieve spostamento per farci stranieri nell'Universo. Ecco cos'è accaduto ai Pittori Clandestini, che ripetono ostinati il loro 'preferirei di no', come il Bartleby di Melville, alle tante seduzioni dell'universo delle merci e del consumo.(...)".
Renato Nicolini
"(...) Allora il fiuto del visionario si mette a caccia di posture, posizioni che gli permettano di continuare a vivere, a commuoversi e a comunicare, dedicare la sua commozione. Inventa strategie, diventa in questo caso clandestino, o forse lo è già, naturalmente. (...)".
Paolo Morelli
“ (…) Si è sempre clandestini rispetto a qualcosa, e questo qualcosa è il sistema dominante e i suoi meccanismi, i suoi snodi, le sue dinamiche. Può essere sistema sociale in senso lato, ma più specificamente anche politico, culturale, comunicazionale. Avere coscienza della propria condizione di clandestinità, costruire una propria identità a riguardo, interagire colloquialmente in nome di essa, espandersi e trovare riscontri altrove, dare un nome alle proprie battaglie culturali, crescere dentro e fuori, queste sono le aspirazioni degli artisti clandestini riuniti in questa mostra clandestina.(…)”.
Guglielmo Gigliotti
Il programma della serata prevede:
ore 19,30 Inaugurazione mostra
ore 20,30 Proiezione di “memorie metropolitane”
a seguire Interventi clandestini di:
Enzo Balestrieri e Stefano Moser (video); Mario Ciccioli (fiati etnici); Govanna Di Corpo (flauto traverso);
Paola Febbraio e Paolo Morelli (letture clandestine); Luigi Ferracci (berimbao);
Caterina Genta (performance); Colette Mauri (video); Marta Ruiz (video); Simona Verrusio (video)
La rassegna invita ad una riflessione sulla tendenza degli artisti contemporanei ad esprimersi attraverso l’uso di ogni mezzo, ogni linguaggio messo a disposizione dalle arti e dalla tecnologia multimediale, in un’ansia crescente di coinvolgimento dello spettatore nel fare artistico.
“cenacolo clandestino”
Fabrizio Bertuccioli, Marco Fioramanti, Alberto Gasparri e Silvio Pasqualini, da qualche anno danno vita a Roma al Movimento degli Artisti Clandestini (MAC), un sodalizio di sensibilità e di intenti che, oltre che movimento, si potrebbe a buon diritto chiamare “cenacolo”.
"(...) Da qualche tempo, quando penso ai Pittori Clandestini, mi viene il corrispettivo dell'Ordine dei Templari nel regno dell'immaginazione, i Cavalieri della Tavola Rotonda; ed il loro impegno di ritrovare il Sacro
Graal. (...) Come accadde al Wakefield di Hawtorne, può bastare un lieve spostamento per farci stranieri nell'Universo. Ecco cos'è accaduto ai Pittori Clandestini, che ripetono ostinati il loro 'preferirei di no', come il Bartleby di Melville, alle tante seduzioni dell'universo delle merci e del consumo.(...)".
Renato Nicolini
"(...) Allora il fiuto del visionario si mette a caccia di posture, posizioni che gli permettano di continuare a vivere, a commuoversi e a comunicare, dedicare la sua commozione. Inventa strategie, diventa in questo caso clandestino, o forse lo è già, naturalmente. (...)".
Paolo Morelli
“ (…) Si è sempre clandestini rispetto a qualcosa, e questo qualcosa è il sistema dominante e i suoi meccanismi, i suoi snodi, le sue dinamiche. Può essere sistema sociale in senso lato, ma più specificamente anche politico, culturale, comunicazionale. Avere coscienza della propria condizione di clandestinità, costruire una propria identità a riguardo, interagire colloquialmente in nome di essa, espandersi e trovare riscontri altrove, dare un nome alle proprie battaglie culturali, crescere dentro e fuori, queste sono le aspirazioni degli artisti clandestini riuniti in questa mostra clandestina.(…)”.
Guglielmo Gigliotti
Il programma della serata prevede:
ore 19,30 Inaugurazione mostra
ore 20,30 Proiezione di “memorie metropolitane”
a seguire Interventi clandestini di:
Enzo Balestrieri e Stefano Moser (video); Mario Ciccioli (fiati etnici); Govanna Di Corpo (flauto traverso);
Paola Febbraio e Paolo Morelli (letture clandestine); Luigi Ferracci (berimbao);
Caterina Genta (performance); Colette Mauri (video); Marta Ruiz (video); Simona Verrusio (video)
09
dicembre 2004
Cenacolo clandestino
09 dicembre 2004
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
RASHOMON
Roma, Via Degli Argonauti, 16, (Roma)
Roma, Via Degli Argonauti, 16, (Roma)
Vernissage
9 Dicembre 2004, ore 19,30
Sito web
www.artfest.it