Definire quindi le loro opere “monocromi” sarebbe quanto meno semplicistico, frutto di uno sguardo fugace e distratto. Ognuno di loro ha un rapporto straordinario, unico e irripetibile con la materia. Vi è preparazione, riflessione, studio, sperimentazione ed esecuzione per ogni opera in cui il colore assume di volta in volta una diversa dimensione.

È, inoltre, interessante l’intreccio che viene a crearsi tra le opere e il luogo della mostra, Casa Libera a Villa Lagarina. Ancora una volta un intrecciarsi di storie che corrono su binari paralleli in un dialogo serrato e profondo. Dialogo con l’architettura di cui alcuni artisti in mostra, provenienti dalla prestigiosissima collezione Panza di Biumo, hanno già dato una prova eccellente nelle stanze del Palazzo Ducale di Sassuolo (Anne Appleby, Phil Sims, Thimoty Litzman, Winston Roeth)

Si tratta di una rassegna densa di significati, in qualche modo controcorrente, in cui non vi è nulla di urlato, di effimero: una sorta di risposta meditata alla fugacità di molta produzione contemporanea.



Gli artisti in mostra: Marc Angeli, Anne Appleby, Vincenzo Cecchini, Sonia Costantini, Sandro De Alexandris, Alfonso Fratteggiani Bianchi, Ruth Ann Fredenthal, Herbert Hamak, Thimoty Litzman, Gianni Pellegrini, Winston Roeth, Phil Sims, Joachim Szymczak, Maur-Etienne van Doorslaer.



Angela Madesani è storica dell’arte e curatrice di mostre. Oltre a numerose pubblicazioni e cataloghi di rassegne espositive è autrice del volume “Le icone fluttuanti” per i tipi di Bruno Mondadori. Insegna presso numerose istituzioni tra le quali l’Accademia di Brera, l’Istituto Europeo di Design di Milano, il master di Economia dei Beni Culturali presso l’Università di Bologna.