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Ave Maria
Trentadue artisti per trentadue opere dedicate alla Vergine Maria per commemorare il 150° anniversario della promulgazione del Dogma dell’Immacolata Concezione.
Comunicato stampa
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Le opere, sculture e pitture, presentano un’ampia panoramica interpretativa del soggetto, dall’Annunciazione alla Madonna col Bambino, dalla Madonna e Sant’Anna ad iconografie specifiche di immagini venerate nel Lazio (da Santa Maria in Transitu nella Chiesa “Domine quo vadis” di Roma al Santuario della Madonna dell’Acqua Santa di Marino). I riferimenti estetici delle opere (eseguite in varie tecniche, dalla pittura ad olio al rilievo in gesso, dalla scultura in fibra tessile all’incisione) vanno dalla figurazione tradizionale all’Astrazione, dalla Nuova Figurazione al Concettuale.
Il catalogo contiene il commento alla “Ave Maria” a firma dei religiosi: Don Mario Carrera, Rev. Prof. Carlo Chenis, Padre Emiliano Fabbricatore, Suor Marcella Farina, Mons. Marco Frisina, Don José Maria Galvan, Mons. Guillermo Karcher, Mons. Giangiulio Radivo, Mons. Sergio Maurizio Soldini, Mons. Martin Viviès. Contiene inoltre i saggi di Giovanni Cristofani, Willy Pocino e Stefania Severi, le poesie di Cesare Veschi e la musica di Gianni Proietti (eseguita all’inaugurazione)
La mostra è itinerante in varie località del Lazio: Montebuono, Sant’Elia Fiumerapido, Ripi e Valmontone.
Espongono:
Palma Aceto, Tina Albamonte, Vittoria Baldieri,Giorgio Bartoli, Carla Berti, Tina Boscagli,
Mara Brera, Fernando Caciorgna, Antonietta Campilongo, Adriana Cappelli, Rossella Ceccantini, Lorella Cecchini, Mario D’Anna, Gerardo De Meo, Eufrasia, Andrea Ferrari Bordogna,
Giò Fiorenzi, Federico Giampaolo, Giohà, Sergej Glinkov, Anna Maria Guidantoni,
Birgit Olzhausen, Luigi Passeri, Stefano Piali, Rita Piangerelli, Daria Picardi, Augusto Poderosi, Liana Ramerini, Luciano Santoro, Chiara Sonnino, Paola Tani, Andrea Trisciuzzi.
COMMENTO DI ALCUNE OPERE PRESENTI ALLA MOSTRA
Antonietta Campilongo
Ancilla Domini
Pastello ad olio su cartoncino, cm 100 x 65
In “Ancilla Domini” di Antonietta Campilongo, protagonista è la Luce che, nella sua peculiarità fisica, si fa metafisica presenza dell’Angelo annunciante. Dopo che l’Angelo l’ha salutata con il suo “Ave” e le ha annunciato che avrebbe concepito un figlio, Maria domanda all’Angelo come questo potesse avvenire. E la risposta dell’Angelo è: «Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra: per questo il bambino santo che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio» (Luca 1, 35). La risposta di Maria è «Ecco l’ancella del Signore». Il suo assenso è l’inizio di tutta la storia della redenzione. L’artista ha voluto cogliere da un lato la presenza metafisica della luce dell’Angelo ma, dall’altro, la reazione tutta umana di Maria, il suo sconcerto, la sua preoccupazione ed al contempo la sua gioia. L’artista, vestendo Maria in abiti contemporanei, ha voluto sottolineare sia che l’Annuciazione, come tutta la vicenda del Cristo, è per il cristiano sempre immanente, sia che il miracolo tutto umano della gravidanza si rinnova per ogni donna. Per ogni donna, l’attesa di un figlio è, infatti, evento eccezionale e sempre unico.
Sergej Glinkov
Madonna della Clemenza
Olio su tela, cm 60 x 103
La sintesi estrema della forma e del colore, nella “Madonna della Clemenza” di Sergej Glinkov, pone l’immagine di Maria fuori da un tempo ed uno spazio precisi ma, in una concezione antitetica a quella bizantina, per collocarla non nel cielo, fuori dalla portata dei fedeli, bensì in ogni luogo ed in ogni tempo. Le vesti assolutamente prive di qualsiasi identificazione, se non il semplice coprire; i volti di rigorosa geometria, né plebei né aristocratici; il gesto semplice e naturale della Madre nel sorreggere il Figlio, anch’egli privo di connotazioni specifiche; gli sguardi intensi e carichi di un magnetismo antico. In tutto ciò è l’universalità di questa immagine intensissima. Il fondo del dipinto è un palinsesto di invocazioni alla Clemenza, aggiunte e rimosse, che conferisce all’insieme una “forza” quasi paleocristiana. Il volto del Bambino è gentile e consapevole ad un tempo e rimanda all’espressione adottata da Andrej Rublëv (1360 c.-1427c.), il monaco discepolo di San Sergio di Radonez considerato il più grande pittore russo di icone. La “Madonna della Clemenza” si ispira all’omonima icona conservata a Roma nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere (variamente datata tra il VII e l’XI secolo).
Il catalogo contiene il commento alla “Ave Maria” a firma dei religiosi: Don Mario Carrera, Rev. Prof. Carlo Chenis, Padre Emiliano Fabbricatore, Suor Marcella Farina, Mons. Marco Frisina, Don José Maria Galvan, Mons. Guillermo Karcher, Mons. Giangiulio Radivo, Mons. Sergio Maurizio Soldini, Mons. Martin Viviès. Contiene inoltre i saggi di Giovanni Cristofani, Willy Pocino e Stefania Severi, le poesie di Cesare Veschi e la musica di Gianni Proietti (eseguita all’inaugurazione)
La mostra è itinerante in varie località del Lazio: Montebuono, Sant’Elia Fiumerapido, Ripi e Valmontone.
Espongono:
Palma Aceto, Tina Albamonte, Vittoria Baldieri,Giorgio Bartoli, Carla Berti, Tina Boscagli,
Mara Brera, Fernando Caciorgna, Antonietta Campilongo, Adriana Cappelli, Rossella Ceccantini, Lorella Cecchini, Mario D’Anna, Gerardo De Meo, Eufrasia, Andrea Ferrari Bordogna,
Giò Fiorenzi, Federico Giampaolo, Giohà, Sergej Glinkov, Anna Maria Guidantoni,
Birgit Olzhausen, Luigi Passeri, Stefano Piali, Rita Piangerelli, Daria Picardi, Augusto Poderosi, Liana Ramerini, Luciano Santoro, Chiara Sonnino, Paola Tani, Andrea Trisciuzzi.
COMMENTO DI ALCUNE OPERE PRESENTI ALLA MOSTRA
Antonietta Campilongo
Ancilla Domini
Pastello ad olio su cartoncino, cm 100 x 65
In “Ancilla Domini” di Antonietta Campilongo, protagonista è la Luce che, nella sua peculiarità fisica, si fa metafisica presenza dell’Angelo annunciante. Dopo che l’Angelo l’ha salutata con il suo “Ave” e le ha annunciato che avrebbe concepito un figlio, Maria domanda all’Angelo come questo potesse avvenire. E la risposta dell’Angelo è: «Lo Spirito Santo verrà sopra di te, e la potenza dell’Altissimo ti coprirà della sua ombra: per questo il bambino santo che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio» (Luca 1, 35). La risposta di Maria è «Ecco l’ancella del Signore». Il suo assenso è l’inizio di tutta la storia della redenzione. L’artista ha voluto cogliere da un lato la presenza metafisica della luce dell’Angelo ma, dall’altro, la reazione tutta umana di Maria, il suo sconcerto, la sua preoccupazione ed al contempo la sua gioia. L’artista, vestendo Maria in abiti contemporanei, ha voluto sottolineare sia che l’Annuciazione, come tutta la vicenda del Cristo, è per il cristiano sempre immanente, sia che il miracolo tutto umano della gravidanza si rinnova per ogni donna. Per ogni donna, l’attesa di un figlio è, infatti, evento eccezionale e sempre unico.
Sergej Glinkov
Madonna della Clemenza
Olio su tela, cm 60 x 103
La sintesi estrema della forma e del colore, nella “Madonna della Clemenza” di Sergej Glinkov, pone l’immagine di Maria fuori da un tempo ed uno spazio precisi ma, in una concezione antitetica a quella bizantina, per collocarla non nel cielo, fuori dalla portata dei fedeli, bensì in ogni luogo ed in ogni tempo. Le vesti assolutamente prive di qualsiasi identificazione, se non il semplice coprire; i volti di rigorosa geometria, né plebei né aristocratici; il gesto semplice e naturale della Madre nel sorreggere il Figlio, anch’egli privo di connotazioni specifiche; gli sguardi intensi e carichi di un magnetismo antico. In tutto ciò è l’universalità di questa immagine intensissima. Il fondo del dipinto è un palinsesto di invocazioni alla Clemenza, aggiunte e rimosse, che conferisce all’insieme una “forza” quasi paleocristiana. Il volto del Bambino è gentile e consapevole ad un tempo e rimanda all’espressione adottata da Andrej Rublëv (1360 c.-1427c.), il monaco discepolo di San Sergio di Radonez considerato il più grande pittore russo di icone. La “Madonna della Clemenza” si ispira all’omonima icona conservata a Roma nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere (variamente datata tra il VII e l’XI secolo).
29
ottobre 2004
Ave Maria
Dal 29 ottobre al 21 novembre 2004
arte contemporanea
Location
BASILICA DI SANTA MARIA IN MONTESANTO
Roma, Piazza Del Popolo, (Roma)
Roma, Piazza Del Popolo, (Roma)
Orario di apertura
feriale 16,00-19,00; festivo 11,00 –13,00
Vernissage
29 Ottobre 2004, ore 17,00
Curatore