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Premio Cairo 2004
Chiara Albertoni, Agostino Arrivabene, Alessandro Busci, Stefano Cagol, Andrea Chiesi, Roberto Coda Zabetta, Davide Coltro, Paolo Fiorentino, Marco Grassi, Vittorio Gui, Ali Hassoun, Giovanni Iudice, Sarah Ledda, Daniela Montanari, Roberto Morone, Fabrizio Musa, Alex Pinna, Filippo Robboni, Elisa Rossi e Luigi Russo sono i venti finalisti della quinta edizione del Premio Cairo Communication.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La sera di giovedì 11 novembre una giuria di tecnici - composta da Rosellina Archinto, presidente della Permanente, Fabio Cavallucci, direttore della Galleria Civica di Trento, Daniela Clerici, direttore di Arte, Massimiliano Gioni, direttore della Fondazione Trussardi, Marco Pierini, direttore del Palazzo delle Papesse di Siena, Ludovico Pratesi, direttore del Centro per l'arte contemporanea La Pescheria di Pesaro, e Stefano Zecchi, presidente dell'Accademia di Belle Arti di Brera - sceglierà il vincitore, che andrà ad aggiungersi a Luca Pignatelli (premiato nell'edizione del 2000), Bernardo Siciliano (2001), Federico Guida (2002) e Matteo Bergamasco (2003). Al vincitore, la cui opera sarà acquistata dalla collezione Cairo, saranno dedicati un ampio servizio e la copertina del numero di gennaio 2005 della rivista Arte.
Nuova figurazione non basta più. E neanche pittura mediale, realismo da terzo millennio, narrazione glocale (fusione dei termini globale e locale) riescono a rendere bene l'idea. Per trovare una definizione che riassuma, anche a grandi linee, la ricerca dei venti finalisti della quinta edizione del Premio CairoCommunication bisogna fare un passo avanti, andare oltre la semplice analisi degli stili e delle tecniche. Dato per scontato il ritorno all'immagine, confermato dalle tendenze del mercato e dalle mostre di gran parte degli spazi pubblici e privati, è ora necessario leggere con attenzione i temi e i soggetti delle opere. Notare come, chi più chi meno, chi con l'olio su tela e chi con fotografie o video, tutti gli artisti stiano tornando a una riflessione raccolta e intimista, come stiano anche optando per l'analisi psicologica, sentita e vibrante, del mondo e dei suoi abitanti. Qualcuno in un bianco e nero livido ed esasperato mette in risalto le contraddizioni evidenti del pianeta, altri cercano con toni credibili e veristi di cogliere quella profonda umanità che ancora si nasconde in qualche angolo dell'universo, altri ancora usano colori psichedelici per suggerire il bisogno di rifugiarsi nel sogno o di fuggire dall'incubo. Tutti, nessuno escluso, ritraggono corpi per scoprire caratteri, raccontano città e panorami per cogliere pregi e contraddizioni della società contemporanea. Non è più il tempo di tornare alla figura, ora si tratta di scavarci dentro.
Nuova figurazione non basta più. E neanche pittura mediale, realismo da terzo millennio, narrazione glocale (fusione dei termini globale e locale) riescono a rendere bene l'idea. Per trovare una definizione che riassuma, anche a grandi linee, la ricerca dei venti finalisti della quinta edizione del Premio CairoCommunication bisogna fare un passo avanti, andare oltre la semplice analisi degli stili e delle tecniche. Dato per scontato il ritorno all'immagine, confermato dalle tendenze del mercato e dalle mostre di gran parte degli spazi pubblici e privati, è ora necessario leggere con attenzione i temi e i soggetti delle opere. Notare come, chi più chi meno, chi con l'olio su tela e chi con fotografie o video, tutti gli artisti stiano tornando a una riflessione raccolta e intimista, come stiano anche optando per l'analisi psicologica, sentita e vibrante, del mondo e dei suoi abitanti. Qualcuno in un bianco e nero livido ed esasperato mette in risalto le contraddizioni evidenti del pianeta, altri cercano con toni credibili e veristi di cogliere quella profonda umanità che ancora si nasconde in qualche angolo dell'universo, altri ancora usano colori psichedelici per suggerire il bisogno di rifugiarsi nel sogno o di fuggire dall'incubo. Tutti, nessuno escluso, ritraggono corpi per scoprire caratteri, raccontano città e panorami per cogliere pregi e contraddizioni della società contemporanea. Non è più il tempo di tornare alla figura, ora si tratta di scavarci dentro.
12
novembre 2004
Premio Cairo 2004
Dal 12 al 21 novembre 2004
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA PERMANENTE
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Milano, Via Filippo Turati, 34, (Milano)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00
Vernissage
12 Novembre 2004, ore 18.30
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