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Secessione ed Esotismo. L’avventura artistica di Edoardo Del Neri
La mostra, suddivisa in sezioni tematiche e cronologicamente ordinata, si dipana attraverso 200 opere circa tra disegni, bozzetti, dipinti, incisioni, che ripercorrono l’esperienza del pittore goriziano
Comunicato stampa
Segnala l'evento
A partire dal 10 dicembre 2004 fino al 31 marzo 2005 Palazzo Attems- Petzenstein ospiterà la mostra dedicata al pittore goriziano Edoardo Del Neri (Gorizia 1890 - Roma 1932) "Secessione ed Esotismo - L'avventura artistica di Edoardo Del Neri".
La mostra, suddivisa in sezioni tematiche e cronologicamente ordinata, si dipana attraverso 200 opere circa tra disegni, bozzetti, dipinti, incisioni, che ripercorrono l’esperienza del pittore goriziano dagli anni della formazione accademica all’ultimo periodo romano.
Il percorso espositivo offre l’occasione di seguire l’artista che partendo da una formazione scolastica saldamente ancorata alle correnti naturalistiche del tardo Ottocento approda, negli anni trascorsi frequentando l’Accademia di Vienna (1908-1913), al Simbolismo, maturando una sensibilità che dallo studio delle forme esteriori volge all’introspezione e ad una figurazione pittorica della realtà intesa come espressione dei moti dell’animo.
Nei primi anni del secondo decennio del secolo si precisa l’interesse di Edoardo Del Neri per la ritrattistica guidata da uno “spirito di verità”, che nella mostra viene esemplificata da numerosi ritratti di personaggi appartenenti soprattutto al mondo
piccolo borghese e popolare. In queste opere si coglie la simpatia e la sincera adesione sentimentale con cui l’artista guardava ai suoi modelli: volti e corpi spesso
provati dalla fatica e dalle privazioni che un segno grafico incisivo e vibrante
trasforma in simboli di umanità e di dignità.
Nell’ottobre 1914 Del Neri si stabilì a Roma e la mostra offre l’occasione di seguire la ricerca e l’intensa sperimentazione pittorica dell’artista, che trovava per lo più ispirazione nella campagna romana, negli antichi ed assolati paesaggi della Ciociaria con le mandrie di pecore, i tosatori, le fiere di cavalli, le donne sfolgoranti nei pittoreschi costumi delle grandi feste, i pastori maestosi come figure hodleriniane, le vecchie dal portamento fiero, il volto scavato e lo sguardo penetrante.
Parallelamente all'attività pittorica e calcografica, Edoardo Del Neri si dedicò con impegno e successo alle arti applicate: cartelloni pubblicitari, manifesti e locandine per spettacoli e manifestazioni artistiche, disegni per tessuti, bozzetti per francobolli, decorazione di ambienti, che sono raccolti in una specifica sezione della mostra.
Il percorso espositivo si conclude con le suggestive opere nate dall’esperienza del soggiorno in Tripolitania nel 1925. Attratto dal piacere del diverso, Del Neri trovò sull’altra sponda del Mediterraneo innumerevoli spunti figurativi che la forza e l’eleganza del suo segno trasformarono in immagini di grande fascino: arabi avvolti nel burness, splendide beduine, cammellieri nell’oasi, ma anche sabbie desertiche e rovine di necropoli e templi che riemergono nella loro imponenza come segno tangibile della storia (vedute di Leptis Magna). Nella mostra vengono presentati, oltre ai numerosi disegni del 1925, le tele realizzate da Del Neri in occasione della “Prima Esposizione Internazionale d’Arte Coloniale” che si tenne a Roma nel 1931 e nella quale l’artista era presente con un’importante personale: l’ultimo grande successo di un’avventura artistica stroncata da una morte prematura nell'aprile del 1932.
La mostra, suddivisa in sezioni tematiche e cronologicamente ordinata, si dipana attraverso 200 opere circa tra disegni, bozzetti, dipinti, incisioni, che ripercorrono l’esperienza del pittore goriziano dagli anni della formazione accademica all’ultimo periodo romano.
Il percorso espositivo offre l’occasione di seguire l’artista che partendo da una formazione scolastica saldamente ancorata alle correnti naturalistiche del tardo Ottocento approda, negli anni trascorsi frequentando l’Accademia di Vienna (1908-1913), al Simbolismo, maturando una sensibilità che dallo studio delle forme esteriori volge all’introspezione e ad una figurazione pittorica della realtà intesa come espressione dei moti dell’animo.
Nei primi anni del secondo decennio del secolo si precisa l’interesse di Edoardo Del Neri per la ritrattistica guidata da uno “spirito di verità”, che nella mostra viene esemplificata da numerosi ritratti di personaggi appartenenti soprattutto al mondo
piccolo borghese e popolare. In queste opere si coglie la simpatia e la sincera adesione sentimentale con cui l’artista guardava ai suoi modelli: volti e corpi spesso
provati dalla fatica e dalle privazioni che un segno grafico incisivo e vibrante
trasforma in simboli di umanità e di dignità.
Nell’ottobre 1914 Del Neri si stabilì a Roma e la mostra offre l’occasione di seguire la ricerca e l’intensa sperimentazione pittorica dell’artista, che trovava per lo più ispirazione nella campagna romana, negli antichi ed assolati paesaggi della Ciociaria con le mandrie di pecore, i tosatori, le fiere di cavalli, le donne sfolgoranti nei pittoreschi costumi delle grandi feste, i pastori maestosi come figure hodleriniane, le vecchie dal portamento fiero, il volto scavato e lo sguardo penetrante.
Parallelamente all'attività pittorica e calcografica, Edoardo Del Neri si dedicò con impegno e successo alle arti applicate: cartelloni pubblicitari, manifesti e locandine per spettacoli e manifestazioni artistiche, disegni per tessuti, bozzetti per francobolli, decorazione di ambienti, che sono raccolti in una specifica sezione della mostra.
Il percorso espositivo si conclude con le suggestive opere nate dall’esperienza del soggiorno in Tripolitania nel 1925. Attratto dal piacere del diverso, Del Neri trovò sull’altra sponda del Mediterraneo innumerevoli spunti figurativi che la forza e l’eleganza del suo segno trasformarono in immagini di grande fascino: arabi avvolti nel burness, splendide beduine, cammellieri nell’oasi, ma anche sabbie desertiche e rovine di necropoli e templi che riemergono nella loro imponenza come segno tangibile della storia (vedute di Leptis Magna). Nella mostra vengono presentati, oltre ai numerosi disegni del 1925, le tele realizzate da Del Neri in occasione della “Prima Esposizione Internazionale d’Arte Coloniale” che si tenne a Roma nel 1931 e nella quale l’artista era presente con un’importante personale: l’ultimo grande successo di un’avventura artistica stroncata da una morte prematura nell'aprile del 1932.
10
dicembre 2004
Secessione ed Esotismo. L’avventura artistica di Edoardo Del Neri
Dal 10 dicembre 2004 al 31 marzo 2005
arte contemporanea
Location
PALAZZO ATTEMS-PETZENSTEIN
Gorizia, Piazza Edmondo De Amicis, 2, (Gorizia)
Gorizia, Piazza Edmondo De Amicis, 2, (Gorizia)
Orario di apertura
Dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Lunedì chiuso
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