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Felice Levini – Non c’è
La mostra di Felice Levini dal titolo “Non c’è” è progettata in tre parti che si snodano in modo labirintico nello spazio, per poi arrivare al centro del progetto realizzato per Volume!.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
"Non c'è non è Non esiste. Non c'è, perché non pregiudica il fatto che
non
possa esistere". La mostra di Felice Levini dal titolo "Non c'è" è
progettata in tre parti che si snodano in modo labirintico nello spazio,
per
poi arrivare al centro del progetto realizzato per Volume!. La prima
stazione è costituita da una cascata d'acqua che simboleggia l'origine
e
contemporaneamente, anche la fine, il moto del tempo che scorre. Nella
seconda appare un Pegaso, il cavallino alato della mitologia, oggi
concretizzatosi nell'astronave, ma rimane sempre segno dell'immaginazione.
Nella terza parte c'è una domatrice di pulci, è un quadro su sfondo nero,
un'opera dedicata all'impossibile e al concetto di "ultimo". Ammaestrare
le
pulci, addomesticare la natura; l'illusione, ma anche l'attenzione sul
molto
piccolo.
In fulcro della mostra è un'immagine che si sviluppa in un ambiente
circostante, un quadro raffigurante un'icona, rassomigliante al Papa con
la
scritta che da il titolo a tutta la mostra: "Non c'è". Il quadro si trova
in
una sala in cui il pavimento a quadrati bianchi e neri e le pareti ricoperte
da una stoffa rossa, sembrano essere lo sviluppo del quadro stesso, la
sua
proiezione ambientale, un'utopica esistenza tridimensionale. Ad accomunare
l'ambiente al quadro è la loro stessa condizione percettiva: entrambe
possono essere solamente viste, in quanto la stanza è chiusa da un vetro
circolare. Al centro una sedia in bilico sta a simboleggiare la misteriosa
precarietà dell'esistenza.
In quest'opera, come accade spesso nel lavoro di Levini, la scrittura ha
sempre un ruolo molto importante, è un mezzo che spesso lo aiuta a depistare
il tema principale. Anche in questo caso il tema dominante della sua opera
è
la costante ricerca che conduce da anni, su una elaborazione iconografica
che si espande ad esperienze e situazioni concettuali legate al
contemporaneo caratterizzandone l'aspetto misterioso, ed ironico.
Nato a Roma nel 1956, è stato tra i fondatori dello spazio cittadino
autogestito Sant?Agata dei Goti, dove tra l'altro hanno lavorato ed esposto
molti artisti della sua generazione. Ha partecipato a numerose mostre
pubbliche e private tra cui "I Nuovi Nuovi", Italiana Nuova Immagine,
Biennale dei giovani di Parigi e la Biennale di Venezia. All'estero ha
esposto presso il Centro d'Arte Contemporanea di Montreal, la Galleria
Civica Arauna di Madrid e il MOCA (Museum of Contemporary Art) di Los
Angeles dove ha partecipato alla mostra "West meets East: Italian and
Japanese Art Today".
non
possa esistere". La mostra di Felice Levini dal titolo "Non c'è" è
progettata in tre parti che si snodano in modo labirintico nello spazio,
per
poi arrivare al centro del progetto realizzato per Volume!. La prima
stazione è costituita da una cascata d'acqua che simboleggia l'origine
e
contemporaneamente, anche la fine, il moto del tempo che scorre. Nella
seconda appare un Pegaso, il cavallino alato della mitologia, oggi
concretizzatosi nell'astronave, ma rimane sempre segno dell'immaginazione.
Nella terza parte c'è una domatrice di pulci, è un quadro su sfondo nero,
un'opera dedicata all'impossibile e al concetto di "ultimo". Ammaestrare
le
pulci, addomesticare la natura; l'illusione, ma anche l'attenzione sul
molto
piccolo.
In fulcro della mostra è un'immagine che si sviluppa in un ambiente
circostante, un quadro raffigurante un'icona, rassomigliante al Papa con
la
scritta che da il titolo a tutta la mostra: "Non c'è". Il quadro si trova
in
una sala in cui il pavimento a quadrati bianchi e neri e le pareti ricoperte
da una stoffa rossa, sembrano essere lo sviluppo del quadro stesso, la
sua
proiezione ambientale, un'utopica esistenza tridimensionale. Ad accomunare
l'ambiente al quadro è la loro stessa condizione percettiva: entrambe
possono essere solamente viste, in quanto la stanza è chiusa da un vetro
circolare. Al centro una sedia in bilico sta a simboleggiare la misteriosa
precarietà dell'esistenza.
In quest'opera, come accade spesso nel lavoro di Levini, la scrittura ha
sempre un ruolo molto importante, è un mezzo che spesso lo aiuta a depistare
il tema principale. Anche in questo caso il tema dominante della sua opera
è
la costante ricerca che conduce da anni, su una elaborazione iconografica
che si espande ad esperienze e situazioni concettuali legate al
contemporaneo caratterizzandone l'aspetto misterioso, ed ironico.
Nato a Roma nel 1956, è stato tra i fondatori dello spazio cittadino
autogestito Sant?Agata dei Goti, dove tra l'altro hanno lavorato ed esposto
molti artisti della sua generazione. Ha partecipato a numerose mostre
pubbliche e private tra cui "I Nuovi Nuovi", Italiana Nuova Immagine,
Biennale dei giovani di Parigi e la Biennale di Venezia. All'estero ha
esposto presso il Centro d'Arte Contemporanea di Montreal, la Galleria
Civica Arauna di Madrid e il MOCA (Museum of Contemporary Art) di Los
Angeles dove ha partecipato alla mostra "West meets East: Italian and
Japanese Art Today".
28
ottobre 2004
Felice Levini – Non c’è
Dal 28 ottobre al 15 novembre 2004
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE VOLUME!
Roma, Via Di San Francesco Di Sales, 86, (Roma)
Roma, Via Di San Francesco Di Sales, 86, (Roma)
Vernissage
28 Ottobre 2004, ore 19.00
Autore