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Antonio Fontanesi e la sua eredità. Da Pellizza da Volpedo a Burri
A duecento anni dalla nascita, Reggio Emilia al Palazzo dei Musei, dedica una ampia retrospettiva ad Antonio Fontanesi, artista reggiano, indiscusso protagonista della pittura dell’Ottocento italiano, interprete straordinario delle novità del paesaggio romantico, uomo inquieto nella vita e innovativo sperimentatore nella pittura.
Comunicato stampa
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A duecento anni dalla nascita, Reggio Emilia al Palazzo dei Musei, dedica una ampia retrospettiva ad Antonio Fontanesi, artista reggiano, indiscusso protagonista della pittura dellOttocento italiano, interprete straordinario delle novità del paesaggio romantico, uomo inquieto nella vita e innovativo sperimentatore nella pittura.
Promossa dai Musei Civici di Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei-Galleria darte moderna e la Galleria dArte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la mostra è realizzata in partnerariato con la Regione Emilia Romagna Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali , la Fondazione Cassa di Risparmio P. Manodori di Reggio Emilia, Destinazione Emilia, Unioncamere Emilia Romagna, Camera di Commercio di Reggio Emilia, APT Servizi, col contributo art bonus di CAR SERVER, CREDEM, IREN.
La rassegna - curata da Virginia Bertone, Elisabetta Farioli, Claudio Spadoni - oltre a ricostruire attraverso le più importanti opere di Fontanesi il percorso dellartista, intende offrire un nuovo contributo critico alla sua conoscenza mostrando linfluenza che la sua pittura ha avuto negli artisti che dopo di lui si sono riconosciuti nel suo particolare approccio alla natura e al paesaggio, sospeso tra lesigenza di rappresentazione del vero e lurgenza di esprimerne le più intime emozioni.
In mostra lesposizione dei più importanti dipinti di Antonio Fontanesi provenienti da importanti musei e collezioni italiane sarà posta a confronto con la produzione degli artisti che la critica ha collegato con la sua produzione, individuandone possibili motivi di ispirazione in un arco cronologico che dagli anni ottanta dellOttocento arriva fino agli anni sessanta del Novecento.
Saranno documentati i rapporti con la cultura simbolista e divisionista attraverso opere di Vittore Grubicy, Leonardo Bistolfi, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli ma anche la sua ripresa negli anni venti ad opera di Carlo Carrà, Felice Casorati, Arturo Tosi. Lultima sezione sarà dedicata alle interessanti interpretazioni critiche degli anni cinquanta di Roberto Longhi e poi di Francesco Arcangeli. Questultimo infatti, nellindividuare una continuità tra la concezione moderna dellarte e la grande tradizione ottocentesca, inserisce Fontanesi nellevoluzione di un naturalismo che nel dopoguerra arriva a Ennio Morlotti, Mattia Moreni, Pompilio Mandelli spingendosi fino alle ricerche materiche di Alberto Burri.
Promossa dai Musei Civici di Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione Torino Musei-Galleria darte moderna e la Galleria dArte Moderna Ricci Oddi di Piacenza, la mostra è realizzata in partnerariato con la Regione Emilia Romagna Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali , la Fondazione Cassa di Risparmio P. Manodori di Reggio Emilia, Destinazione Emilia, Unioncamere Emilia Romagna, Camera di Commercio di Reggio Emilia, APT Servizi, col contributo art bonus di CAR SERVER, CREDEM, IREN.
La rassegna - curata da Virginia Bertone, Elisabetta Farioli, Claudio Spadoni - oltre a ricostruire attraverso le più importanti opere di Fontanesi il percorso dellartista, intende offrire un nuovo contributo critico alla sua conoscenza mostrando linfluenza che la sua pittura ha avuto negli artisti che dopo di lui si sono riconosciuti nel suo particolare approccio alla natura e al paesaggio, sospeso tra lesigenza di rappresentazione del vero e lurgenza di esprimerne le più intime emozioni.
In mostra lesposizione dei più importanti dipinti di Antonio Fontanesi provenienti da importanti musei e collezioni italiane sarà posta a confronto con la produzione degli artisti che la critica ha collegato con la sua produzione, individuandone possibili motivi di ispirazione in un arco cronologico che dagli anni ottanta dellOttocento arriva fino agli anni sessanta del Novecento.
Saranno documentati i rapporti con la cultura simbolista e divisionista attraverso opere di Vittore Grubicy, Leonardo Bistolfi, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli ma anche la sua ripresa negli anni venti ad opera di Carlo Carrà, Felice Casorati, Arturo Tosi. Lultima sezione sarà dedicata alle interessanti interpretazioni critiche degli anni cinquanta di Roberto Longhi e poi di Francesco Arcangeli. Questultimo infatti, nellindividuare una continuità tra la concezione moderna dellarte e la grande tradizione ottocentesca, inserisce Fontanesi nellevoluzione di un naturalismo che nel dopoguerra arriva a Ennio Morlotti, Mattia Moreni, Pompilio Mandelli spingendosi fino alle ricerche materiche di Alberto Burri.
05
aprile 2019
Antonio Fontanesi e la sua eredità. Da Pellizza da Volpedo a Burri
Dal 05 aprile al 14 luglio 2019
arte moderna
Location
MUSEI CIVICI REGGIO EMILIA – PALAZZO DEI MUSEI
Reggio Emilia, Via Lazzaro Spallanzani, 1, (Reggio Nell'emilia)
Reggio Emilia, Via Lazzaro Spallanzani, 1, (Reggio Nell'emilia)
Vernissage
5 Aprile 2019, su invito
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore