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Giampaolo Talani
Devo dire che, per quanto io ami questo lavoro, e soprattutto ami la pittura, che inseguo da tutta la vita e che è la mia vita stessa, i miei quadri mi annoiano, tanto che, ancor oggi, è comunque un misto di felicità e stupore ogni volta che questi vengono apprezzati e addirittura comperati dalla gente.
Comunicato stampa
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Non comprerei mai un mio dipinto; è dell’arte, infatti, che io ho bisogno come dell’aria, non certo della mia, quella ce l’ho sempre davanti agli occhi, e nella testa, e sulla punta dei miei pennelli che mi da una noia mortale.
Non so fare altro, né di meglio; perciò continuo.
Solo la pittura mi interessa di afferrare e i miei quadri sono l’unico strumento che conosco per arrivare a comprenderla ogni volta un po’ di più. Così dipingo quello che vivo e che sono, attraverso una mia intima simbologia, convinto che chi si nutre di questa passione è irrimediabilmente vittima di un disturbo alchemico irreversibile che lo costringe all’ossessione di impastare la propria anima su una tavolozza, a volte fino all’autolesionismo. Si va per tentativi guidati dalla ragionr che fa a botte col sentimento. La pittura è lenta costruzione e dipendenza totale che ti insegue anche al cesso; nessuna libertà è concessa a chi vuole rubarle un segreto in più. Un buon quadro, improvvisamente, può ripagare di ogni sacrificio e sei felice come un bambino, quando arriva. Io lo aspetto ad ogni nuova tela.
Sono stato fortunato, però, perché ho incontrato persone che hanno amato i miei lavori più di quanto non li ami io, e loro, i quadri, se ne vanno a spasso per il mondo assieme ai pezzi della mia anima. Io rimango qui, a frequentare puntuale, testardo e innamorato, quella faticosa scuola di pittura che è il mio studio, e a macchiarmi, ogni giorno, le mani di colore. In fondo, la mia di pittore, è una storia semplice...”
Spunti dall’autobiografia di Giampaolo Talani
Non so fare altro, né di meglio; perciò continuo.
Solo la pittura mi interessa di afferrare e i miei quadri sono l’unico strumento che conosco per arrivare a comprenderla ogni volta un po’ di più. Così dipingo quello che vivo e che sono, attraverso una mia intima simbologia, convinto che chi si nutre di questa passione è irrimediabilmente vittima di un disturbo alchemico irreversibile che lo costringe all’ossessione di impastare la propria anima su una tavolozza, a volte fino all’autolesionismo. Si va per tentativi guidati dalla ragionr che fa a botte col sentimento. La pittura è lenta costruzione e dipendenza totale che ti insegue anche al cesso; nessuna libertà è concessa a chi vuole rubarle un segreto in più. Un buon quadro, improvvisamente, può ripagare di ogni sacrificio e sei felice come un bambino, quando arriva. Io lo aspetto ad ogni nuova tela.
Sono stato fortunato, però, perché ho incontrato persone che hanno amato i miei lavori più di quanto non li ami io, e loro, i quadri, se ne vanno a spasso per il mondo assieme ai pezzi della mia anima. Io rimango qui, a frequentare puntuale, testardo e innamorato, quella faticosa scuola di pittura che è il mio studio, e a macchiarmi, ogni giorno, le mani di colore. In fondo, la mia di pittore, è una storia semplice...”
Spunti dall’autobiografia di Giampaolo Talani
20
novembre 2004
Giampaolo Talani
Dal 20 novembre all'otto dicembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMOARTE
Como, Via Olginati, 7, (Como)
Como, Via Olginati, 7, (Como)
Orario di apertura
da martedì a sabato 10,00/13,00 15,00/19,00, domenica: dalle 15,00 alle 19,00 , lunedì chiuso
Vernissage
20 Novembre 2004, ore 18,00
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