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Larry Kagan
Il lavoro di Larry Kagan esibito in questa mostra titolata “Objects – Shadow”presenta un’affinità speciale con lo spirito che anima il progetto Tribe Art, in quanto introduce con la sua opera il concetto di “look inside”
Comunicato stampa
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L’artista americano Larry Kagan è il protagonista del Tribe Art Tour2, il secondo dei progetti d’arte nazionali sponsorizzati dal team di Formula 1 Lucky Strike B•A•R Honda.
Tribe art Tour²
Dall’inizio di novembre alla fine di gennaio si terrà, la prima antologica in Europa dell’artista americano Larry Kagan. Curata da Gianni Mercurio si svolgerà come evento itinerante in molte città italiane, ospitata in importanti luoghi espositivi dedicati all’arte contemporanea: la Triennale di Milano, l’Ex Bologna Motori a Bologna, la Sala Espace a Torino, per concludersi a Roma allo Spazio Etoile.
Tribe Art è un’iniziativa voluta dal Team Lucky Strike BּAּR Honda che, oltre alla Formula 1, si è posto la missione di sostenere l’arte contemporanea per far emergere i valori di dinamicità, creatività, innovazione, che sono alla base della sua attività.
Il lavoro di Larry Kagan esibito in questa mostra titolata “Objects – Shadow”presenta un'affinità speciale con lo spirito che anima il progetto Tribe Art, in quanto introduce con la sua opera il concetto di "look inside", cioè la possibilità di andare aldilà delle apparenze, la volontà di esprimere dei valori che meritano di essere scoperti, l'incitamento quasi filosofico a non limitarsi ad un'analisi superficiale delle cose della vita.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi del curatore, di Demetrio Paparoni, dello stesso Larry Kagan e con la presentazione dell’attività di Tribe Art.
Larry Kagan
Larry Kagan, è nato da profughi ebrei russo-polacchi nel secondo dopoguerra in un campo di rifugiati in Germania. La sua famiglia si trasferì in Israele quando egli aveva cinque anni e poi definitivamente negli USA sette anni dopo, stabilendosi a New York, nel Bronx.
Dopo aver frequentato un corso di laurea in ingegneria aeronautica, coltivando sempre la passione per il disegno, alla metà degli anni Sessanta Larry Kagan decide di dedicarsi totalmente all’arte e si iscrive al Pratt Institute di New York. Per lui si rivela fondamentale l'influenza di Richard Stankiewicz, suo insegnante che aveva aderito come artista al gruppo degli espressionisti astratti. Dopo la laurea in Visual Arts, vive alcuni anni in Israele, dove insegna alla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme, prima di tornare stabilmente a New York, dove oggi vive e lavora.
Le sue opere sono frutto di un complesso lavoro che utilizza i cavi d'acciaio, la luce e l'ombra come strumenti di espressione artistica.
L’immagine finale è l’ultimo anello di una serie di passaggi iniziati con una costruzione astratta, attraversata da un fascio di luce che si “materializza” in un’immagine figurativa. Nella realtà è un’ombra su una parete, ma ha la solidità e il volume di una scultura a tutto tondo.
Per molti di noi le ombre occupano i confini della coscienza; la zona dove il reale lascia spazio all'immaginario, dove i fantasmi dei mezzi ricordi agitano visioni. Il mio interesse nelle ombre risiede nella loro capacità di aggiungere una nuova dimensione spaziale; esse aiutano a chiarire le ambiguità che sono inerenti alla percezione visiva, stabiliscono il ruolo cruciale che la luce gioca nel modo di interpretare gli eventi del mondo intorno a noi. E, cosa molto più importante, lasciando alle ombre uno spazio importante nella narrazione, mi pongo la questione di cos'è il reale. (dal testo di Larry Kagan)
Come la grande arte, le opere di Kagan lasciano più interrogativi che risposte nel loro ibrido porsi allo sguardo e al ragionamento: in equilibrio tra luce e ombra, ordine e caos, tra due e tre dimensioni, tra materia e impalpabilità, spazio e superficie, tra astrazioni, concetti e figure. (dal testo di Gianni Mercurio)
Le sculture di Larry Kagan hanno un'anima di filo di acciaio piegato e saldato in modo da ottenere un disegno figurativo. Posta a una certa distanza dalla parete, questa struttura metallica filiforme è solo un elemento dell'opera, alla cui formazione concorrono soprattutto le linee e ombre ottenute con il supporto di luci. L'effetto è accattivante. Ma non è questo a determinare l'estetica di Kagan, che se da una parte trova i suoi principi nelle percezioni primarie, dall'altra si definisce nella sua componente intellettuale (concettuale). (dal testo di Demetrio Paparoni)
La mostra
"Objects shadow" presenta per la prima volta in Europa il lavoro di Larry Kagan, attraverso una selezione di dieci installazioni realizzate negli ultimi cinque anni.
Il titolo definisce una condizione in cui la componente solida della scultura proietta un'ombra specifica attraverso la quale la scultura stessa si auto-completa e si auto-determina.
La scultura tradizionalmente abita il volume per creare la propria forma; la novità della shadow-art di Larry Kagan è che, pur essendo una scultura e un'installazione, deriva da un rapporto di una linea e di un elemento immateriale (la luce) con lo spazio. All'oggetto-ombra non è sufficiente la materia per la sua esistenza, tuttavia proprio in virtù di questa sua duplice natura (materiale e immateriale), spiazza il nostro senso di percezione.
La forma ibrida della scultura provoca nell'osservatore una nuova esperienza visuale e rende l'opera un ponte virtuale tra universi estetici che di regola non hanno affinità.
Tribe Art
Voluta dal team di F1, Lucky Strike B•A•R Honda, da più di tre anni è iniziata Tribe Art “local and world tour event”, iniziative in campo artistico e culturale che celebrano la creatività di artisti di fama internazionale ed il talento di quelli emergenti in linea con i valori del Team. Primo beneficiario è stato Julian Opie che ha realizzato per Tribe Art alcune installazioni ispirate alla velocità, a Jacques Villeneuve, agli altri piloti del team ed ai circuiti di F1, che sono state esposte a Londra, Tokio e Milano. Poi è stata la volta del tour italiano di Sven Påhlsson, uno degli esponenti più innovativi nella video arte. A seguire il genio creativo della moda Hussein Chalayan che ha realizzato un film incentrato su un complesso viaggio psicologico attraverso il paesaggio contemporaneo.
Tribe art Tour²
Dall’inizio di novembre alla fine di gennaio si terrà, la prima antologica in Europa dell’artista americano Larry Kagan. Curata da Gianni Mercurio si svolgerà come evento itinerante in molte città italiane, ospitata in importanti luoghi espositivi dedicati all’arte contemporanea: la Triennale di Milano, l’Ex Bologna Motori a Bologna, la Sala Espace a Torino, per concludersi a Roma allo Spazio Etoile.
Tribe Art è un’iniziativa voluta dal Team Lucky Strike BּAּR Honda che, oltre alla Formula 1, si è posto la missione di sostenere l’arte contemporanea per far emergere i valori di dinamicità, creatività, innovazione, che sono alla base della sua attività.
Il lavoro di Larry Kagan esibito in questa mostra titolata “Objects – Shadow”presenta un'affinità speciale con lo spirito che anima il progetto Tribe Art, in quanto introduce con la sua opera il concetto di "look inside", cioè la possibilità di andare aldilà delle apparenze, la volontà di esprimere dei valori che meritano di essere scoperti, l'incitamento quasi filosofico a non limitarsi ad un'analisi superficiale delle cose della vita.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con testi del curatore, di Demetrio Paparoni, dello stesso Larry Kagan e con la presentazione dell’attività di Tribe Art.
Larry Kagan
Larry Kagan, è nato da profughi ebrei russo-polacchi nel secondo dopoguerra in un campo di rifugiati in Germania. La sua famiglia si trasferì in Israele quando egli aveva cinque anni e poi definitivamente negli USA sette anni dopo, stabilendosi a New York, nel Bronx.
Dopo aver frequentato un corso di laurea in ingegneria aeronautica, coltivando sempre la passione per il disegno, alla metà degli anni Sessanta Larry Kagan decide di dedicarsi totalmente all’arte e si iscrive al Pratt Institute di New York. Per lui si rivela fondamentale l'influenza di Richard Stankiewicz, suo insegnante che aveva aderito come artista al gruppo degli espressionisti astratti. Dopo la laurea in Visual Arts, vive alcuni anni in Israele, dove insegna alla Bezalel Academy of Art and Design di Gerusalemme, prima di tornare stabilmente a New York, dove oggi vive e lavora.
Le sue opere sono frutto di un complesso lavoro che utilizza i cavi d'acciaio, la luce e l'ombra come strumenti di espressione artistica.
L’immagine finale è l’ultimo anello di una serie di passaggi iniziati con una costruzione astratta, attraversata da un fascio di luce che si “materializza” in un’immagine figurativa. Nella realtà è un’ombra su una parete, ma ha la solidità e il volume di una scultura a tutto tondo.
Per molti di noi le ombre occupano i confini della coscienza; la zona dove il reale lascia spazio all'immaginario, dove i fantasmi dei mezzi ricordi agitano visioni. Il mio interesse nelle ombre risiede nella loro capacità di aggiungere una nuova dimensione spaziale; esse aiutano a chiarire le ambiguità che sono inerenti alla percezione visiva, stabiliscono il ruolo cruciale che la luce gioca nel modo di interpretare gli eventi del mondo intorno a noi. E, cosa molto più importante, lasciando alle ombre uno spazio importante nella narrazione, mi pongo la questione di cos'è il reale. (dal testo di Larry Kagan)
Come la grande arte, le opere di Kagan lasciano più interrogativi che risposte nel loro ibrido porsi allo sguardo e al ragionamento: in equilibrio tra luce e ombra, ordine e caos, tra due e tre dimensioni, tra materia e impalpabilità, spazio e superficie, tra astrazioni, concetti e figure. (dal testo di Gianni Mercurio)
Le sculture di Larry Kagan hanno un'anima di filo di acciaio piegato e saldato in modo da ottenere un disegno figurativo. Posta a una certa distanza dalla parete, questa struttura metallica filiforme è solo un elemento dell'opera, alla cui formazione concorrono soprattutto le linee e ombre ottenute con il supporto di luci. L'effetto è accattivante. Ma non è questo a determinare l'estetica di Kagan, che se da una parte trova i suoi principi nelle percezioni primarie, dall'altra si definisce nella sua componente intellettuale (concettuale). (dal testo di Demetrio Paparoni)
La mostra
"Objects shadow" presenta per la prima volta in Europa il lavoro di Larry Kagan, attraverso una selezione di dieci installazioni realizzate negli ultimi cinque anni.
Il titolo definisce una condizione in cui la componente solida della scultura proietta un'ombra specifica attraverso la quale la scultura stessa si auto-completa e si auto-determina.
La scultura tradizionalmente abita il volume per creare la propria forma; la novità della shadow-art di Larry Kagan è che, pur essendo una scultura e un'installazione, deriva da un rapporto di una linea e di un elemento immateriale (la luce) con lo spazio. All'oggetto-ombra non è sufficiente la materia per la sua esistenza, tuttavia proprio in virtù di questa sua duplice natura (materiale e immateriale), spiazza il nostro senso di percezione.
La forma ibrida della scultura provoca nell'osservatore una nuova esperienza visuale e rende l'opera un ponte virtuale tra universi estetici che di regola non hanno affinità.
Tribe Art
Voluta dal team di F1, Lucky Strike B•A•R Honda, da più di tre anni è iniziata Tribe Art “local and world tour event”, iniziative in campo artistico e culturale che celebrano la creatività di artisti di fama internazionale ed il talento di quelli emergenti in linea con i valori del Team. Primo beneficiario è stato Julian Opie che ha realizzato per Tribe Art alcune installazioni ispirate alla velocità, a Jacques Villeneuve, agli altri piloti del team ed ai circuiti di F1, che sono state esposte a Londra, Tokio e Milano. Poi è stata la volta del tour italiano di Sven Påhlsson, uno degli esponenti più innovativi nella video arte. A seguire il genio creativo della moda Hussein Chalayan che ha realizzato un film incentrato su un complesso viaggio psicologico attraverso il paesaggio contemporaneo.
18
novembre 2004
Larry Kagan
Dal 18 al 28 novembre 2004
arte contemporanea
Location
EX BOLOGNA MOTORI
Bologna, Via Donato Creti, 24, (Bologna)
Bologna, Via Donato Creti, 24, (Bologna)
Orario di apertura
dalle 17.00 alle 23.00
Vernissage
18 Novembre 2004, ore 19
Ufficio stampa
MARIA BONMASSAR
Curatore