Sul punto indecidibile tra regressione e progresso va a collocarsi il destino delle immagini satellitari di Salis & Vitangeli, coppia d¹artisti che non cessa di lavorare a una meta-rappresentazione del cosmo, demandando lo sguardo umano a strumenti d¹osservazione artificiali, come satelliti ora tecnologicamente ultrasofisticati, ora romantici come i palloni aerostatici, sorte di crinoline fluttuanti nello spazio, che vengono amabilmente definite Satelliti dei Poveri. Queste visioni, digitalmente trascritte su tela, calde o fredde, liquide o solide, mosse dai coni d¹ombra dei panneggi degli aerostati, vengono successivamente trattate a olio, realizzando l¹ibrido di una rappresentazione pittorica umana e postumana. Condizione, volutamente instabile, perfettamente resa anche dal titolo della mostra, che sotto il termine inglese Oversee, coniuga l¹attitudine dello scrutare sorvegliando e l¹idea di un mare oltremare. Gli oli e stampa su tela e il video (Morning Star), la cui proiezione virtuale prolunga, nel suo scorrere, un bacio dell¹estraneità sullo specchio d¹acqua reale, sotterraneo allo spazio espositivo, vanno a coprire e scoprire dimensioni mutanti del tempo e dello spazio.
Il ricorso a una strumentologia attuale e inattuale risponde, nell¹opera di Salis & Vitangeli, all¹esigenza di cogliere e ottenere nella rappresentazione una olistica del vedere dove si attui una compossibilità tra l¹essere e l¹apparire, il reale e il virtuale, al punto da farne scaturire, tramite il pathos, una condizione epifanica di dialogo tra fisica e metafisica.

La coppia Salis & Vitangeli partecipa inoltre alla Rassegna MeDesign sezione "CONTAMINAZIONI", nella collettiva con i seguenti artisti: Elsbeth Böniger, Kristof Everart, Ines Fontenla, Tarin Gartner, Jean-Pierre Giovanelli, Emilio Isgrò, Silvia Levenson, Federica Marangoni, Plinio Mesciulam, Chantal Michel, Shirin Neshat, Vladimir Nikoli, Damir Niksic, Nakis Panayotidis, Salis & Vitangeli, Gentian Shkurti.