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Narumi Harashina – Maniere nere
Torna al Bisonte Narumi Harashina, incisore nipponico il cui percorso artistico è saldamente intrecciato a quello della Galleria e della Scuola di Grafica d’Arte fiorentina.
Comunicato stampa
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Torna, dopo cinque anni, con una mostra che rappresenta un'accurata selezione del lavoro dell'ultimo periodo, incentrato nelle ulteriore elaborazione della tecnica detta ''maniera nera'', o ''mezzotinto'', della quale è uno dei massimi rappresentanti.
Esempio straordinario della compenetrazione fra espressione artistica orientale e occidentale, Harashina trae dalla sintesi di questi due elementi il suo messaggio, evidente e allo stesso tempo complesso, com'è per ogni vera espressione artistica. Le sue preziosità, le sue visioni, gli oggetti della quotidianità, i richiami a elementi architettonici rinascimentali, racchiusi entro una gocciala o una bottiglia, sono forma e sostanza della sua narrazione, richiamo costante alla dualità del suo essere, alla ricchezza del suo iter formativo.
Nato nei pressi di Tokio nel 1947, laureato in pittura all'Università di Musashino, Narumi Harashina, a poco più di vent'anni, parte per l'Italia. Frequenta a Milano l'Accademia di Brera, poi, a Parigi, l'Ecole des Beaux-artes. Sempre a Parigi, dove rimane quattro anni, apprende dal pittore giapponese Motomura la tecnica incisoria della ''maniera nera'', una tecnica che segue il processo inverso agli altri procedimenti della calcografia: da una matrice predisposta si traggono - asportando - i grigi e i bianchi, le ''mezzetinte''. Si può anche ricorrere alla scomposizione cromatica e ottenere esiti policromi, grazie a particolari e complesse elaborazioni. E' una tecnica antica, nata in Germania nel diciassettesimo secolo e adottata da grandissimi artisti.
Harashina ha presentato i suoi lavori sia in mostre personali che collettive, in Europa, in Australia, in Africa e, naturalmente, in Giappone. Ma la mostra fiorentina è un appuntamento speciale , che documenta il rapporto dell'artista con il Bisonte e con Firenze: alcune sue opere sono conservate al Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi.
Esempio straordinario della compenetrazione fra espressione artistica orientale e occidentale, Harashina trae dalla sintesi di questi due elementi il suo messaggio, evidente e allo stesso tempo complesso, com'è per ogni vera espressione artistica. Le sue preziosità, le sue visioni, gli oggetti della quotidianità, i richiami a elementi architettonici rinascimentali, racchiusi entro una gocciala o una bottiglia, sono forma e sostanza della sua narrazione, richiamo costante alla dualità del suo essere, alla ricchezza del suo iter formativo.
Nato nei pressi di Tokio nel 1947, laureato in pittura all'Università di Musashino, Narumi Harashina, a poco più di vent'anni, parte per l'Italia. Frequenta a Milano l'Accademia di Brera, poi, a Parigi, l'Ecole des Beaux-artes. Sempre a Parigi, dove rimane quattro anni, apprende dal pittore giapponese Motomura la tecnica incisoria della ''maniera nera'', una tecnica che segue il processo inverso agli altri procedimenti della calcografia: da una matrice predisposta si traggono - asportando - i grigi e i bianchi, le ''mezzetinte''. Si può anche ricorrere alla scomposizione cromatica e ottenere esiti policromi, grazie a particolari e complesse elaborazioni. E' una tecnica antica, nata in Germania nel diciassettesimo secolo e adottata da grandissimi artisti.
Harashina ha presentato i suoi lavori sia in mostre personali che collettive, in Europa, in Australia, in Africa e, naturalmente, in Giappone. Ma la mostra fiorentina è un appuntamento speciale , che documenta il rapporto dell'artista con il Bisonte e con Firenze: alcune sue opere sono conservate al Gabinetto Disegni e Stampe della Galleria degli Uffizi.
22
ottobre 2004
Narumi Harashina – Maniere nere
Dal 22 ottobre al 19 novembre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL BISONTE – VIA DELL’OLMO
Firenze, Via Dell'olmo, 8R, (Firenze)
Firenze, Via Dell'olmo, 8R, (Firenze)