Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
GO! to Zo’ – Enrica Lodi
Enrica Lodi: artista modenese che da più di dieci anni sviluppa una personalissima ricerca fotografica tramite la tecnica della polaroid. Intese come vero e proprio taccuino in cui vengono annotati brani di vita, le polaroid di Enrica Lodi sono lo specchio di un mondo sotterraneo, notturno, testimonianze di passaggi, turbamenti, percorsi di vita.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GO! to Zo’ è una rassegna di arte contemporanea di ricerca che presenta il lavoro di numerosi artisti con cadenza settimanale; la vernice di presentazione dei lavori si tiene ogni martedì dalle ore 19 presso i locali dello Zo’ Caffè in Via Lodovico Berti 15/b a Bologna. La rassegna, iniziata ad ottobre 2004, proseguirà fino a tutto giugno 2005 facendo abitare gli spazi dello Zo’ Caffè da opere fotografiche, pittoriche, installazioni ( sempre pensate ad hoc per gli spazi stessi ), videoproiezioni di più di 30 artisti italiani.
L’ideazione e la cura della rassegna è di Andrea Cioschi (curatore di esposizioni dal 1998, redattore del magazine Virus Mutations e autore in pubblicazioni di Virus Art, curatore della rassegna URB_10) ed Antonio D’Orazio (curatore dal 1996 di rassegne in diversi spazi come Villa Serena -Bologna, Campo delle Fragole-Bologna, e URB_10).
Ogni vernice è accompagnata da un testo critico di autori tra cui :Linda Maria Briotti, Daniele Campagnoli, Elvira Vannini, che confluiranno in un catalogo in cui sarà documentata l’esperienza di questo primo anno della rassegna.
GO! to Zo’ offre una panoramica sulle più recenti produzioni artistiche che si stanno affacciando sulla scena culturale del nostro tempo. Il carattere distintivo dei lavori degli artisti invitati è la tendenza alla ricerca, all’analisi, alla messa in discussione delle strutture e delle modalità dell’arte.
GO! to Zo’ è un’occasione per mettere in atto la sperimentazione dei linguaggi artistici e critici, un momento in cui operare verifiche, approfondire confronti, rendere pubblico il proprio lavoro e dibatterne il senso. Nasce dall’esigenza di fornire spazio e tempo alla ricerca. È un luogo un cui fare abitare riflessioni, cogliere spunti, dare un nome alle immaginazioni. Una rassegna come una mappa culturale da tracciare intorno a stati d’animo, turbamenti, cognizioni, ginnastiche mentali.
GO! To ZO’ offre la possibilità di passare l’intera serata all’interno dello Zo’ Caffè: un loft di 300 mq accogliente e rilassante dove oltre che riflettere e discutere dell’esposizione è possibile sedersi o addirittura stendersi su divani per un aperitivo o una tisana. Un luogo molto speciale dall’atmosfera calda e delicatamente casalinga in cui poter cenare o dedicare un momento alla lettura scegliendo tra libri o riviste della piccola biblioteca di Zo’.
Martedì 7 dicembre 2004 ore 19.00
Vernissage dell’esposizione fotografica di
ENRICA LODI
Presentazione a cura di Linda Maria Briotti
Enrica Lodi: artista modenese che da più di dieci anni sviluppa una personalissima ricerca fotografica tramite la tecnica della polaroid. Intese come vero e proprio taccuino in cui vengono annotati brani di vita, le polaroid di Enrica Lodi sono lo specchio di un mondo sotterraneo, notturno, testimonianze di passaggi, turbamenti, percorsi di vita. Per Go! to Zo’ Enrica Lodi esporrà più di 300 polaroid, in un’inedita soluzione installativa.
Da un’intervista rilasciata da Enrica Lodi a Luca Panaro per www.intervistalartista.com:
Guardando le polaroid che fai ogni giorno, tante da doverle contenere in una valigetta, mi viene da farti la domanda più banale che si possa fare. Perché fotografi?
Per accrescere la capienza del mio disco fisso, espandere la ram della mia memoria...la parola giusta è immortalare (rendere immortale ed eterna la memoria di qualcuno o di qualcosa)...penso per un attimo alle centinaia di polaroid e per ognuna provo un sentimento, un'emozione che non verrà sbiadita dagli anni e le sfumature di queste si riempiranno progressivamente di una felice malinconia. La vita ci passa davanti come una polaroid, fotogrammi di ricordi, istantanee di vita vissuta, contenitori di emozioni [felicità tristezza amicizia amore odio stupore sorpresa impassibilità noia dolore e ancora, sicurezza angoscia benessere allegria paura]. Le polaroid sono semplicemente immagini che fanno parte della mia vita come io della loro, senza pretese di tecnica e di falsità, sono vita, vita vera al 100%. Racchiudere in uno scatto immagini, sensazioni, odori, sentimenti, suoni e poterli vedere nell'immediato, gustarne il sapore, attendere con impazienza l'evoluzione dello sviluppo che progressivamente intaglia le curve dell'immagine rivelandone luci e lati oscuri. Da quel primo "imprinting" non ti potrai mai più liberare.
E' imbarazzante rendere pubblica la propria vita?
Nessun imbarazzo, [perché pensi che dovrei?] anzi, sinceramente vedo questa esposizione come un riconoscimento per tutte le persone ritratte nelle mie foto, un sottile desiderio di confronto tra me stessa, le persone dei ricordi e "l'esterno".
Perché, nonostante l'avvento del digitale, continui a preferire la polaroid?
La polaroid è vera, immediata, schietta e soprattutto unica. La puoi toccare, annusarne la chimica, vedere il lento progredire delle forme, godere della sua immediata schiettezza. Lo scatto in digitale è sì immediato ma più falso e freddo, è figlio legittimo di questa società frenetica, del tipo scatti, scarichi, elimina e vai....Per certe applicazioni sicuramente è indispensabile ma non certo per un album di ricordi di vita vissuta [confesso lo utilizzo anch'io, sporadicamente]. La caratteristica fondamentale e che più mi affascina è l'unicità della polaroid, l'assenza del negativo la rende estremamente positiva, ineguagliabile ed irriproducibile come ogni giorno vissuto e ogni persona incontrata sulla strada.
Prossimi appuntamenti: Martedì 14 dicembre ore 19.00 espone Domingo Coni
Mostra fotografica – Presentazione di Antonio D’Orazio;
Martedì 21 dicembre ore 19.00 espone Paola Zampa
Presentazione di Andrea Cioschi.
L’ideazione e la cura della rassegna è di Andrea Cioschi (curatore di esposizioni dal 1998, redattore del magazine Virus Mutations e autore in pubblicazioni di Virus Art, curatore della rassegna URB_10) ed Antonio D’Orazio (curatore dal 1996 di rassegne in diversi spazi come Villa Serena -Bologna, Campo delle Fragole-Bologna, e URB_10).
Ogni vernice è accompagnata da un testo critico di autori tra cui :Linda Maria Briotti, Daniele Campagnoli, Elvira Vannini, che confluiranno in un catalogo in cui sarà documentata l’esperienza di questo primo anno della rassegna.
GO! to Zo’ offre una panoramica sulle più recenti produzioni artistiche che si stanno affacciando sulla scena culturale del nostro tempo. Il carattere distintivo dei lavori degli artisti invitati è la tendenza alla ricerca, all’analisi, alla messa in discussione delle strutture e delle modalità dell’arte.
GO! to Zo’ è un’occasione per mettere in atto la sperimentazione dei linguaggi artistici e critici, un momento in cui operare verifiche, approfondire confronti, rendere pubblico il proprio lavoro e dibatterne il senso. Nasce dall’esigenza di fornire spazio e tempo alla ricerca. È un luogo un cui fare abitare riflessioni, cogliere spunti, dare un nome alle immaginazioni. Una rassegna come una mappa culturale da tracciare intorno a stati d’animo, turbamenti, cognizioni, ginnastiche mentali.
GO! To ZO’ offre la possibilità di passare l’intera serata all’interno dello Zo’ Caffè: un loft di 300 mq accogliente e rilassante dove oltre che riflettere e discutere dell’esposizione è possibile sedersi o addirittura stendersi su divani per un aperitivo o una tisana. Un luogo molto speciale dall’atmosfera calda e delicatamente casalinga in cui poter cenare o dedicare un momento alla lettura scegliendo tra libri o riviste della piccola biblioteca di Zo’.
Martedì 7 dicembre 2004 ore 19.00
Vernissage dell’esposizione fotografica di
ENRICA LODI
Presentazione a cura di Linda Maria Briotti
Enrica Lodi: artista modenese che da più di dieci anni sviluppa una personalissima ricerca fotografica tramite la tecnica della polaroid. Intese come vero e proprio taccuino in cui vengono annotati brani di vita, le polaroid di Enrica Lodi sono lo specchio di un mondo sotterraneo, notturno, testimonianze di passaggi, turbamenti, percorsi di vita. Per Go! to Zo’ Enrica Lodi esporrà più di 300 polaroid, in un’inedita soluzione installativa.
Da un’intervista rilasciata da Enrica Lodi a Luca Panaro per www.intervistalartista.com:
Guardando le polaroid che fai ogni giorno, tante da doverle contenere in una valigetta, mi viene da farti la domanda più banale che si possa fare. Perché fotografi?
Per accrescere la capienza del mio disco fisso, espandere la ram della mia memoria...la parola giusta è immortalare (rendere immortale ed eterna la memoria di qualcuno o di qualcosa)...penso per un attimo alle centinaia di polaroid e per ognuna provo un sentimento, un'emozione che non verrà sbiadita dagli anni e le sfumature di queste si riempiranno progressivamente di una felice malinconia. La vita ci passa davanti come una polaroid, fotogrammi di ricordi, istantanee di vita vissuta, contenitori di emozioni [felicità tristezza amicizia amore odio stupore sorpresa impassibilità noia dolore e ancora, sicurezza angoscia benessere allegria paura]. Le polaroid sono semplicemente immagini che fanno parte della mia vita come io della loro, senza pretese di tecnica e di falsità, sono vita, vita vera al 100%. Racchiudere in uno scatto immagini, sensazioni, odori, sentimenti, suoni e poterli vedere nell'immediato, gustarne il sapore, attendere con impazienza l'evoluzione dello sviluppo che progressivamente intaglia le curve dell'immagine rivelandone luci e lati oscuri. Da quel primo "imprinting" non ti potrai mai più liberare.
E' imbarazzante rendere pubblica la propria vita?
Nessun imbarazzo, [perché pensi che dovrei?] anzi, sinceramente vedo questa esposizione come un riconoscimento per tutte le persone ritratte nelle mie foto, un sottile desiderio di confronto tra me stessa, le persone dei ricordi e "l'esterno".
Perché, nonostante l'avvento del digitale, continui a preferire la polaroid?
La polaroid è vera, immediata, schietta e soprattutto unica. La puoi toccare, annusarne la chimica, vedere il lento progredire delle forme, godere della sua immediata schiettezza. Lo scatto in digitale è sì immediato ma più falso e freddo, è figlio legittimo di questa società frenetica, del tipo scatti, scarichi, elimina e vai....Per certe applicazioni sicuramente è indispensabile ma non certo per un album di ricordi di vita vissuta [confesso lo utilizzo anch'io, sporadicamente]. La caratteristica fondamentale e che più mi affascina è l'unicità della polaroid, l'assenza del negativo la rende estremamente positiva, ineguagliabile ed irriproducibile come ogni giorno vissuto e ogni persona incontrata sulla strada.
Prossimi appuntamenti: Martedì 14 dicembre ore 19.00 espone Domingo Coni
Mostra fotografica – Presentazione di Antonio D’Orazio;
Martedì 21 dicembre ore 19.00 espone Paola Zampa
Presentazione di Andrea Cioschi.
07
dicembre 2004
GO! to Zo’ – Enrica Lodi
Dal 07 al 13 dicembre 2004
arte contemporanea
Location
ZO’ CAFFE’
Bologna, Via Lodovico Berti, 15/B, (Bologna)
Bologna, Via Lodovico Berti, 15/B, (Bologna)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 18.00 alle 01.00 – Chiusura: Domenica
Venerdì e sabato dalle 18.00 alle 02.30
Vernissage
7 Dicembre 2004, ore 19.00