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Mauro Manfredi
Frammenti fotografici che ritraggono dislivelli montuosi , vegetazione, distese marine, assemblati a “ reinventare ” nuovi paesaggi dove la scrittura, manoscritta o stampata, diventa solco in un campo , venatura della roccia , cielo-fondale di un paesaggio collinare , detrito trasportato da una cascata d’acqua
Comunicato stampa
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Sabato 20 Novembre si inaugurerà allo Studio Gennai la personale di Mauro Manfredi ,artista concettuale e poeta visivo , che purtroppo ci ha lasciato poche settimane fa. Con la sua Morte si spezza il sodalizio di ricerca artistica con F. Andolcetti e C. Cimino .Con loro era stato fondatore nel febbraio del ’68 del circolo culturale “Il Gabbiano” a La Spezia , la cui galleria ancora oggi promuove le ricerche più innovative dell’ arte contemporanea e che soprattutto si dedica alla divulgazione al linguaggio dell’Arte Concettuale e della Poesia Visiva . M. Manfredi era nato nel 1933 a Parma. Laureato in Geologia , viveva e lavorava a La Spezia. Il suo interesse per le arti visive era nato nei primi anni Sessanta. Gia dal ’67 al ’69 e’ possibile rintracciare un primo approccio con la scrittura che rappresenterà il “filo rosso” della sua ricerca. Emerge in queste opere anche “l’interesse professionale e scientifico del geologo nei confronti dei fossili e delle stratificazioni ..”.
Con gli anni ’70 la ricerca di Manfredi si colloca tra una sorta di Narrative Art e la Poesia Visiva , movimento in cui , oggi, Manfredi viene sempre più spesso inserito. “E’ il periodo dell’arte che indaga sull’idea di arte: la pagina , con le sue righe più o meno fitte diventa trappola in cui si impigliano le immagini fotografiche desunte soprattutto da operazioni di artisti per lo più comportamentali e concettuali che M., sul filo dell’ironia, fa dialogare tra loro e con se stesso”.
Dagli anni ’80 in poi, la parola entra protagonista in tutti i lavori . Come la parola stampata su leggere striscioline avviluppanti (es. tema de “la Parola avvolgente”1987 ) O il flusso di parole che si dispone secondo geometrie labirintiche e volutamente casuali (“Reisebilder” ‘91/94) . O la parola che , nei libri oggetto, “trasmuta” ,si trasforma fino a generare un altro essere , il fungo :” i libri fanno da humus alla crescita di miceti ,il cui aspetto rigoglioso fa pensare che abbiano succhiato avidamente l’essenza delle parole che li nutre” (“Trasmutazioni poetiche” ‘92/94). Fino a giungere , nelle “Essenze poetiche” (93/95), a un’ analisi del linguaggio fatta attraverso la sua distillazione, usando impropri alambicchi entro cui le parole dei quotidiani si scindono nei loro componenti. Nella seconda metà degli anni novanta Manfredi, riallacciandosi a temi già trattati nei libri - oggetto, rivolge un particolare interesse alla natura: riaffiora così l’aspetto del geologo che vede la crosta terrestre come libro da leggere. Frammenti fotografici che ritraggono dislivelli montuosi , vegetazione, distese marine, assemblati a “ reinventare ” nuovi paesaggi dove la scrittura, manoscritta o stampata, diventa solco in un campo , venatura della roccia , cielo-fondale di un paesaggio collinare , detrito trasportato da una cascata d’acqua.( es:“libro-natura” ‘95/97, “libro- campo” ‘94). E ancora , e’ al centro la parola nella sua ultima mostra , nell’ottobre di quest’anno, 2004, assieme a F. Andolcetti, presso la prestigiosa Galleria newyorkese “ Medialia”, nell’ambito del progetto “A Shriek from an invisibile box revisited .
Numerose sono le mostre e cui e’ stato invitato nel mondo. Partecipa a numerose rassegne di poesia visiva: Messico ( V Biennale Internazionale di Poesia Visiva a Mexico City ), Australia, Brasile, Mantova (Poesia Totale), Bologna (Poeti del vedere), . Viene invitato a rassegne Fluxus al Fluxem di Wiesbaden. È presente nel '94 alla XXII Biennale di San Paolo in Brasile, nel '96 a Ascoltare l'immagine a Seravezza, nel '99 a Il libro d'artista in Italia alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, nel 2000 a Fotoalchimie al Museo Pecci di Prato, nel 2001 a A shriek from an invisible box al Meguro Museum di Tokyo. Tra le sue personali recenti a Genova (Studio Leonardi e Galleria Caterina Gualco), a Münster (Galerie Etage), in Svizzera (Museo di Charmey).
Ha partecipato, nel 2003, alla Sezione Nuove Arti Visive del Premio Nazionale di Drammaturgia Teatro Totale,
Ha collaborato a varie riviste, tra cui: «Lettera Internazionale», «Bricolage», «Offerta Speciale», «Ad Hoc», «Ye», «Art Life», «Rampike». Dal ’75 ha scritto brani per voce recitante , più volte eseguiti, racconti e piccole poesie legate alla sua ricerca verbo visiva.
Della sua opera si sono occupati critici prestigiosi come Gillo Dorfles, Franco Spena, Mirella Bentivoglio.
Il suo lavoro è stato recentemente analizzato da Giorgio Di Genova in Storia dell'Arte Italiana del 900 - Generazione Anni Trenta .
Nella personale di M Manfredi che si inaugurerà sabato 20 novembre tra le opere esposte sarà presente la serie “strutture di sostegno” del 2002/2003 nelle quali “da l'immagine di partenza , ingrandita e moltiplicata dopo averla debitamente lavorata inserendo una "trama" di parole, Manfredi ottiene un insieme quasi optical dove la nostra percezione totale supera la peculiarità dei dettagli impiegati..". E l’opera “libri in stato di larva” del ‘98 dove sembra capovolgersi il processo delle “trasmutazioni poetiche”: non più la parola- libro che genera e nutre una vita vegetale ( il fungo) , ma ora e’il mondo vegetale nella forma di mela ,che nutre la larva , bruco- parola per potersi un giorno trasformare in farfalla-libro.
Con gli anni ’70 la ricerca di Manfredi si colloca tra una sorta di Narrative Art e la Poesia Visiva , movimento in cui , oggi, Manfredi viene sempre più spesso inserito. “E’ il periodo dell’arte che indaga sull’idea di arte: la pagina , con le sue righe più o meno fitte diventa trappola in cui si impigliano le immagini fotografiche desunte soprattutto da operazioni di artisti per lo più comportamentali e concettuali che M., sul filo dell’ironia, fa dialogare tra loro e con se stesso”.
Dagli anni ’80 in poi, la parola entra protagonista in tutti i lavori . Come la parola stampata su leggere striscioline avviluppanti (es. tema de “la Parola avvolgente”1987 ) O il flusso di parole che si dispone secondo geometrie labirintiche e volutamente casuali (“Reisebilder” ‘91/94) . O la parola che , nei libri oggetto, “trasmuta” ,si trasforma fino a generare un altro essere , il fungo :” i libri fanno da humus alla crescita di miceti ,il cui aspetto rigoglioso fa pensare che abbiano succhiato avidamente l’essenza delle parole che li nutre” (“Trasmutazioni poetiche” ‘92/94). Fino a giungere , nelle “Essenze poetiche” (93/95), a un’ analisi del linguaggio fatta attraverso la sua distillazione, usando impropri alambicchi entro cui le parole dei quotidiani si scindono nei loro componenti. Nella seconda metà degli anni novanta Manfredi, riallacciandosi a temi già trattati nei libri - oggetto, rivolge un particolare interesse alla natura: riaffiora così l’aspetto del geologo che vede la crosta terrestre come libro da leggere. Frammenti fotografici che ritraggono dislivelli montuosi , vegetazione, distese marine, assemblati a “ reinventare ” nuovi paesaggi dove la scrittura, manoscritta o stampata, diventa solco in un campo , venatura della roccia , cielo-fondale di un paesaggio collinare , detrito trasportato da una cascata d’acqua.( es:“libro-natura” ‘95/97, “libro- campo” ‘94). E ancora , e’ al centro la parola nella sua ultima mostra , nell’ottobre di quest’anno, 2004, assieme a F. Andolcetti, presso la prestigiosa Galleria newyorkese “ Medialia”, nell’ambito del progetto “A Shriek from an invisibile box revisited .
Numerose sono le mostre e cui e’ stato invitato nel mondo. Partecipa a numerose rassegne di poesia visiva: Messico ( V Biennale Internazionale di Poesia Visiva a Mexico City ), Australia, Brasile, Mantova (Poesia Totale), Bologna (Poeti del vedere), . Viene invitato a rassegne Fluxus al Fluxem di Wiesbaden. È presente nel '94 alla XXII Biennale di San Paolo in Brasile, nel '96 a Ascoltare l'immagine a Seravezza, nel '99 a Il libro d'artista in Italia alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, nel 2000 a Fotoalchimie al Museo Pecci di Prato, nel 2001 a A shriek from an invisible box al Meguro Museum di Tokyo. Tra le sue personali recenti a Genova (Studio Leonardi e Galleria Caterina Gualco), a Münster (Galerie Etage), in Svizzera (Museo di Charmey).
Ha partecipato, nel 2003, alla Sezione Nuove Arti Visive del Premio Nazionale di Drammaturgia Teatro Totale,
Ha collaborato a varie riviste, tra cui: «Lettera Internazionale», «Bricolage», «Offerta Speciale», «Ad Hoc», «Ye», «Art Life», «Rampike». Dal ’75 ha scritto brani per voce recitante , più volte eseguiti, racconti e piccole poesie legate alla sua ricerca verbo visiva.
Della sua opera si sono occupati critici prestigiosi come Gillo Dorfles, Franco Spena, Mirella Bentivoglio.
Il suo lavoro è stato recentemente analizzato da Giorgio Di Genova in Storia dell'Arte Italiana del 900 - Generazione Anni Trenta .
Nella personale di M Manfredi che si inaugurerà sabato 20 novembre tra le opere esposte sarà presente la serie “strutture di sostegno” del 2002/2003 nelle quali “da l'immagine di partenza , ingrandita e moltiplicata dopo averla debitamente lavorata inserendo una "trama" di parole, Manfredi ottiene un insieme quasi optical dove la nostra percezione totale supera la peculiarità dei dettagli impiegati..". E l’opera “libri in stato di larva” del ‘98 dove sembra capovolgersi il processo delle “trasmutazioni poetiche”: non più la parola- libro che genera e nutre una vita vegetale ( il fungo) , ma ora e’il mondo vegetale nella forma di mela ,che nutre la larva , bruco- parola per potersi un giorno trasformare in farfalla-libro.
20
novembre 2004
Mauro Manfredi
Dal 20 novembre al 07 dicembre 2004
giovane arte
Location
STUDIO GENNAI
Pisa, Via San Bernardo, 6, (Pisa)
Pisa, Via San Bernardo, 6, (Pisa)
Orario di apertura
feriale 18 - 20
Vernissage
20 Novembre 2004, ore 18
Autore