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Bettina Pousttchi
Nextdoor è lieta di presentare la prima mostra personale in Italia di Bettina Pousttchi (nata nel 1971 a Mainz in Germania) che in questa occasione espone una sua opera del 2003 intitolato “Starker Staat” (“Stato forte”), consistente di una serie di circa 7 fotografie in b/n.
Comunicato stampa
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In contemporanea all’esposizione in galleria l’artista sceglierà un luogo pubblico nel centro di Roma dove presentare la sua opera video più recente. Attraverso questo principio di connessione tra white cube e sfera pubblica il video verrà ricollegato concettualmente all’esposizione delle sue opere fotografiche in galleria. Così contemporaneamente Roma diventa open cinema, cineroma.
La fotografa e videoartista Bettina Pousttchi, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf. Tra le mostre personali sono da segnalare quella organizzata dal Württembergischer Kunstverein di Stuttgart (2003) e del Musuem Morsbroich di Leverkusen (2001). Nel 2000 l’artista ha ricevuto il premio della Kunststiftung NRW.
Nel suo lavoro Pousttchi problematizza le molteplici interconnessioni tra indagine documentaristica della realtà sociale e le potenzialità concettuali e formali dell’elaborazione digitale dell’immagine fotografica, ricerche già sperimentate in lavori come le serie fotografiche "Fans" (2002), "Micromaps" (2001) e "My artificial nature" (1998-2000).
Con la sua opera fotografica dal titolo “Stato forte” l’artista affronta problematiche relative al ruolo dello Stato in quanto autorità sociale, oltre ad aspetti come potere, meccanismi di controllo e la libertà dell’individuo.
Le fotografie in mostra sono il risultato di una ripresa video di un intervento di polizia nel 2000.
La successiva elaborazione digitale delle immagini con l’applicazione di una griglia orizzontale in b/n che ricorda lo sguardo attraverso una saracinesca o l’immagine di un monitor di controllo, tende ad esasperare l’atmosfera di incertezza, minaccia e paura della situazione vissuta ed a trasmetterla allo spettatore che in questo modo è in grado di immedesimarsi con l’esperienza diretta dell’artista alla quale durante le riprese delle scene non furono né date informazioni da parte della polizia sul loro intervento né concesso il permesso di filmare.
Di conseguenza, l’evento reale agisce su di noi attraverso una specie di filtro psicologico e manipolativo. L’essere esposto a una realtà inquietante perché pericolosa e manipolata viene riflesso in una prospettiva frammentaria e soggettiva evidenziata dalle fotografie di Pousttchi, una prospettiva di chi non può vedere né comprendere la realtà ma solo sentire la sua dimensione disumana.
E’ il senso di disagio e insicurezza trasmesso dalle fotografie di Stato Forte che rimanda alla produzione videografica recente dell’artista (“Locked” del 2002 e “Lighthouse” del 2003) nella quale Pousttchi indaga il carattere costruito e fortemente ambiguo della nostra realtà sociale. Attraverso l’incoerenza e la frammentarietà delle sue narrazioni l’artista crea sconnessioni e vuoti, atmosfere inquietanti che sono come corti circuiti tra la banalità quotidiana e la catastrofe imminente.
La fotografa e videoartista Bettina Pousttchi, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Düsseldorf. Tra le mostre personali sono da segnalare quella organizzata dal Württembergischer Kunstverein di Stuttgart (2003) e del Musuem Morsbroich di Leverkusen (2001). Nel 2000 l’artista ha ricevuto il premio della Kunststiftung NRW.
Nel suo lavoro Pousttchi problematizza le molteplici interconnessioni tra indagine documentaristica della realtà sociale e le potenzialità concettuali e formali dell’elaborazione digitale dell’immagine fotografica, ricerche già sperimentate in lavori come le serie fotografiche "Fans" (2002), "Micromaps" (2001) e "My artificial nature" (1998-2000).
Con la sua opera fotografica dal titolo “Stato forte” l’artista affronta problematiche relative al ruolo dello Stato in quanto autorità sociale, oltre ad aspetti come potere, meccanismi di controllo e la libertà dell’individuo.
Le fotografie in mostra sono il risultato di una ripresa video di un intervento di polizia nel 2000.
La successiva elaborazione digitale delle immagini con l’applicazione di una griglia orizzontale in b/n che ricorda lo sguardo attraverso una saracinesca o l’immagine di un monitor di controllo, tende ad esasperare l’atmosfera di incertezza, minaccia e paura della situazione vissuta ed a trasmetterla allo spettatore che in questo modo è in grado di immedesimarsi con l’esperienza diretta dell’artista alla quale durante le riprese delle scene non furono né date informazioni da parte della polizia sul loro intervento né concesso il permesso di filmare.
Di conseguenza, l’evento reale agisce su di noi attraverso una specie di filtro psicologico e manipolativo. L’essere esposto a una realtà inquietante perché pericolosa e manipolata viene riflesso in una prospettiva frammentaria e soggettiva evidenziata dalle fotografie di Pousttchi, una prospettiva di chi non può vedere né comprendere la realtà ma solo sentire la sua dimensione disumana.
E’ il senso di disagio e insicurezza trasmesso dalle fotografie di Stato Forte che rimanda alla produzione videografica recente dell’artista (“Locked” del 2002 e “Lighthouse” del 2003) nella quale Pousttchi indaga il carattere costruito e fortemente ambiguo della nostra realtà sociale. Attraverso l’incoerenza e la frammentarietà delle sue narrazioni l’artista crea sconnessioni e vuoti, atmosfere inquietanti che sono come corti circuiti tra la banalità quotidiana e la catastrofe imminente.
18
novembre 2004
Bettina Pousttchi
Dal 18 novembre 2004 al 15 gennaio 2005
arte contemporanea
Location
NEXTDOOR… ARTGALLERIA
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Roma, Via Di Montoro, 3, (Roma)
Orario di apertura
APERTA DAL MARTEDI AL SABATO DALLE 10-13
e dalle 16-20; MATTINA SU APPUNTAMENTO
Vernissage
18 Novembre 2004, ore 19
Autore