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Mario Ermoli
Mario Ermoli in occasione della personale presso la galleria SPACE 4 FREE presenta un ciclo di fotografie di forte contrasto e mistero dove il tema della sessualità viene trattato con assurdità e candore, con l’intento consapevole di uscire dai luoghi comuni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Immagini misteriose in bilico tra artificio e realtà, provocatorie ed ironiche allo stesso tempo, le foto di Mario Ermoli rappresentano una riflessione sulla sessualità e mettono in contrasto l’irrisolta tensione tra voyerismo ed esibizionismo. Immagini fotografiche di nude figure umane ritratte in ambienti freddi ed asettici, persone isolate, quasi astratte, assorte in fantasie e desideri, che rimangono fredde, distaccate, che trasmettono totale indifferenza e potrebbero ricordare i lavori di Sam Taylor-Wood o quelli di Katy Grannan.
Le foto vengono, in una sorta di alternanza tra dialogo e silenzio, composte in modo che la combinazione dell’elemento corporeo con l’ambientazione in cui è inserito, suggerisca allo spettatore un certo spiazzamento.
Utlilizzando attori professionisti e non, l’artista inventa scene e sequenze per creare situazioni di tensione, in cui il corpo inteso come vita, viene sospeso in ambienti che potrebbero appartenere a qualunque città, ambienti freddi e scarni in contrasto con l’energia e la presenza fisica.
SPACE 4free
I corpi da un lato interagiscono con il luogo in cui vengono inseriti, ma dall’altro esiste nelle fotografie una sorta di assenza e presenza dei personaggi fotografati.
Le foto che rappresentano solo i luoghi, suggeriscono la presenza
di un corpo appena andato via, come l’alito o il soffio lasciato da qualcuno che è appena passato. Non a caso nella serie di fotografie dedicate al tema del confine, l’artista aveva fotografato i luoghi desolati e solitari di una persona che vive come custode di una piscina pubblica, evidenziando le tracce e i resti della sua presenza, creando l’apparenza che la persona fosse realmente presente nella fotografia.
Un viaggio tra erotismo e nudità dove la rivelazione dell’attimo fuggente viene espressa con linguaggio narrativo e pittorico, situazioni surreali ed oniriche che descrivono un trascorso temporale.
Le foto pur rappresentando un preciso istante, suggeriscono un senso del tempo: si ha come l’impressione che qualcosa sia successo o debba ancora accadere. Potrebbero essere frame di un video o scomposizioni di una situazione narrativa.
Mario Ermoli, classe ‘67, utilizza la fotografia con senso estetico e visuale altamente raffinato per investigare paesaggi emozionali che caratterizzano l’esperienza umana, creando immagini dalla forte seduttività visiva, utilizzando situazioni costruite, non convenzionali, in dialogo con realtà quotidiane. Una ricerca delle forme del corpo in relazione all’ambientazione come esplorazione delle relazioni dell’uomo: uomo in relazione allo spazio; uomo nelle sue relazioni interpersonali.
La mostra rappresenta , attraverso l’intimità esplicita delle situazioni, una visione sul sottile confine che esiste tra ciò che è stato visto e ciò che è realmente accaduto.
LA VISIONE DELLA MOSTRA (PER I CONTENUTI DI ALCUNE IMMAGINI)
E’ CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO ADULTO
Le foto vengono, in una sorta di alternanza tra dialogo e silenzio, composte in modo che la combinazione dell’elemento corporeo con l’ambientazione in cui è inserito, suggerisca allo spettatore un certo spiazzamento.
Utlilizzando attori professionisti e non, l’artista inventa scene e sequenze per creare situazioni di tensione, in cui il corpo inteso come vita, viene sospeso in ambienti che potrebbero appartenere a qualunque città, ambienti freddi e scarni in contrasto con l’energia e la presenza fisica.
SPACE 4free
I corpi da un lato interagiscono con il luogo in cui vengono inseriti, ma dall’altro esiste nelle fotografie una sorta di assenza e presenza dei personaggi fotografati.
Le foto che rappresentano solo i luoghi, suggeriscono la presenza
di un corpo appena andato via, come l’alito o il soffio lasciato da qualcuno che è appena passato. Non a caso nella serie di fotografie dedicate al tema del confine, l’artista aveva fotografato i luoghi desolati e solitari di una persona che vive come custode di una piscina pubblica, evidenziando le tracce e i resti della sua presenza, creando l’apparenza che la persona fosse realmente presente nella fotografia.
Un viaggio tra erotismo e nudità dove la rivelazione dell’attimo fuggente viene espressa con linguaggio narrativo e pittorico, situazioni surreali ed oniriche che descrivono un trascorso temporale.
Le foto pur rappresentando un preciso istante, suggeriscono un senso del tempo: si ha come l’impressione che qualcosa sia successo o debba ancora accadere. Potrebbero essere frame di un video o scomposizioni di una situazione narrativa.
Mario Ermoli, classe ‘67, utilizza la fotografia con senso estetico e visuale altamente raffinato per investigare paesaggi emozionali che caratterizzano l’esperienza umana, creando immagini dalla forte seduttività visiva, utilizzando situazioni costruite, non convenzionali, in dialogo con realtà quotidiane. Una ricerca delle forme del corpo in relazione all’ambientazione come esplorazione delle relazioni dell’uomo: uomo in relazione allo spazio; uomo nelle sue relazioni interpersonali.
La mostra rappresenta , attraverso l’intimità esplicita delle situazioni, una visione sul sottile confine che esiste tra ciò che è stato visto e ciò che è realmente accaduto.
LA VISIONE DELLA MOSTRA (PER I CONTENUTI DI ALCUNE IMMAGINI)
E’ CONSIGLIATA AD UN PUBBLICO ADULTO
10
novembre 2004
Mario Ermoli
Dal 10 novembre al primo dicembre 2004
arte contemporanea
Location
SPACE4FREE
Milano, Via Giovanni Enrico Pestalozzi, 4, (Milano)
Milano, Via Giovanni Enrico Pestalozzi, 4, (Milano)
Orario di apertura
Lunedì al Venerdì
10.00 / 13.00 e 14.00 /18.00
Vernissage
10 Novembre 2004, ore 19.00
Curatore