Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Voci dall’aldilà – John Cage / Rashaan Roland Kirk
Già inaugurata in primavera durante la 14 edizione di Angelica Festival Internazionale di Musica con gli speciali su Cornelius Cardew e Pandit Pran Nath, prosegue in autunno con materiali rari su John Cage, Rashaan Roland Kirk, Don Cherry, Iannis Xenakis, Sun Ra, Luigi Nono.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedi 16 novembre alle 22.00 a Raum, Via Ca' Selvatica 4/d, prosegue la rassegna di film Voci dall'aldilà, a cura del critico musicale Walter Rovere.
Già inaugurata in primavera durante la 14 edizione di Angelica Festival Internazionale di Musica con gli speciali su Cornelius Cardew e Pandit Pran Nath, prosegue in autunno con materiali rari su John Cage, Rashaan Roland Kirk, Don Cherry, Iannis Xenakis, Sun Ra, Luigi Nono.
Il secondo appuntamento presenta il film su JOHN CAGE e RASHAAN ROLAND KIRK Sound?? di Dick Fontaine . Un bizzarro film che accosta, senza apparenti motivazioni, le figure musicali di Kirk e Cage: affascinanti riprese di Kirk sul palco del Ronnie Scott’s di Londra, ma anche mentre fa esperimenti con nastri mandati al contrario e con gruppi di bambini muniti di fischietti, si alternano a Cage, mentre prepara un brano per bicicletta amplificata assieme a David Tudor, o inscena gigionescamente un dibattito con se stesso.
A seguire: Cageana 1966-1993, con Teeny Duchamp, Gordon Mumma, Iannis Xenakis, Matt Groening, Frank Zappa, Charlotte Moorman, Yoko Ono, John Zorn...
John Cage (1912 - 1992)
Con ogni probabilità, il compositore più controverso e più influente della musica del secondo dopoguerra. Nato a Los Angeles, studiò là con Arnold Schoenberg. Il lavoro come pianista per classi di danza alla UCLA e poi alla Cornish School of the Arts di Seattle, Washington, nel 1938 (dove incontrò il coreografo Merce Cunningham), gli ispirò da una parte la sua più famosa invenzione, quella del “piano preparato” con chiodi, feltri, plastica e altro inseriti tra le corde per accenuarne il lato percussivo, dall’altra a “demolire in un colpo solo le nozioni accettate di forma e contenuto in musica” (Michael Nyman), scartando la costruzione musicale basata sulla struttura armonica in favore di una struttura ritmica, intesa semplicemente come successione di durate, che potevano ospitare qualsiasi suono, convenzionalmente musicale e non, incluso il “silenzio” - concetto che poi chiarì meglio con i celebri 4'33'' di non-silenzio del 1952. Fortemente influenzato dalle lezioni sullo Zen di D.T. Suzuki che aveva seguito nel 47, Cage presentò nel 1951 Music of Changes, composta seguendo i responsi casuali dell’I Ching come metodo per “lasciare che i suoni siano se stessi”, "liberati dal gusto individuale e dalla memoria (psicologia) quanto dalla letteratura e dalle 'tradizioni' dell’arte” - un gesto di rinuncia alla prerogativa principale di ogni compositore che gli valse l’incomprensione pressoché unanime dell’avanguardia europea. Inventore inesausto di nuove possibilità sonore, il suo Imaginary Landscape no. 1 del 1939 fu il primo pezzo di musica elettronica dal vivo (anche se l’elettronica in questo caso era un giradischi a velocità variabile, che suonava dischi-test del tipo usato dalle stazioni radio); la prima performance effettiva di live electronic music in una sala da concerto è considerata invece la sua Cartrige Music del ’60, nella quale gli strumenti usati erano testine di giradischi dalle le puntine sostituite con fiammiferi, pezzi di corda di piano, stuzzicadenti, piume ecc., e che producevano suoni sfregandole contro sedie, tavoli, cestini per la carta e altri oggetti. La Living Room music (1940) prescriveva come strumenti l’uso di “tutto ciò che si può trovare in un soggiorno - mobili, libri, giornali, finestre, mura, porte”, mentre la più tarda Inlets (1977) userà quattro conchiglie riempite d’acqua e il suono del fuoco. L’Imaginary Landscape No. 4 (1951), postulò l’indeterminazione del risultato esecutivo: per dodici radio, i suoni ascoltati dipendevano solo dalle trasmissioni in onda durante l’esecuzione, e sarebbero stati diversi ad ogni performance. Nel 1952 al Black Mountain College concepì quello che è riconosciuto come il primo Happening, che interpenetrava nello stesso evento forme artistiche diverse come danza, poesia, pittura, musica. Questo ed eventi successivi come il Musicircus (1967), avrebbero influenzato anche compositori a lui lontani, come Stockhausen; mentre le sue concezioni sull’unione di arte e vita da raggiungere nella composizione musicale, espresse nelle lezioni tenute alla New York School for Social Research di New York nel 58, saranno importanti come punto di partenza per il movimento Fluxus. Nella serie delle Variations (58-68), realizzò partiture grafiche su fogli di plastica trasparente da sovrapporre a piacimento, delegando all’esecutore la libera scelta di come interpretarle e con quali tipi di suoni. Variations V (1966), fu una delle sue numerosissime realizzazioni per Merce Cunningham: la musica, suonata dal vivo da Cage, David Tudor e Gordon Mumma, utilizzava oscillatori, registratori e radio a onde corte, ed era addizionata dai rumori di oggetti di scena amplificati da microfono a contatto (come una pianta che veniva trapiantata di vaso da due ballerini), ma il numero di suoni uditi dagli spettatori dipendeva dai responsi di una serie di antenne radio poste sul palco, che si attivavano in base alla distanza da esse dei danzatori, e dalle reazioni di una serie di cellule fotoelettriche che rispondevano anch’esse ai movimenti dei ballerini ma sovrapponendo i propri responsi a quelli delle antenne, che rendeva impossibile prevedere in anticipo i rapporti di causa e effetto tra movimenti e suoni. Negli anni 70 presentò diversi concerti in forma di lettura di Mesostics poetici (con un famoso episodio di rivolta degli spettatori a Milano nel 77). Nel 78 ideò per l’italia una particolare versione del Musicircus per “treno preparato”, sulla linea Bologna-Porretta. Negli ultimi anni di attività si ricordano 108 (1991), per orchestra di 108 musicisti e in particolare la straordinaria serie delle Europeras 1-5 (1987-1991), basata su sovrapposizioni di brani del repertorio operistico ottocentesco, cantati dal vivo o riprodotti con grammofoni.
Rashaan Roland Kirk1936 - 1977
Considerato dalla critica a lui coeva poco più di un clown per il suo multi-strumentalismo e per la foga irruenta con cui amava inglobare gli stili più disparati della storia del jazz nelle sue performance - non dimenticando la passione per il rhythm & blues, che non era stata perdonata neanche ad Ayler e Shepp - è solo negli anni recenti, o da ambiti esterni al jazz (da Eugene Chadbourne e Otomo Yoshihide) che si è cominciata a rivalutare la figura di Roland Kirk.
Divenuto cieco all’età di due anni, Kirk iniziò a suonare professionalmente il sax tenore all’età di 15 anni in band di rhythm & blues. Già a quell’epoca, scoprì il "manzello" (una versione modificata del saxello, in sé una variante con curvatura del sax soprano), e lo "stritch", una versione modificata dal sax alto. Kirk adattò ulteriormente i tre strumenti in modo da poterli suonare contemporaneamente, suonando ad esempio il tenore con una mano, il manzello con l’altra, e producendo un drone continuo sullo strich, tecniche che adottò fin dal primo disco, Triple Threat del 1956. Nel corso degli anni, introdusse altri strumenti alla sua tavolozza musicale, comprese sue invenzioni come il "trumpophone" (una tormba con imboccatura di sax soprano), e lo "slidesophone" (un piccolo trombone anch’esso con imboccatura di sax soprano). Nel 61, suonò per tre mesi assieme a Mingus, per poi fondare il suo proprio gruppo, The Vibration Society. Negli anni 70, fondò il Jazz and People's Movement, un gruppo di attivisti per richiedere più ampie opportunità di lavoro per i musicisti jazz. Assieme ad essi, fece irruzione in diverse stazioni radiofoniche e televisive interrompendo i programmi per protestare contro il numero ridotto di assunzioni di musicisti afro-americani da parte dei network radiotelevisivi e degli studi di registrazione. Kirk venne colpioto da una paralisi che gli impedì di usare un lato del suo corpo nel 75, ma continuò a suonare, con una mano sola, fino alla morte.
"Nel 1971 il Prof. Raudive raccolse i risultati delle ricerche che aveva condotto sulle voci registrate a migliaia negli anni precedenti, attraverso un semplice microfono o le frequenze vuote di apparecchi radio o ricetrasmittenti. Per Raudive, queste registrazioni erano una prova certa di comunicazione con il mondo dei defunti…
In maniera analoga ai processi psicologici inconsci di proiezione, condensazione eccetera che tanta parte hanno nell’interpretazione degli Electronic Voice Phenomena, questa rassegna accosta 'voci' di compositori scomparsi di ambiti diversi. 'Visioni interiori' che in maniera più o meno evidente, sopra o sotto la soglia della coscienza, continuano a dialogare con il presente, e che la distanza temporale ci permette di far incontrare idealmente in modi in cui forse gli (o ci) erano preclusi quand’erano in vita, valutando meglio differenze o inaspettate connessioni sfuggite oppure sottovalutate in prima istanza." (dalla presentazione di W. Rovere)
Già inaugurata in primavera durante la 14 edizione di Angelica Festival Internazionale di Musica con gli speciali su Cornelius Cardew e Pandit Pran Nath, prosegue in autunno con materiali rari su John Cage, Rashaan Roland Kirk, Don Cherry, Iannis Xenakis, Sun Ra, Luigi Nono.
Il secondo appuntamento presenta il film su JOHN CAGE e RASHAAN ROLAND KIRK Sound?? di Dick Fontaine . Un bizzarro film che accosta, senza apparenti motivazioni, le figure musicali di Kirk e Cage: affascinanti riprese di Kirk sul palco del Ronnie Scott’s di Londra, ma anche mentre fa esperimenti con nastri mandati al contrario e con gruppi di bambini muniti di fischietti, si alternano a Cage, mentre prepara un brano per bicicletta amplificata assieme a David Tudor, o inscena gigionescamente un dibattito con se stesso.
A seguire: Cageana 1966-1993, con Teeny Duchamp, Gordon Mumma, Iannis Xenakis, Matt Groening, Frank Zappa, Charlotte Moorman, Yoko Ono, John Zorn...
John Cage (1912 - 1992)
Con ogni probabilità, il compositore più controverso e più influente della musica del secondo dopoguerra. Nato a Los Angeles, studiò là con Arnold Schoenberg. Il lavoro come pianista per classi di danza alla UCLA e poi alla Cornish School of the Arts di Seattle, Washington, nel 1938 (dove incontrò il coreografo Merce Cunningham), gli ispirò da una parte la sua più famosa invenzione, quella del “piano preparato” con chiodi, feltri, plastica e altro inseriti tra le corde per accenuarne il lato percussivo, dall’altra a “demolire in un colpo solo le nozioni accettate di forma e contenuto in musica” (Michael Nyman), scartando la costruzione musicale basata sulla struttura armonica in favore di una struttura ritmica, intesa semplicemente come successione di durate, che potevano ospitare qualsiasi suono, convenzionalmente musicale e non, incluso il “silenzio” - concetto che poi chiarì meglio con i celebri 4'33'' di non-silenzio del 1952. Fortemente influenzato dalle lezioni sullo Zen di D.T. Suzuki che aveva seguito nel 47, Cage presentò nel 1951 Music of Changes, composta seguendo i responsi casuali dell’I Ching come metodo per “lasciare che i suoni siano se stessi”, "liberati dal gusto individuale e dalla memoria (psicologia) quanto dalla letteratura e dalle 'tradizioni' dell’arte” - un gesto di rinuncia alla prerogativa principale di ogni compositore che gli valse l’incomprensione pressoché unanime dell’avanguardia europea. Inventore inesausto di nuove possibilità sonore, il suo Imaginary Landscape no. 1 del 1939 fu il primo pezzo di musica elettronica dal vivo (anche se l’elettronica in questo caso era un giradischi a velocità variabile, che suonava dischi-test del tipo usato dalle stazioni radio); la prima performance effettiva di live electronic music in una sala da concerto è considerata invece la sua Cartrige Music del ’60, nella quale gli strumenti usati erano testine di giradischi dalle le puntine sostituite con fiammiferi, pezzi di corda di piano, stuzzicadenti, piume ecc., e che producevano suoni sfregandole contro sedie, tavoli, cestini per la carta e altri oggetti. La Living Room music (1940) prescriveva come strumenti l’uso di “tutto ciò che si può trovare in un soggiorno - mobili, libri, giornali, finestre, mura, porte”, mentre la più tarda Inlets (1977) userà quattro conchiglie riempite d’acqua e il suono del fuoco. L’Imaginary Landscape No. 4 (1951), postulò l’indeterminazione del risultato esecutivo: per dodici radio, i suoni ascoltati dipendevano solo dalle trasmissioni in onda durante l’esecuzione, e sarebbero stati diversi ad ogni performance. Nel 1952 al Black Mountain College concepì quello che è riconosciuto come il primo Happening, che interpenetrava nello stesso evento forme artistiche diverse come danza, poesia, pittura, musica. Questo ed eventi successivi come il Musicircus (1967), avrebbero influenzato anche compositori a lui lontani, come Stockhausen; mentre le sue concezioni sull’unione di arte e vita da raggiungere nella composizione musicale, espresse nelle lezioni tenute alla New York School for Social Research di New York nel 58, saranno importanti come punto di partenza per il movimento Fluxus. Nella serie delle Variations (58-68), realizzò partiture grafiche su fogli di plastica trasparente da sovrapporre a piacimento, delegando all’esecutore la libera scelta di come interpretarle e con quali tipi di suoni. Variations V (1966), fu una delle sue numerosissime realizzazioni per Merce Cunningham: la musica, suonata dal vivo da Cage, David Tudor e Gordon Mumma, utilizzava oscillatori, registratori e radio a onde corte, ed era addizionata dai rumori di oggetti di scena amplificati da microfono a contatto (come una pianta che veniva trapiantata di vaso da due ballerini), ma il numero di suoni uditi dagli spettatori dipendeva dai responsi di una serie di antenne radio poste sul palco, che si attivavano in base alla distanza da esse dei danzatori, e dalle reazioni di una serie di cellule fotoelettriche che rispondevano anch’esse ai movimenti dei ballerini ma sovrapponendo i propri responsi a quelli delle antenne, che rendeva impossibile prevedere in anticipo i rapporti di causa e effetto tra movimenti e suoni. Negli anni 70 presentò diversi concerti in forma di lettura di Mesostics poetici (con un famoso episodio di rivolta degli spettatori a Milano nel 77). Nel 78 ideò per l’italia una particolare versione del Musicircus per “treno preparato”, sulla linea Bologna-Porretta. Negli ultimi anni di attività si ricordano 108 (1991), per orchestra di 108 musicisti e in particolare la straordinaria serie delle Europeras 1-5 (1987-1991), basata su sovrapposizioni di brani del repertorio operistico ottocentesco, cantati dal vivo o riprodotti con grammofoni.
Rashaan Roland Kirk1936 - 1977
Considerato dalla critica a lui coeva poco più di un clown per il suo multi-strumentalismo e per la foga irruenta con cui amava inglobare gli stili più disparati della storia del jazz nelle sue performance - non dimenticando la passione per il rhythm & blues, che non era stata perdonata neanche ad Ayler e Shepp - è solo negli anni recenti, o da ambiti esterni al jazz (da Eugene Chadbourne e Otomo Yoshihide) che si è cominciata a rivalutare la figura di Roland Kirk.
Divenuto cieco all’età di due anni, Kirk iniziò a suonare professionalmente il sax tenore all’età di 15 anni in band di rhythm & blues. Già a quell’epoca, scoprì il "manzello" (una versione modificata del saxello, in sé una variante con curvatura del sax soprano), e lo "stritch", una versione modificata dal sax alto. Kirk adattò ulteriormente i tre strumenti in modo da poterli suonare contemporaneamente, suonando ad esempio il tenore con una mano, il manzello con l’altra, e producendo un drone continuo sullo strich, tecniche che adottò fin dal primo disco, Triple Threat del 1956. Nel corso degli anni, introdusse altri strumenti alla sua tavolozza musicale, comprese sue invenzioni come il "trumpophone" (una tormba con imboccatura di sax soprano), e lo "slidesophone" (un piccolo trombone anch’esso con imboccatura di sax soprano). Nel 61, suonò per tre mesi assieme a Mingus, per poi fondare il suo proprio gruppo, The Vibration Society. Negli anni 70, fondò il Jazz and People's Movement, un gruppo di attivisti per richiedere più ampie opportunità di lavoro per i musicisti jazz. Assieme ad essi, fece irruzione in diverse stazioni radiofoniche e televisive interrompendo i programmi per protestare contro il numero ridotto di assunzioni di musicisti afro-americani da parte dei network radiotelevisivi e degli studi di registrazione. Kirk venne colpioto da una paralisi che gli impedì di usare un lato del suo corpo nel 75, ma continuò a suonare, con una mano sola, fino alla morte.
"Nel 1971 il Prof. Raudive raccolse i risultati delle ricerche che aveva condotto sulle voci registrate a migliaia negli anni precedenti, attraverso un semplice microfono o le frequenze vuote di apparecchi radio o ricetrasmittenti. Per Raudive, queste registrazioni erano una prova certa di comunicazione con il mondo dei defunti…
In maniera analoga ai processi psicologici inconsci di proiezione, condensazione eccetera che tanta parte hanno nell’interpretazione degli Electronic Voice Phenomena, questa rassegna accosta 'voci' di compositori scomparsi di ambiti diversi. 'Visioni interiori' che in maniera più o meno evidente, sopra o sotto la soglia della coscienza, continuano a dialogare con il presente, e che la distanza temporale ci permette di far incontrare idealmente in modi in cui forse gli (o ci) erano preclusi quand’erano in vita, valutando meglio differenze o inaspettate connessioni sfuggite oppure sottovalutate in prima istanza." (dalla presentazione di W. Rovere)
16
novembre 2004
Voci dall’aldilà – John Cage / Rashaan Roland Kirk
16 novembre 2004
serata - evento
Location
RAUM
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Bologna, Via Ca' Selvatica, 4/D, (Bologna)
Vernissage
16 Novembre 2004, ore 22