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Atto I: Giulio Paolini
Attraverso uno straniante fotomontaggio, Paolini ha sostituito le tele appese nella biblioteca con l’immagine del dipinto stesso di Zoffany, che si ripete per ben otto volte. L’immagine singola, sulla quale lo sguardo cerca di posarsi, si volatizza nella lunga serie delle sue ripetizioni, originando il paradosso di un tempo immortale che rende eterno un istante infinitesimale
Comunicato stampa
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“Sir Lawrence Dundas e suo nipote, qui e ora in posa nel mio quadro, già erano e sempre saranno in posa nei quadri della stanza dipinta da Zoffany”.
L’opera Sir Lawrence Dundas and His Grandson, realizzata da Giulio Paolini nel 1977, si basa su una riproduzione fotografica dell’omonimo dipinto eseguito dal pittore tedesco Johann Zoffany (1733-1810) nel 1769 ca. L’opera raffigura il politico e uomo d’affari scozzese Lawrence Dundas, I baronetto (1710-1781) all’interno della sua biblioteca, accompagnato dal nipotino e circondato dalla sua collezione di dipinti olandesi.
Attraverso uno straniante fotomontaggio, Paolini ha sostituito le tele appese nella biblioteca con l’immagine del dipinto stesso di Zoffany, che si ripete per ben otto volte. L’immagine singola, sulla quale lo sguardo cerca di posarsi, si volatizza nella lunga serie delle sue ripetizioni, originando il paradosso di un tempo immortale che rende eterno un istante infinitesimale.
Sir Lawrence Dundas and His Grandson s’iscrive nell’indagine condotta da Paolini sulla finitezza del linguaggio visivo. Nella ripetizione dell’immagine nell’immagine, l’artista priva il dipinto di Zoffany della sua identità, intesa come unicità insostituibile dell’opera d’arte. Attraverso la riproduzione del dipinto all’interno delle cornici che precedentemente ospitavano opere di altri maestri, Paolini sembra suggerire che autori diversi abbiano realizzato la stessa immagine. Il rapporto soggetto-autore-spettatore entra dunque in un cortocircuito, sottraendo all’opera originaria la sua funzione di veicolo di significato.
L’opera Sir Lawrence Dundas and His Grandson, realizzata da Giulio Paolini nel 1977, si basa su una riproduzione fotografica dell’omonimo dipinto eseguito dal pittore tedesco Johann Zoffany (1733-1810) nel 1769 ca. L’opera raffigura il politico e uomo d’affari scozzese Lawrence Dundas, I baronetto (1710-1781) all’interno della sua biblioteca, accompagnato dal nipotino e circondato dalla sua collezione di dipinti olandesi.
Attraverso uno straniante fotomontaggio, Paolini ha sostituito le tele appese nella biblioteca con l’immagine del dipinto stesso di Zoffany, che si ripete per ben otto volte. L’immagine singola, sulla quale lo sguardo cerca di posarsi, si volatizza nella lunga serie delle sue ripetizioni, originando il paradosso di un tempo immortale che rende eterno un istante infinitesimale.
Sir Lawrence Dundas and His Grandson s’iscrive nell’indagine condotta da Paolini sulla finitezza del linguaggio visivo. Nella ripetizione dell’immagine nell’immagine, l’artista priva il dipinto di Zoffany della sua identità, intesa come unicità insostituibile dell’opera d’arte. Attraverso la riproduzione del dipinto all’interno delle cornici che precedentemente ospitavano opere di altri maestri, Paolini sembra suggerire che autori diversi abbiano realizzato la stessa immagine. Il rapporto soggetto-autore-spettatore entra dunque in un cortocircuito, sottraendo all’opera originaria la sua funzione di veicolo di significato.
02
aprile 2019
Atto I: Giulio Paolini
Dal 02 aprile al 15 giugno 2019
arte contemporanea
Location
TOMMASO CALABRO ART GALLERY
Milano, Piazza San Sepolcro, 2, (Milano)
Milano, Piazza San Sepolcro, 2, (Milano)
Orario di apertura
martedì - sabato
11:00 - 19:00
Vernissage
2 Aprile 2019, h 18
Autore