Nel corso di tanti viaggi Giovanni Fioccardi, torinese, ha conosciuto modi di vivere diversi rispetto a quelli cui era abituato.

Più semplici.

Ricorda il calore dei bambini asiatici, il monastero in Thailandia, la famiglia presso cui ha abitato in Sudan. Ovunque ha trovato accoglienza ed ospitalità.

Ovunque ha visto bellezze difficili da raccontare. Non si tratta di cieli chiari o cupi ammantati d’infinito, di luoghi che pochi vedranno. Non solo.

C’è un’armonia più nascosta che può attraversare tutte le cose, in Sudan come in riva al Nilo, in città come in una prigione. Perché ci sarà sempre un momento in cui la luce tesserà un’immagine sulla terra o sulla strada, o il particolare di un oggetto, in rapporto con altri, darà vita ad un’emozione estetica.

Sono queste immagini i soggetti delle fotografie di Giovanni Fioccardi.

Immagini che coglie continuamente attorno a sé, e che rimangono riconoscibili pur assumendo la nuova identità di composizione artistica.

Può succedere di avere un’idea in mente, di cercarla per mesi, e di trovarla , inaspettatamente in un contesto sorprendente, magari guardando la strada vicino a un tombino.

L’occhio del fotografo è stato educato dallo studio dell’arte, della natura –Fioccardi è stato per anni giardiniere –. La predisposizione a “vedere” nasce dalla tranquillità, la stessa calma di chi si concentra a cercar qualcosa mentre cammina.

In “Fotografie” presenta scatti degli ultimi anni, tutti con soggetti di Torino.

Segnali stradali, tombini, palline di Natale,…sono tutte gemme che l’artista ha colto tra il cemento.



Anna D’Agostino