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Mostra Bianca
“Mostra Bianca” segue una linea d’interesse ampiamente tracciata fornendo ulteriori punti di vista sull’arte bianca, a conferma e dimostrazione dell’ampiezza e attualità di un così insistito “tema”.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si tratta di installazioni e video di: Massimo Arduini, Adriana Civitarese, Iginio De Luca, Earth Reflects World If Nameless, Roberto Piloni, Marina Quaranta, Alfredo Sciuto, Ampelio Zappalorto e del critico Vittoria Biasi per l’occasione in qualità di artista. E’ esposta inoltre una suggestiva opera bianca di Tadeusz Kantor.
La rassegna-evento, da un’idea di Anna Guillot, si vale dell’apporto critico di Adriana Martino.
A Piazza Armerina –En nei pressi del Parco archeologico Villa del Casale, in un’area del centro Sicilia considerata il terminale del suggestivo percorso ecologico “E1” – in Italia “Cammino dell’Alleanza” – che dalla Norvegia attraversa l’Europa per concludersi in Sicilia, nel contesto di un’articolata architettura rurale ottocentesca di proprietà di Nietta Bruno, è nato per iniziativa privata – un connubio tra cultura e impresa – il Centro Arte Contemporanea Bannata quale “luogo di osservazione” per la ricerca e l’informazione sulla produzione artistica contemporanea, affidato alla direzione artistica di Anna Guillot e finalizzato con lucida determinazione in senso divulgativo e promozionale.
Con gli Achromes, Piero Manzoni, al di là di accezioni evocative o simboliche (“un bianco che non è paesaggio polare, una materia evocatrice o una bella materia, una sensazione o un simbolo od altro ancora…”), centra ogni possibilità del bianco in senso tautologico, quale identificazione di spazio infinito e infinibile o ripetibile all’infinito, senza soluzione di continuità (“non più oggetto da fecondare e possedere patriarcalmente ma entità autodeterminata, campo autonomo di energia oggettuale e materica.” Celant, 1975). Analogamente si esprime Enrico Castellani: “da trentacinque anni uso pitture sempre rigorosamente allo stato liquido, soggette ad evaporazione e conseguente consolidamento, qualche rara volta nebulizzate; mai sublimate” (1994). E alla domanda: “Sono tue le parole: white: not subject of itself / not visual / not simple / not spiritual / no ‘more is less’ / not psycological / not religious / not ‘minimal’ / not geometric / no reduction / nothing of the solar spectrum / not litterary / no idea of the beautiful / idea of feelings?… / not political / nothing of the pure / not mistic / not emotional / not silent / no confessions / nothing of the light…, aggiungeresti qualcosa?”, Angelo Savelli risponde: “Una sola cosa: le comprende tutte.” (intervista, 1995).
Per non citare le disamine storiche sul bianco filosofico (Wittgenstein), poetico (de Nerval, Mallarmé), artistico (Malevič), sonoro (Kandinskij, Cage), ecc. e le molteplici connesse definizioni di spazio, da Fontana a Newman.
Importanti eventi espositivi (“Monochrome Malerei”, 1960, a cura di Udo Kultermann; le mostre dello spazio Azimut di Milano, 1959-’60; quelle del Gruppo T, “Miriorama”, 1960-’65, di Zero e GRAV; le “Il probabile umore dell’idea”, ‘89, “Milano et mitologia”, ‘90, “Stati del bianco”, ‘94, curate rispettivamente da F. Gualdoni, A. Vettese e V. Biasi, e numerose più recenti) hanno volto insistentemente lo sguardo sull’arte monocroma.
Questa “Mostra Bianca” segue quindi una linea d’interesse ampiamente tracciata fornendo ulteriori punti di vista sull’argomento, a conferma e dimostrazione dell’ampiezza e attualità di un così insistito “tema”.
Si tratta di installazioni e video di: Massimo Arduini, Adriana Civitarese, Iginio De Luca, Earth Reflects World If Nameless, Roberto Piloni, Marina Quaranta, Alfredo Sciuto, Ampelio Zappalorto e del critico Vittoria Biasi per l’occasione in qualità di artista. E’ esposta inoltre una suggestiva opera bianca di Tadeusz Kantor (Emballage, dedicato al silenzio) proveniente da un’importante collezione privata.
La rassegna-evento – da un’idea di Anna Guillot – si vale dell’apporto critico di Adriana Martino, teorico dei linguaggi visivi e curatore indipendente di mostre e rassegne, collaboratore di “Flash Art”, “Segno”, ecc.
Mostra Bianca è l’esito di un work in progress collettivo della durata di 3-4 giorni.
Il catalogo, edizioni Sincronie, documenta il work in progress e contiene, oltre al saggio introduttivo e alla riproduzione delle opere, le schede critiche e le note biografiche degli autori.
La rassegna-evento, da un’idea di Anna Guillot, si vale dell’apporto critico di Adriana Martino.
A Piazza Armerina –En nei pressi del Parco archeologico Villa del Casale, in un’area del centro Sicilia considerata il terminale del suggestivo percorso ecologico “E1” – in Italia “Cammino dell’Alleanza” – che dalla Norvegia attraversa l’Europa per concludersi in Sicilia, nel contesto di un’articolata architettura rurale ottocentesca di proprietà di Nietta Bruno, è nato per iniziativa privata – un connubio tra cultura e impresa – il Centro Arte Contemporanea Bannata quale “luogo di osservazione” per la ricerca e l’informazione sulla produzione artistica contemporanea, affidato alla direzione artistica di Anna Guillot e finalizzato con lucida determinazione in senso divulgativo e promozionale.
Con gli Achromes, Piero Manzoni, al di là di accezioni evocative o simboliche (“un bianco che non è paesaggio polare, una materia evocatrice o una bella materia, una sensazione o un simbolo od altro ancora…”), centra ogni possibilità del bianco in senso tautologico, quale identificazione di spazio infinito e infinibile o ripetibile all’infinito, senza soluzione di continuità (“non più oggetto da fecondare e possedere patriarcalmente ma entità autodeterminata, campo autonomo di energia oggettuale e materica.” Celant, 1975). Analogamente si esprime Enrico Castellani: “da trentacinque anni uso pitture sempre rigorosamente allo stato liquido, soggette ad evaporazione e conseguente consolidamento, qualche rara volta nebulizzate; mai sublimate” (1994). E alla domanda: “Sono tue le parole: white: not subject of itself / not visual / not simple / not spiritual / no ‘more is less’ / not psycological / not religious / not ‘minimal’ / not geometric / no reduction / nothing of the solar spectrum / not litterary / no idea of the beautiful / idea of feelings?… / not political / nothing of the pure / not mistic / not emotional / not silent / no confessions / nothing of the light…, aggiungeresti qualcosa?”, Angelo Savelli risponde: “Una sola cosa: le comprende tutte.” (intervista, 1995).
Per non citare le disamine storiche sul bianco filosofico (Wittgenstein), poetico (de Nerval, Mallarmé), artistico (Malevič), sonoro (Kandinskij, Cage), ecc. e le molteplici connesse definizioni di spazio, da Fontana a Newman.
Importanti eventi espositivi (“Monochrome Malerei”, 1960, a cura di Udo Kultermann; le mostre dello spazio Azimut di Milano, 1959-’60; quelle del Gruppo T, “Miriorama”, 1960-’65, di Zero e GRAV; le “Il probabile umore dell’idea”, ‘89, “Milano et mitologia”, ‘90, “Stati del bianco”, ‘94, curate rispettivamente da F. Gualdoni, A. Vettese e V. Biasi, e numerose più recenti) hanno volto insistentemente lo sguardo sull’arte monocroma.
Questa “Mostra Bianca” segue quindi una linea d’interesse ampiamente tracciata fornendo ulteriori punti di vista sull’argomento, a conferma e dimostrazione dell’ampiezza e attualità di un così insistito “tema”.
Si tratta di installazioni e video di: Massimo Arduini, Adriana Civitarese, Iginio De Luca, Earth Reflects World If Nameless, Roberto Piloni, Marina Quaranta, Alfredo Sciuto, Ampelio Zappalorto e del critico Vittoria Biasi per l’occasione in qualità di artista. E’ esposta inoltre una suggestiva opera bianca di Tadeusz Kantor (Emballage, dedicato al silenzio) proveniente da un’importante collezione privata.
La rassegna-evento – da un’idea di Anna Guillot – si vale dell’apporto critico di Adriana Martino, teorico dei linguaggi visivi e curatore indipendente di mostre e rassegne, collaboratore di “Flash Art”, “Segno”, ecc.
Mostra Bianca è l’esito di un work in progress collettivo della durata di 3-4 giorni.
Il catalogo, edizioni Sincronie, documenta il work in progress e contiene, oltre al saggio introduttivo e alla riproduzione delle opere, le schede critiche e le note biografiche degli autori.
19
dicembre 2004
Mostra Bianca
Dal 19 dicembre 2004 al 23 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
CENTRO ARTE CONTEMPORANEA BANNATA
Enna, Contrada Bannata, 1, (Enna)
Enna, Contrada Bannata, 1, (Enna)
Orario di apertura
10.00-13.00 / 16.30-19.30
Vernissage
19 Dicembre 2004, ore 11.30