Lo stretto sodalizio che nacque tra Bruno Giraldi e Mario Schifano, così come quello che il gallerista strinse con Rosai, Reggiani, Crippa, Corpora, Fontana, Santomaso e tanti altri, andò ben oltre gli aspetti mercantili, tanto da riflettersi talvolta nelle stesse opere degli artisti; è il caso, per Schifano, di un grande quadro (di oltre quattro metri quadrati), che riporta sul fronte la dedica “In casa di Bruno Giraldi – Livorno”, che è presente in mostra e che è stato riprodotto nella cartolina-invito.
La maggior parte delle opere scelte per l’occasione, appartenenti agli anni settanta, illustrano il tema principale che l’Artista affrontò in quel periodo: il paesaggio. I paesaggi, o meglio le immagini dei paesaggi di Schifano, estranee al contesto tradizionalmente pittorico, appartengono ad un continuo processo di selezione percettiva; sono immagini elementari e dissociate in maniera analitica, paesaggi scomposti nelle loro parti linguistiche (cielo, albero, terra, oasi, palma) che sfociano in una figurazione davvero nuova, in quanto, come scrive Maurizio Calvesi, “nasce da un approfondito riesame del linguaggio e si affida a un nuovo modo di vedere”.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di P. Restany, M. Calvesi, C. Vivaldi, M. Fagiolo, A. Boatto, T. Trini, V. Fagone, A. C. Quintavalle, A. Bonito Oliva, N. Ruspoli, M. Vescovo, G. Cortenova, M. Meneguzzo, T. Raspail, F. Gallo, G. Lemaire, P. Levi, P. L. Tazzi, M. Goldin, D. Trombadori.
Si riportano solo alcuni cenni della vastissima biografia.
Mario Schifano nasce nel 1934 a Homs, in Libia e muore a Roma nel 1998. Trasferitosi a Roma nella metà degli anni quaranta, fa il militare nel 1952 ed inizia a dipingere, tenendo la sua prima personale a Roma nel 1959. I primi “monocromi” sono del 1960 (esposti alla galleria La Salita di Roma), nel 1962 compie il primo viaggio negli Stati Uniti, espone nel 1963 a Parigi e nel 1964 è invitato alla Biennale di Venezia. Tra il 1964 ed il 1969 è autore anche di alcuni film e dal 1970 comincia a riportare su tela emulsionata le immagini televisive; nel 1973 espone alla Quadriennale di Roma, partecipa nel 1978 alla Biennale di Venezia (ove sarà invitato anche nel 1982, nel 1984 e nel 1986), nel 1979 tiene una personale al Palazzo dei Diamanti di Ferrara e dal 1980 espone in numerosissime sedi importanti, anche museali, non solo in Italia ma anche all’estero: Parigi, New York, Lione, S. Francisco, Francoforte, Basilea, Berlino, Tolosa, Bruxelles.