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La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento
La Città di Vercelli, a 800 anni dalla fondazione dell’Abbazia di Sant’Andrea, espone per la prima volta in Italia il manoscritto della Magna Charta Libertatum, nella sua redazione del 1217, che proviene dal Capitolo della Cattedrale di Hereford nel Regno Unito
Comunicato stampa
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La Città di Vercelli, a 800 anni dalla fondazione dell’Abbazia di Sant’Andrea, espone per la prima volta in Italia il manoscritto della Magna Charta Libertatum, nella sua redazione del 1217, che proviene dal Capitolo della Cattedrale di Hereford nel Regno Unito.
La mostra è un omaggio al Cardinale Guala Bicchieri che, con la posa della prima pietra alla data convenzionale del 19 febbraio 1219, diede avvio alla costruzione dell’abbazia, dando vita nel corso dei sette anni successivi a uno dei primi esempi di costruzione gotica in Italia.
Ma la storia ci consegna l’importanza e il peso politico internazionale del Cardinale Guala Bicchieri, insieme alle sue grandi doti diplomatiche, soprattutto perché la sua figura è legata alla vicenda della Magna Charta Libertatum, documento scritto in latino che il re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra fu costretto a concedere ai baroni del Regno, suoi diretti feudatari, presso Runnymede, il 15 giugno 1215. Per la prima volta nella storia un documento di natura giuridica elenca i diritti fondamentali del popolo (o di una parte del popolo) e riconosce che nessuno, sovrano compreso, è al di sopra della legge e che chiunque ha diritto a un processo equo. Per queste ragioni la Magna Charta viene ancora oggi ritenuta da molti studiosi il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti del popolo, nonostante fosse inscritta nel quadro di una giurisprudenza di tipo feudale, nonché il documento che ha decretato la nascita del moderno stato di diritto o per certi versi della forma moderna della democrazia.
Guala Bicchieri, legato pontificio presso la corte inglese e tutore del giovane re inglese Enrico III fece da “supervisore” al documento ponendo il proprio sigillo sia nella versione revisionata del 1216, sia nella riconferma della carta qui esposta, redatta nel 1217.
Le doti diplomatiche del Cardinale fecero sì che questa seconda versione della Carta avesse miglior sorte della precedente. Ma l’importanza delle missioni affidategli dal Pontefice e il ruolo che giocò sullo scacchiere internazionale, non fecero dimenticare al prelato l’amore per la sua città e due anni dopo finanziò con le sue rendite la realizzazione dell’Abbazia di Sant’Andrea di Vercelli.
L’allestimento scenografico nello spazio dell’Arca metterà in luce le caratteristiche e l’importanza della Magna Charta e del Cardinale Guala Bicchieri, permetterà di far conoscere la sua storia e il legame con la città di Vercelli, in un viaggio temporale attraverso il medioevo e i secoli successivi per scoprire non solo la storia del documento e dei personaggi ad esso collegati, ma soprattutto focalizzare l’attenzione sulla figura di Guala.
L’Abbazia di Sant’Andrea e la Magna Charta, unite a Vercelli, illustrano, come un prezioso dittico, la visione politica e le grandi doti diplomatiche del Cardinale che giocò un ruolo fondamentale nello scenario internazionale della sua epoca, lasciando un’importante eredità.
Accanto a questo straordinario documento, che rappresenta uno dei momenti più importanti della nostra storia, la mostra accoglie opere di eccezionale valore storico-artistico, che raccontano la sensibilità e il gusto del vercellese Guala Bicchieri: il prezioso cofano e gli smalti di Limoges da Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino, insieme al raffinato coltello eucaristico proveniente dalle Civiche Raccolte di Arte Applicata – Castello Sforzesco di Milano.
Completano il percorso espositivo, ideato da Daniele De Luca, due ritratti del XVII e del XIX secolo, del Cardinale Guala Bicchieri, concessi in prestito dall’ASL-Ospedale di Sant’Andrea di Vercelli e un nucleo di documenti inediti: codici, carte e pergamene della Biblioteca diocesana Agnesiana di Vercelli, oltre a una pergamena e a uno dei due codici detti “dei Biscioni” della Biblioteca Civica di Vercelli.
L’esposizione all’Arca, sostenuta dal Comitato promotore dell’VIII Centenario della Fondazione di Sant’Andrea, rappresenta la prima tappa di una mostra corale e diffusa che coinvolge i musei cittadini in percorsi tematici ed eventi collaterali dedicati al cardinale Guala Bicchieri e alla storia dell’Abbazia di Sant’Andrea.
Un‘occasione straordinaria per riscoprire il patrimonio cittadino: dall’archivio fotografico del Museo Borgogna, all’esposizione delle opere del Museo Francesco Leone e del Museo del Tesoro del Duomo per arrivare ai documenti dell’Archivio di Stato, restituendo così al visitatore la complessità e la ricchezza della storia della Città di Vercelli.
Le mostre sono curate da: Cinzia Lacchia per il Museo Francesco Borgogna, Luca Brusotto per il Museo Leone, da Timoty Leonardi per il Museo del Tesoro del Duomo e da Elena Rizzato per l’Archivio Storico.
Il catalogo, a cura di Saverio Lomartire, riunisce in un’unica pubblicazione tutte le opere presenti nelle diverse esposizioni.
Fanno parte del Comitato dell’VIII Centenario della Fondazione dell’Abbazia di Sant’Andrea:
Comune di Vercelli, Arcidiocesi di Vercelli, Università del Piemonte Orientale, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, Soprintendenza Bibliografica e Archivistica del Piemonte e della Valle d’Aosta, Museo Borgogna, Museo Leone, Museo del Tesoro del Duomo, Archivio di Stato di Vercelli, Società Storica Vercellese, Padri Oblati di Maria Immacolata
La mostra La Magna Charta. Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento è resa possibile grazie ai principali sostenitori: Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, IREN SpA, APRC, Soardo e Associati, ASL, ai quali si uniscono: Lions Club Vercelli, Rotary Club Vercelli, Rotary Sant’Andrea Vercelli, Soroptimist Vercelli e Kiwanis Vercelli.
La mostra è un omaggio al Cardinale Guala Bicchieri che, con la posa della prima pietra alla data convenzionale del 19 febbraio 1219, diede avvio alla costruzione dell’abbazia, dando vita nel corso dei sette anni successivi a uno dei primi esempi di costruzione gotica in Italia.
Ma la storia ci consegna l’importanza e il peso politico internazionale del Cardinale Guala Bicchieri, insieme alle sue grandi doti diplomatiche, soprattutto perché la sua figura è legata alla vicenda della Magna Charta Libertatum, documento scritto in latino che il re d’Inghilterra Giovanni Senzaterra fu costretto a concedere ai baroni del Regno, suoi diretti feudatari, presso Runnymede, il 15 giugno 1215. Per la prima volta nella storia un documento di natura giuridica elenca i diritti fondamentali del popolo (o di una parte del popolo) e riconosce che nessuno, sovrano compreso, è al di sopra della legge e che chiunque ha diritto a un processo equo. Per queste ragioni la Magna Charta viene ancora oggi ritenuta da molti studiosi il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti del popolo, nonostante fosse inscritta nel quadro di una giurisprudenza di tipo feudale, nonché il documento che ha decretato la nascita del moderno stato di diritto o per certi versi della forma moderna della democrazia.
Guala Bicchieri, legato pontificio presso la corte inglese e tutore del giovane re inglese Enrico III fece da “supervisore” al documento ponendo il proprio sigillo sia nella versione revisionata del 1216, sia nella riconferma della carta qui esposta, redatta nel 1217.
Le doti diplomatiche del Cardinale fecero sì che questa seconda versione della Carta avesse miglior sorte della precedente. Ma l’importanza delle missioni affidategli dal Pontefice e il ruolo che giocò sullo scacchiere internazionale, non fecero dimenticare al prelato l’amore per la sua città e due anni dopo finanziò con le sue rendite la realizzazione dell’Abbazia di Sant’Andrea di Vercelli.
L’allestimento scenografico nello spazio dell’Arca metterà in luce le caratteristiche e l’importanza della Magna Charta e del Cardinale Guala Bicchieri, permetterà di far conoscere la sua storia e il legame con la città di Vercelli, in un viaggio temporale attraverso il medioevo e i secoli successivi per scoprire non solo la storia del documento e dei personaggi ad esso collegati, ma soprattutto focalizzare l’attenzione sulla figura di Guala.
L’Abbazia di Sant’Andrea e la Magna Charta, unite a Vercelli, illustrano, come un prezioso dittico, la visione politica e le grandi doti diplomatiche del Cardinale che giocò un ruolo fondamentale nello scenario internazionale della sua epoca, lasciando un’importante eredità.
Accanto a questo straordinario documento, che rappresenta uno dei momenti più importanti della nostra storia, la mostra accoglie opere di eccezionale valore storico-artistico, che raccontano la sensibilità e il gusto del vercellese Guala Bicchieri: il prezioso cofano e gli smalti di Limoges da Palazzo Madama - Museo Civico d’Arte Antica di Torino, insieme al raffinato coltello eucaristico proveniente dalle Civiche Raccolte di Arte Applicata – Castello Sforzesco di Milano.
Completano il percorso espositivo, ideato da Daniele De Luca, due ritratti del XVII e del XIX secolo, del Cardinale Guala Bicchieri, concessi in prestito dall’ASL-Ospedale di Sant’Andrea di Vercelli e un nucleo di documenti inediti: codici, carte e pergamene della Biblioteca diocesana Agnesiana di Vercelli, oltre a una pergamena e a uno dei due codici detti “dei Biscioni” della Biblioteca Civica di Vercelli.
L’esposizione all’Arca, sostenuta dal Comitato promotore dell’VIII Centenario della Fondazione di Sant’Andrea, rappresenta la prima tappa di una mostra corale e diffusa che coinvolge i musei cittadini in percorsi tematici ed eventi collaterali dedicati al cardinale Guala Bicchieri e alla storia dell’Abbazia di Sant’Andrea.
Un‘occasione straordinaria per riscoprire il patrimonio cittadino: dall’archivio fotografico del Museo Borgogna, all’esposizione delle opere del Museo Francesco Leone e del Museo del Tesoro del Duomo per arrivare ai documenti dell’Archivio di Stato, restituendo così al visitatore la complessità e la ricchezza della storia della Città di Vercelli.
Le mostre sono curate da: Cinzia Lacchia per il Museo Francesco Borgogna, Luca Brusotto per il Museo Leone, da Timoty Leonardi per il Museo del Tesoro del Duomo e da Elena Rizzato per l’Archivio Storico.
Il catalogo, a cura di Saverio Lomartire, riunisce in un’unica pubblicazione tutte le opere presenti nelle diverse esposizioni.
Fanno parte del Comitato dell’VIII Centenario della Fondazione dell’Abbazia di Sant’Andrea:
Comune di Vercelli, Arcidiocesi di Vercelli, Università del Piemonte Orientale, Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, Soprintendenza Bibliografica e Archivistica del Piemonte e della Valle d’Aosta, Museo Borgogna, Museo Leone, Museo del Tesoro del Duomo, Archivio di Stato di Vercelli, Società Storica Vercellese, Padri Oblati di Maria Immacolata
La mostra La Magna Charta. Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento è resa possibile grazie ai principali sostenitori: Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, Fondazione CRT, Compagnia di San Paolo, IREN SpA, APRC, Soardo e Associati, ASL, ai quali si uniscono: Lions Club Vercelli, Rotary Club Vercelli, Rotary Sant’Andrea Vercelli, Soroptimist Vercelli e Kiwanis Vercelli.
23
marzo 2019
La Magna Charta: Guala Bicchieri e il suo lascito. L’Europa a Vercelli nel Duecento
Dal 23 marzo al 09 giugno 2019
arte antica
Location
ARCA – EX CHIESA DI SAN MARCO
Vercelli, Piazza San Marco, 1, (Vercelli)
Vercelli, Piazza San Marco, 1, (Vercelli)
Biglietti
Intero: € 5
Gratuito: fino a 24 anni, over 65, studenti universitari, Abbonamento Musei Piemonte, Abbonamento Musei Lombardia, Tesserati FAI, Soci Touring Club
Orario di apertura
Martedì-domenica: 10.00-19.00
Vernissage
23 Marzo 2019, h 17
Sito web
www.santandreavercelli.com
Curatore