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East of a new eden
Su finanziamento della Blue Earth Alliance due fotografi svizzeri Yann Mingrad e Alban Kakulya hanno ritratto la linea di confine della nuova Europa.
Comunicato stampa
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Le immagini, fotografie di steppe, mare, campagne, laghi, periferie inabitate, impongono una riflessione non solo sul sentimento di appartenenza alla nuova realtà politica, ma portano a ragionare sul concetto più esteso di confine, di vuoto, di spazio, di storia e di alterità, diversità.
Con perizia cartografica Yann Mingrad e Alban Kakulya hanno percorso le frontiere dei nuovi stati entrati a far parte della Ue, fotografando esattamente ciò che si trovava davanti ai loro occhi, vuoi una landa desolata, un lago e una stazione di frontiera. Lontano da ciò che concettualmente ci riporta all'idea di confine, i due giovani fotografi svizzeri, analizzano luoghi, personaggi di frontiera, guardie di confine, clandestini.
Dal Mar Baltico al Mar Nero si estende una striscia di terra abitata da più di 60 milioni di persone che rappresentano sette nazioni diverse. Questi stati separano l'Europa Occidentale da ciò che non possiamo chiamare Asia ma osiamo appena chiamare Europa Orientale. Per decenni i Paesi Baltici - Estonia, Lettonia, Lituania - e i "paesi fratelli" - Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania - sono stati per l'URSS una zona cuscinetto.
Dal 2004 - con l'ingresso nell'Unione Europea - sei di questi stessi paesi fatalmente si trovano di nuovo al limite estremo di un impero, confine tra Unione Europea, immigrazione clandestina e traffici illeciti. Il messaggio della Ue è stato ed è chiaro: tutti devono rinforzare il controllo delle frontiere esterne.
Ma in quale momento un no man's land diventa zona franca? Quante torri di controllo sono state costruite per l'Europa? E, ancora, che cosa accade là dove gli uomini che hanno conosciuto le esigenze del Vecchio Regime oggi si trovano ad applicare quelle dell'Unione Europea? East of a New Eden è il tentativo di rispondere a queste e ad altre domande, è un viaggio lungo questa nuova frontiera, in compagnia di chi - guardie e pattuglie a piedi e motorizzate - di giorno in giorno sorveglia il nuovo "limite" della nuova Europa.
Con perizia cartografica Yann Mingrad e Alban Kakulya hanno percorso le frontiere dei nuovi stati entrati a far parte della Ue, fotografando esattamente ciò che si trovava davanti ai loro occhi, vuoi una landa desolata, un lago e una stazione di frontiera. Lontano da ciò che concettualmente ci riporta all'idea di confine, i due giovani fotografi svizzeri, analizzano luoghi, personaggi di frontiera, guardie di confine, clandestini.
Dal Mar Baltico al Mar Nero si estende una striscia di terra abitata da più di 60 milioni di persone che rappresentano sette nazioni diverse. Questi stati separano l'Europa Occidentale da ciò che non possiamo chiamare Asia ma osiamo appena chiamare Europa Orientale. Per decenni i Paesi Baltici - Estonia, Lettonia, Lituania - e i "paesi fratelli" - Polonia, Cecoslovacchia, Ungheria e Romania - sono stati per l'URSS una zona cuscinetto.
Dal 2004 - con l'ingresso nell'Unione Europea - sei di questi stessi paesi fatalmente si trovano di nuovo al limite estremo di un impero, confine tra Unione Europea, immigrazione clandestina e traffici illeciti. Il messaggio della Ue è stato ed è chiaro: tutti devono rinforzare il controllo delle frontiere esterne.
Ma in quale momento un no man's land diventa zona franca? Quante torri di controllo sono state costruite per l'Europa? E, ancora, che cosa accade là dove gli uomini che hanno conosciuto le esigenze del Vecchio Regime oggi si trovano ad applicare quelle dell'Unione Europea? East of a New Eden è il tentativo di rispondere a queste e ad altre domande, è un viaggio lungo questa nuova frontiera, in compagnia di chi - guardie e pattuglie a piedi e motorizzate - di giorno in giorno sorveglia il nuovo "limite" della nuova Europa.
02
dicembre 2004
East of a new eden
Dal 02 al 16 dicembre 2004
fotografia
Location
GALLERIA POSTART
Milano, Via Pietro Giannone, 10, (Milano)
Milano, Via Pietro Giannone, 10, (Milano)
Orario di apertura
dalle ore 10.00 alle 19.30
Vernissage
2 Dicembre 2004, ore 19.00
Curatore