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Luciana Rattazzi – a_mare
Non sono propriamente disegni, queste opere di Luciana Rattazzi, perché in esse non si rinvengono linee, né pitture, prive come sono di ductus e di colore; sono artifici molto espressivi che controllano la texture della carta con polveri bianche e nere –carboncino e perborato!- e riproducono, in chi li osservi, lo spirito gigante del mare, sospeso e dubitoso.
Comunicato stampa
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Senza matita e senza pennello, lei lavora con le dita, o meglio, con i polpastrelli, come un chitarrista, per estrarre, muovendoli in cerchio sulla carta, sentimenti in contrasto e potenti evocazioni. Bianco e nero, insieme, danno il grigio, più o meno grigio secondo la quantità di polveri bianche o nere, dosate da una intenzione assolutamente spaziale. La coerenza nel minimo di questi quadri di mare è prossima all’argento della fotografia e agli spot scontornati, come i sogni, della psiche. Un caso pittorico della natura, uno dei più difficili per i pittori e per i poeti, viene prodigiosamente tracciato da un severo quasi-nulla che si apre ai possibili della visione ed affronta i temi più grandi: il volume del cielo, le brume e i pulviscoli, le forme cosmiche della schiuma, e la luce, tenue come la speranza e perenne come l’attesa, che appare in lontananza sulla linea dell’orizzonte. Il punto di luce su quella linea è l’aurorale punto zero dell’umanità. Linea orizzontale e tempesta perfetta, visione dell’Aperto e ‘teoria della nube’, queste opere toccano il lucore del nascosto con realismo fantastico, e evocano in silenzio la situazione degli umani sotto il cielo e proprio dentro il mare. E’ un punto di vista, questo, periglioso e interno al mare, formatosi nell’interiorità, nella doppia luce di quel che sta per sopraggiungere. Sono stazioni del dramma cosmico, figure felici, e consolanti, di tutto ciò che è plumbeo, capaci di rendere concreto l’astratto di inospitali barriere, fatte di poca luce e di molta acqua, dove non c’è nulla se non lo spazio e il tempo, qualche creatura degli abissi, e i relitti a venire. Troviamo sempre qualche profonda verità in canzoni che abbiamo ascoltato, anche senza pathos, vent’anni prima: una di queste, scritta da un autore che diceva di essere un punk e cantata da una terribile creatura della notte, recitava: “il mare d’inverno è poco moderno (…) è come un film in bianco e nero visto alla TV…mare, mare….” La semplicità, arcaica e difficile a farsi, dello scrutare di Luciana Rattazzi, è soltanto (!) fusione e contemplazione, ‘sontuosità del dimesso’ e filosofica trascendenza. Le realtà che hanno dimora nel Principio sono plasmate dal lavorìo della natura, agiscono nel profondo, convogliando significati ed icastici residui: è già issata e in mare, e sta per apparire, in fondo ad ognuno di questi quadri, la vela dell’anima_Guglielmo Bilancioni
21
ottobre 2004
Luciana Rattazzi – a_mare
Dal 21 ottobre al 02 novembre 2004
arte contemporanea
Location
SPAZIODELLAVOLTA
Genova, Piazza Cattaneo, 26/3, (Genova)
Genova, Piazza Cattaneo, 26/3, (Genova)
Orario di apertura
dalle 15,30 alle 19,00
Vernissage
21 Ottobre 2004, ore 18.30
Autore