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Forme originarie
Il progetto espositivo intende ripercorrere, in chiave contemporanea, questa fondamentale esperienza estetica del ‘900 che mette in relazione (visibile) le “originarie forme naturali dell’arte”.
Comunicato stampa
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Il progetto espositivo prende spunto da un libro di Karl Blossfeldt, Urformen der Kunst, (Forme originarie dell’arte) 1928.
Questa pubblicazione consentiva un primo sguardo su un lavoro fotografico che si sarebbe rivelato monumentale.
Le fotografie botaniche di Blossfeldt mostravano dettagli grafici e geometrie delle piante fino ad allora invisibili. Il mondo delle forme botaniche veniva, per la prima volta, associato alle forme artistiche e tale “associazione oggettiva” si fondava essenzialmente sul processo di “messa a fuoco” di trame invisibili alla semplice osservazione.
Il progetto espositivo intende ripercorrere, in chiave contemporanea, questa fondamentale esperienza estetica del ‘900 che mette in relazione (visibile) le “originarie forme naturali dell’arte”.
Calibrato per gli spazi espositivi di una galleria privata, “Forme originarie” mira a presentare un dialogo di opere (al posto ovviamente di serie tematiche).
Le sculture della serie “Early Forms” di Tony Cragg si presentano come strutture che configurano stati e forme invisibili alla pura percezione ottica; raffigurano volumi di passaggio da una condizione all’altra.
“Struttura del tempo” di Giuseppe Penone è un mirabile esempio di come la natura dell’arte possa rivelare le forme concrete del tempo in senso spaziale.
Il grande dittico “Trash&Roses” di Urs Lüthi è, di contro, una brillante analisi, attraverso frammenti o clichès del nostro quotidiano, della natura artificiosa dell’immagine sociale e culturale della realtà (si pensi alla serie “Placebos & Surrogates” esposta nel padiglione Svizzero in occasione della XLIX Biennale di Venezia del 2001).
I quadri di Christine Streuli, infine, sono essenzialmente tavole naturalistiche. Come per Paul Klee, le sue idee pittoriche raffigurano la natura possibile “nella liberazione di puri rapporti figurativi”.
Questa pubblicazione consentiva un primo sguardo su un lavoro fotografico che si sarebbe rivelato monumentale.
Le fotografie botaniche di Blossfeldt mostravano dettagli grafici e geometrie delle piante fino ad allora invisibili. Il mondo delle forme botaniche veniva, per la prima volta, associato alle forme artistiche e tale “associazione oggettiva” si fondava essenzialmente sul processo di “messa a fuoco” di trame invisibili alla semplice osservazione.
Il progetto espositivo intende ripercorrere, in chiave contemporanea, questa fondamentale esperienza estetica del ‘900 che mette in relazione (visibile) le “originarie forme naturali dell’arte”.
Calibrato per gli spazi espositivi di una galleria privata, “Forme originarie” mira a presentare un dialogo di opere (al posto ovviamente di serie tematiche).
Le sculture della serie “Early Forms” di Tony Cragg si presentano come strutture che configurano stati e forme invisibili alla pura percezione ottica; raffigurano volumi di passaggio da una condizione all’altra.
“Struttura del tempo” di Giuseppe Penone è un mirabile esempio di come la natura dell’arte possa rivelare le forme concrete del tempo in senso spaziale.
Il grande dittico “Trash&Roses” di Urs Lüthi è, di contro, una brillante analisi, attraverso frammenti o clichès del nostro quotidiano, della natura artificiosa dell’immagine sociale e culturale della realtà (si pensi alla serie “Placebos & Surrogates” esposta nel padiglione Svizzero in occasione della XLIX Biennale di Venezia del 2001).
I quadri di Christine Streuli, infine, sono essenzialmente tavole naturalistiche. Come per Paul Klee, le sue idee pittoriche raffigurano la natura possibile “nella liberazione di puri rapporti figurativi”.
14
dicembre 2004
Forme originarie
Dal 14 dicembre 2004 al 12 febbraio 2005
arte contemporanea
Location
GALICA ARTECONTEMPORANEA
Milano, Viale Bligny, 41, (Milano)
Milano, Viale Bligny, 41, (Milano)
Orario di apertura
: da martedì a sabato dalle 15:00 alle 19:00 o su appuntamento
Vernissage
14 Dicembre 2004, ore 18.30 - 20.30
Curatore