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Liliana Moro
L¹esposizione, curata da Loredana Parmesani, propone una selezione di sette installazioni realizzate a partire dal 1992, più una concepita per lo spazio di Palazzo Panella, che documentano il lavoro di una delle artiste più rappresentative della sua generazione e nel quale media diversi si incontrano in una narrazione penetrante ed ironica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La stagione espositiva della Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, nella sua sede di Palazzo Panella a Palazzolo s/O (BS), si apre con la mostra personale di Liliana Moro.
L¹esposizione, curata da Loredana Parmesani, propone una selezione di sette installazioni realizzate a partire dal 1992, più una concepita per lo spazio di Palazzo Panella, che documentano il lavoro di una delle artiste più rappresentative della sua generazione e nel quale media diversi si incontrano in una narrazione penetrante ed ironica: disegno, scultura, suono, parole, video e performance vanno a comporre un mondo variegato, una realtà spesso cruda rappresentata utilizzando in modo ³poetico² materiali poveri e oggetti di uso comune.
L´opera di Liliana Moro evidenzia, attraverso un gioco di fragilità e forza, uno sguardo acuto e feroce insieme, in grado di smascherare sovrastrutture e convenzioni.
Nei suoi lavori troviamo spesso lo spostamento del punto di vista: si pensi all¹opera Abbassamento (1992), dove centinaia di bamboline di carta si contrappongono ad una sorta di città in miniatura. Lo spettatore è costretto, per vedere meglio, ad abbassarsi; tale movimento rappresenta anche una sollecitazione a porre lo sguardo sui ³margini², su ciò che è rimasto fuori o che la Storia fa fatica a contenere.
Lo sguardo di Liliana Moro attraversa la tradizione popolare con una particolare attenzione alla memoria orale, proprio perché anch¹essa comprende ciò che non è ufficialmente riportato dai testi.
L¹artista ha elaborato un linguaggio poetico in cui il discorso sulla realtà si intreccia con il mondo dell¹infanzia, in cui la dimensione del possibile prevale su quella operativa.
La favola, la maschera, il gioco elementi centrali del lavoro della Moro - compongono i tasselli di una sintassi personale che consente all¹artista di esplorare densità emotive proprie e, allo stesso tempo, di riflettere sulle relazioni sociali.
Anche in occasione di questa esposizione la Fondazione Ambrosetti continua il suo progetto editoriale - che si è già concretizzato in numerose edizioni, a testimonianza della priorità data all¹attività di ricerca - pubblicando, in collaborazione con Skira, il volume bilingue (italiano inglese) Liliana Moro. La fidanzata di Zorro.
Il libro, curato da Loredana Parmesani e da Cecilia Casorati, fornisce, per la prima volta, una panoramica completa dell¹opera di Liliana Moro e raccoglie gran parte delle sue opere (70 immagini), una antologia di testi critici, una accurata bibliografia e la trascrzione della conferenza che l¹artista ha tenuto alla Fondazione Ambrosetti nel gennaio del 2003.
Liliana Moro - Biografia
Nata nel 1961 a Milano. Esordisce alla fine degli anni ottanta fondando, con altri artisti, lo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi. Qui espone dal 1989 al 1992.
È presente a Documenta IX Kassel nel 1992 e alla Biennale di Venezia l¹anno successivo.
Nel 1994 è invitata a Soggetto Soggetto al castello di Rivoli.
Nel 1996 ha una mostra personale al MUHKA di Anversa e nel 1998 partecipa alla mostra Wounds al Moderna Museet di Stoccolma.
Nel 1999 inaugura una personale da Emi Fontana a Milano ed espone alla Fondazione de Appel di Amsterdam e al PS1 di New York nella collettiva Minimalia. An Italian Vision in 20th Century Art.
Nel 2001 tiene la sua seconda personale la prima è del ¹98 presso la Galerie Meert Rihoux di Bruxelles, una mostra personale a Parigi da Michel Rein ed è invitata alla I Bienal de Valencia in Spagna. Nel 2003 realizza la personale A word with no head da 1301 PE Gallery a Los Angeles e nel 2004 A room with no view alla Galerie Mehdi Chouakri a Berlino.
L¹esposizione, curata da Loredana Parmesani, propone una selezione di sette installazioni realizzate a partire dal 1992, più una concepita per lo spazio di Palazzo Panella, che documentano il lavoro di una delle artiste più rappresentative della sua generazione e nel quale media diversi si incontrano in una narrazione penetrante ed ironica: disegno, scultura, suono, parole, video e performance vanno a comporre un mondo variegato, una realtà spesso cruda rappresentata utilizzando in modo ³poetico² materiali poveri e oggetti di uso comune.
L´opera di Liliana Moro evidenzia, attraverso un gioco di fragilità e forza, uno sguardo acuto e feroce insieme, in grado di smascherare sovrastrutture e convenzioni.
Nei suoi lavori troviamo spesso lo spostamento del punto di vista: si pensi all¹opera Abbassamento (1992), dove centinaia di bamboline di carta si contrappongono ad una sorta di città in miniatura. Lo spettatore è costretto, per vedere meglio, ad abbassarsi; tale movimento rappresenta anche una sollecitazione a porre lo sguardo sui ³margini², su ciò che è rimasto fuori o che la Storia fa fatica a contenere.
Lo sguardo di Liliana Moro attraversa la tradizione popolare con una particolare attenzione alla memoria orale, proprio perché anch¹essa comprende ciò che non è ufficialmente riportato dai testi.
L¹artista ha elaborato un linguaggio poetico in cui il discorso sulla realtà si intreccia con il mondo dell¹infanzia, in cui la dimensione del possibile prevale su quella operativa.
La favola, la maschera, il gioco elementi centrali del lavoro della Moro - compongono i tasselli di una sintassi personale che consente all¹artista di esplorare densità emotive proprie e, allo stesso tempo, di riflettere sulle relazioni sociali.
Anche in occasione di questa esposizione la Fondazione Ambrosetti continua il suo progetto editoriale - che si è già concretizzato in numerose edizioni, a testimonianza della priorità data all¹attività di ricerca - pubblicando, in collaborazione con Skira, il volume bilingue (italiano inglese) Liliana Moro. La fidanzata di Zorro.
Il libro, curato da Loredana Parmesani e da Cecilia Casorati, fornisce, per la prima volta, una panoramica completa dell¹opera di Liliana Moro e raccoglie gran parte delle sue opere (70 immagini), una antologia di testi critici, una accurata bibliografia e la trascrzione della conferenza che l¹artista ha tenuto alla Fondazione Ambrosetti nel gennaio del 2003.
Liliana Moro - Biografia
Nata nel 1961 a Milano. Esordisce alla fine degli anni ottanta fondando, con altri artisti, lo spazio autogestito di Via Lazzaro Palazzi. Qui espone dal 1989 al 1992.
È presente a Documenta IX Kassel nel 1992 e alla Biennale di Venezia l¹anno successivo.
Nel 1994 è invitata a Soggetto Soggetto al castello di Rivoli.
Nel 1996 ha una mostra personale al MUHKA di Anversa e nel 1998 partecipa alla mostra Wounds al Moderna Museet di Stoccolma.
Nel 1999 inaugura una personale da Emi Fontana a Milano ed espone alla Fondazione de Appel di Amsterdam e al PS1 di New York nella collettiva Minimalia. An Italian Vision in 20th Century Art.
Nel 2001 tiene la sua seconda personale la prima è del ¹98 presso la Galerie Meert Rihoux di Bruxelles, una mostra personale a Parigi da Michel Rein ed è invitata alla I Bienal de Valencia in Spagna. Nel 2003 realizza la personale A word with no head da 1301 PE Gallery a Los Angeles e nel 2004 A room with no view alla Galerie Mehdi Chouakri a Berlino.
20
novembre 2004
Liliana Moro
Dal 20 novembre 2004 al 02 aprile 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE AMBROSETTI – PALAZZO PANELLA
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Palazzolo Sull'oglio, Via Giacomo Matteotti, 53, (Brescia)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì: 9,00-13,00 14,30-18,30
sabato: 15,30-19,30
domenica: su appuntamento
Vernissage
20 Novembre 2004, h. 17
Autore
Curatore