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Il Rinnovamento dell’Arte in Egitto. Pittori del XX secolo
Con uno sguardo attento alle tendenze internazionali, ma anche al recupero e alla valorizzazione del proprio passato, questi artisti danno vita ad un acceso dibattito culturale creando un importante movimento artistico in cui antico e moderno convivono, accompagnati dalla riscoperta di un forte sentimento di identità nazionale.
Comunicato stampa
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“A partire dall’inizio del XX secolo nasce in Egitto un movimento per il rinnovamento delle arti in concomitanza con l’istituzione dell’Accademia di Belle Arti del Cairo (1908). Il nuovo movimento è strettamente legato alla corrente di pensiero impegnata nel dibattito sull’Indipendenza Nazionale” (Ahmed Fouad Selim).
Promossa dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero della Cultura della Repubblica Araba d’Egitto e organizzata dall’Associazione Civita e da Comunicare Organizzando, la mostra Il Rinnovamento dell’Arte in Egitto. Pittori del XX secolo, curata da Ahmed Fouad Selim e ospitata dal Vittoriano dal 28 ottobre al 22 novembre 2004, vuole far conoscere al pubblico italiano l’arte egiziana del secolo appena concluso attraverso circa cinquanta opere di sette importanti pittori: Mahmoud Said (1897-1964), Ragheb Ayad (1892-1982), Fouad Kamel (1919-1973), Ramsis Younan (1913-1966), Mounir Kanan (1919-1999), Hamed Nada ( 1924-1990), Abdel Hadi El Gazar (1925-1966).
Con uno sguardo attento alle tendenze internazionali, ma anche al recupero e alla valorizzazione del proprio passato, questi artisti danno vita ad un acceso dibattito culturale creando un importante movimento artistico in cui antico e moderno convivono, accompagnati dalla riscoperta di un forte sentimento di identità nazionale.
La mostra è dunque un’importante occasione di incontro e di dialogo, di approfondimento per gli studiosi ma anche di avvicinamento della gente comune a un aspetto meno noto dell’arte egiziana, un prezioso contributo alla conoscenza della storia più recente del Paese.
L’esposizione Il Rinnovamento dell’Arte in Egitto. Pittori del XX secolo rientra nell’ambito della rassegna “Italia-Egitto 2003-2004: incontro di culture”, promossa in Italia dal Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale - in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto e l’Accademia d’Egitto a Roma; in Egitto dal Ministero della Cultura della Repubblica Araba, dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura al Cairo. L’ampia rassegna culturale, attraverso un programma di manifestazioni congiunte che spaziano in tutti i campi del sapere e dell’arte, ha voluto presentare un insieme articolato delle forme espressive delle culture dei due Paesi.
La mostra e i protagonisti
Il leader politico Mustafa Kamel, prima della propria morte avvenuta nel 1908, riesce ad istituire “Il Partito Nazionale”, il cui obiettivo è quello di formare un fronte nazionale egiziano che possa inaugurare un nuovo “Rinascimento” interno. Anni di dure lotte influenzano fortemente tutti i campi della cultura, dal pensiero filosofico alla letteratura, dalla stampa, all’arte, alla musica. La prima rivoluzione popolare egiziana del 1919 si fa portavoce di tutte le nuove idee e correnti artistiche nate in quel periodo. In questo acceso clima politico, un gruppo di artisti, legati alle idee e ai sentimenti del momento, fonda un movimento nazionale con un proprio stile e caratteristiche artistiche ben definite.
Ragheb Ayad, tra i principali interpreti del rinnovamento della pittura egiziana del XX secolo che lentamente scopre la propria solida identità, è uno degli iniziatori del cosiddetto “Rinascimento egiziano”. Temi a lui cari dagli anni Trenta agli anni Sessanta quelli legati al folclore egiziano.
L’influenza delle più importanti correnti artistiche europee del Novecento e lo studio appassionato della grande tradizione egiziana sottendono l’opera di Mahmoud Said che fissa sulla tela intense scene di vita quotidiana della povera gente avvolgendole nella calda luce del deserto.
Fouad Kamel partecipa attivamente al rinnovamento dell’arte egiziana moderna sviluppando invece una vena espressiva di progressiva astrazione che via via si avvicina sempre più alle soglie dell’Informale.
Nel 1934 il poeta egiziano George Henein dà vita, dieci anni dopo il primo manifesto surrealista di André Bréton in Francia, al movimento surrealista d’Egitto. Insieme a Fouad Kamel, Ramsis Younan è tra i primi artisti surrealisti egiziani della fine degli anni Trenta e tra i più importanti astrattisti della seconda generazione. Fonte di ispirazione l’antica civiltà faranoica del sud dell’Egitto, i colori morbidi delle pietre di granito dei templi di Luxor, le suggestioni favolose della Valle dei Re e la magia arcaica di Assuan.
Negli anni Sessanta, Mounir Kanan tenta di superare il concetto tradizionale di pittura attraverso una sperimentazione polimaterica utilizzando, tramite la tecnica del collage, legno bruciato, vecchie maniglie delle finestre, pezzi di vetro, sassi, scampoli di stoffa, chiodi, mentre dagli anni Ottanta agli anni Novanta, prosegue sulla via della sperimentazione fissando sulla superficie grandi rotoli di carta ruvida provenienti dai container sulle navi. E’ uno dei principali artefici della rivoluzione dell’arte moderna egiziana.
Hamed Nada inizia il suo percorso artistico negli anni Quaranta insieme ad Abdel Hadi El Gazar ed altri che costituiscono “Il Gruppo dell’Arte Contemporanea” attivo fino alla fine degli anni Cinquanta con lo scopo di recuperare l’identità egiziana tradizionale. Il tema dominante nella ricerca di Nada è la figura femminile ora simbolo di fertilità, ora oggetto di un desiderio malinconico, attorniata da figure a tratti simboliche come il gallo, la lucertola, il pesce, il cavallo e il gatto che ricordano magici amuleti antichi…
Metafisico e surrealista è l’artista El Gazar, legato fino alla morte all’amico e collega Nada. Il suo linguaggio si basa sulla valorizzazione dell’elemento cromatico, fluido e vivace, sulla valenza della linea e sulla plastica costruzione architettonica. Il suo universo pittorico è popolato di “donne che piangono con i capelli sciolti, uomini perduti in attesa di qualcuno che non arriva, pareti decorate da pitture antiche, topi che assalgono e divorano volti umani, casse ordinate in cui sono distese salme di uomini e di donne, figure primordiali sospese nello spazio del quadro” (Ahmed Fouad Selim).
Promossa dal Ministero degli Affari Esteri, dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dal Ministero della Cultura della Repubblica Araba d’Egitto e organizzata dall’Associazione Civita e da Comunicare Organizzando, la mostra Il Rinnovamento dell’Arte in Egitto. Pittori del XX secolo, curata da Ahmed Fouad Selim e ospitata dal Vittoriano dal 28 ottobre al 22 novembre 2004, vuole far conoscere al pubblico italiano l’arte egiziana del secolo appena concluso attraverso circa cinquanta opere di sette importanti pittori: Mahmoud Said (1897-1964), Ragheb Ayad (1892-1982), Fouad Kamel (1919-1973), Ramsis Younan (1913-1966), Mounir Kanan (1919-1999), Hamed Nada ( 1924-1990), Abdel Hadi El Gazar (1925-1966).
Con uno sguardo attento alle tendenze internazionali, ma anche al recupero e alla valorizzazione del proprio passato, questi artisti danno vita ad un acceso dibattito culturale creando un importante movimento artistico in cui antico e moderno convivono, accompagnati dalla riscoperta di un forte sentimento di identità nazionale.
La mostra è dunque un’importante occasione di incontro e di dialogo, di approfondimento per gli studiosi ma anche di avvicinamento della gente comune a un aspetto meno noto dell’arte egiziana, un prezioso contributo alla conoscenza della storia più recente del Paese.
L’esposizione Il Rinnovamento dell’Arte in Egitto. Pittori del XX secolo rientra nell’ambito della rassegna “Italia-Egitto 2003-2004: incontro di culture”, promossa in Italia dal Ministero degli Affari Esteri - Direzione Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale - in collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’Ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto e l’Accademia d’Egitto a Roma; in Egitto dal Ministero della Cultura della Repubblica Araba, dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura al Cairo. L’ampia rassegna culturale, attraverso un programma di manifestazioni congiunte che spaziano in tutti i campi del sapere e dell’arte, ha voluto presentare un insieme articolato delle forme espressive delle culture dei due Paesi.
La mostra e i protagonisti
Il leader politico Mustafa Kamel, prima della propria morte avvenuta nel 1908, riesce ad istituire “Il Partito Nazionale”, il cui obiettivo è quello di formare un fronte nazionale egiziano che possa inaugurare un nuovo “Rinascimento” interno. Anni di dure lotte influenzano fortemente tutti i campi della cultura, dal pensiero filosofico alla letteratura, dalla stampa, all’arte, alla musica. La prima rivoluzione popolare egiziana del 1919 si fa portavoce di tutte le nuove idee e correnti artistiche nate in quel periodo. In questo acceso clima politico, un gruppo di artisti, legati alle idee e ai sentimenti del momento, fonda un movimento nazionale con un proprio stile e caratteristiche artistiche ben definite.
Ragheb Ayad, tra i principali interpreti del rinnovamento della pittura egiziana del XX secolo che lentamente scopre la propria solida identità, è uno degli iniziatori del cosiddetto “Rinascimento egiziano”. Temi a lui cari dagli anni Trenta agli anni Sessanta quelli legati al folclore egiziano.
L’influenza delle più importanti correnti artistiche europee del Novecento e lo studio appassionato della grande tradizione egiziana sottendono l’opera di Mahmoud Said che fissa sulla tela intense scene di vita quotidiana della povera gente avvolgendole nella calda luce del deserto.
Fouad Kamel partecipa attivamente al rinnovamento dell’arte egiziana moderna sviluppando invece una vena espressiva di progressiva astrazione che via via si avvicina sempre più alle soglie dell’Informale.
Nel 1934 il poeta egiziano George Henein dà vita, dieci anni dopo il primo manifesto surrealista di André Bréton in Francia, al movimento surrealista d’Egitto. Insieme a Fouad Kamel, Ramsis Younan è tra i primi artisti surrealisti egiziani della fine degli anni Trenta e tra i più importanti astrattisti della seconda generazione. Fonte di ispirazione l’antica civiltà faranoica del sud dell’Egitto, i colori morbidi delle pietre di granito dei templi di Luxor, le suggestioni favolose della Valle dei Re e la magia arcaica di Assuan.
Negli anni Sessanta, Mounir Kanan tenta di superare il concetto tradizionale di pittura attraverso una sperimentazione polimaterica utilizzando, tramite la tecnica del collage, legno bruciato, vecchie maniglie delle finestre, pezzi di vetro, sassi, scampoli di stoffa, chiodi, mentre dagli anni Ottanta agli anni Novanta, prosegue sulla via della sperimentazione fissando sulla superficie grandi rotoli di carta ruvida provenienti dai container sulle navi. E’ uno dei principali artefici della rivoluzione dell’arte moderna egiziana.
Hamed Nada inizia il suo percorso artistico negli anni Quaranta insieme ad Abdel Hadi El Gazar ed altri che costituiscono “Il Gruppo dell’Arte Contemporanea” attivo fino alla fine degli anni Cinquanta con lo scopo di recuperare l’identità egiziana tradizionale. Il tema dominante nella ricerca di Nada è la figura femminile ora simbolo di fertilità, ora oggetto di un desiderio malinconico, attorniata da figure a tratti simboliche come il gallo, la lucertola, il pesce, il cavallo e il gatto che ricordano magici amuleti antichi…
Metafisico e surrealista è l’artista El Gazar, legato fino alla morte all’amico e collega Nada. Il suo linguaggio si basa sulla valorizzazione dell’elemento cromatico, fluido e vivace, sulla valenza della linea e sulla plastica costruzione architettonica. Il suo universo pittorico è popolato di “donne che piangono con i capelli sciolti, uomini perduti in attesa di qualcuno che non arriva, pareti decorate da pitture antiche, topi che assalgono e divorano volti umani, casse ordinate in cui sono distese salme di uomini e di donne, figure primordiali sospese nello spazio del quadro” (Ahmed Fouad Selim).
28
ottobre 2004
Il Rinnovamento dell’Arte in Egitto. Pittori del XX secolo
Dal 28 ottobre al 22 novembre 2004
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 18.30
Vernissage
28 Ottobre 2004, ore 18.00 – Roma, Vittoriano – Sala Zanardelli (ingresso Ara Coeli)