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Lucia Romualdi – Platea
Installazioni multimediali, composizioni video, partiture di luci e suoni, scritture di note e di formule matematiche: Lucia Romualdi, artista attiva sulla scena italiana e internazionale dalla fine degli Anni Settanta, porta avanti un lavoro complesso, orientato all’investigazione del tempo, fra trasmutazione, smaterializzazione e continuo fluire dei corpi, dei segni, delle immagini.
Comunicato stampa
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Installazioni multimediali, composizioni video, partiture di luci e suoni, scritture di note e di formule
matematiche: Lucia Romualdi, artista attiva sulla scena italiana e internazionale dalla fine degli Anni
Settanta, porta avanti un lavoro complesso, orientato all’investigazione del tempo, fra trasmutazione,
smaterializzazione e continuo fluire dei corpi, dei segni, delle immagini. Metafora privilegiata è il movimento
del mare: fenomeni misteriosi e affascinanti, le maree incarnano l’idea di attrazione e di distanza, di assenza
e di prossimità, di eternità e di trasformazione, di imprevedibilità e di ciclicità.
L’Accademia di Belle Arti di Roma, situata nell’area dell’antico Porto di Ripetta, è oggi teatro di un nuovo
progetto dell’artista, realizzato in collaborazione con Studio Trisorio e Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Sullo sfondo il ricordo del mare, nell’evocazione lontana dell’elemento acquatico e nella sfida interpretativa
di un luogo storico, saturo di memorie. La mostra si concentra intorno a un’installazione site-specific,
pensata per l’Aula Colleoni: lo spazio, in quanto organismo sensibile, cambia pelle e si trasforma grazie
all’opera, venendone condizionato ed essendo restituito allo sguardo in forma nuova. Fissa al soffitto,
l’installazione è costruita sulle strutture geometriche dell’ambiente stesso, mentre l’elaborazione di un film in
bianco e nero, sortant du port, stabilisce un dialogo con il suono della lettura morse dei tabulati delle maree
del porto di Kamsar, in Guinea.
Solo nel giorno dell’inaugurazione, presso l’Aula Magna dell’Accademia, sarà inoltre proiettato in loop
l’intero Archivio Documentario dell’artista, per offrire al pubblico un’occasione di approfondimento intorno a
uno degli aspetti principali della sua ricerca.
Parla di “lirismo matematico” la curatrice, Lýdia Pribišová, a proposito del suo lavoro. E spiega: “L’idea
centrale dell’opera di Lucia Romualdi è il movimento del mare, l’incontro di questo elemento con l’esistenza
umana. (…) Nella sua poetica si riconosce una linea di ricerca precisa, profonda e rigorosa, anche
enigmatica. I suoi lavori seguono un’armonia ispirata a un criterio combinatorio, un particolare incontro
tra anima e esattezza, un procedimento simile alla composizione musicale”.
Lucia Romualdi collabora dagli Anni Ottanta con il compositore Franco Donatoni e con altri compositori e
musicisti contemporanei, tra i quali Ivan Fedele, Fausto Sebastiani, Riccardo Giagni, Antonio Ballista, Bruno
Canino, Stefano Cardi, Claudio Iacomucci e Francesco De Gregori.
I suoi progetti sono stati esposti in diversi spazi pubblici con una forte connotazione storica e monumentale,
dall’Aquarium Neapolitanum (1977) all’Osservatorio Astronomico a Roma (1998), da Castel dell’Ovo a Napoli
(2003) alla Sinagoga di Šamorín in Slovacchia (2010), dal Museo Andersen di Roma (2010) al Maschio del
Forte Michelangelo di Civitavecchia (2013), a cui si aggiungono prestigiosi musei d’arte contemporanea, dal
MuHKA Museum di Anversa nel 2002 al MAXXI di Roma nel 2016.
Romualdi è da sempre incline alle forme dell’arte concettuale e della multimedialità, all’incontro tra arte,
musica e scienza. Una parte consistente della sua ricerca si concentra sulla cinematografia sperimentale
storica: vecchi film trasformati, ripensati in quanto materia prima creativa e ridotti a simboli visivi
elementari, avvalendosi anche di procedimenti tipici del montaggio cinematografico.
matematiche: Lucia Romualdi, artista attiva sulla scena italiana e internazionale dalla fine degli Anni
Settanta, porta avanti un lavoro complesso, orientato all’investigazione del tempo, fra trasmutazione,
smaterializzazione e continuo fluire dei corpi, dei segni, delle immagini. Metafora privilegiata è il movimento
del mare: fenomeni misteriosi e affascinanti, le maree incarnano l’idea di attrazione e di distanza, di assenza
e di prossimità, di eternità e di trasformazione, di imprevedibilità e di ciclicità.
L’Accademia di Belle Arti di Roma, situata nell’area dell’antico Porto di Ripetta, è oggi teatro di un nuovo
progetto dell’artista, realizzato in collaborazione con Studio Trisorio e Accademia dei Virtuosi al Pantheon.
Sullo sfondo il ricordo del mare, nell’evocazione lontana dell’elemento acquatico e nella sfida interpretativa
di un luogo storico, saturo di memorie. La mostra si concentra intorno a un’installazione site-specific,
pensata per l’Aula Colleoni: lo spazio, in quanto organismo sensibile, cambia pelle e si trasforma grazie
all’opera, venendone condizionato ed essendo restituito allo sguardo in forma nuova. Fissa al soffitto,
l’installazione è costruita sulle strutture geometriche dell’ambiente stesso, mentre l’elaborazione di un film in
bianco e nero, sortant du port, stabilisce un dialogo con il suono della lettura morse dei tabulati delle maree
del porto di Kamsar, in Guinea.
Solo nel giorno dell’inaugurazione, presso l’Aula Magna dell’Accademia, sarà inoltre proiettato in loop
l’intero Archivio Documentario dell’artista, per offrire al pubblico un’occasione di approfondimento intorno a
uno degli aspetti principali della sua ricerca.
Parla di “lirismo matematico” la curatrice, Lýdia Pribišová, a proposito del suo lavoro. E spiega: “L’idea
centrale dell’opera di Lucia Romualdi è il movimento del mare, l’incontro di questo elemento con l’esistenza
umana. (…) Nella sua poetica si riconosce una linea di ricerca precisa, profonda e rigorosa, anche
enigmatica. I suoi lavori seguono un’armonia ispirata a un criterio combinatorio, un particolare incontro
tra anima e esattezza, un procedimento simile alla composizione musicale”.
Lucia Romualdi collabora dagli Anni Ottanta con il compositore Franco Donatoni e con altri compositori e
musicisti contemporanei, tra i quali Ivan Fedele, Fausto Sebastiani, Riccardo Giagni, Antonio Ballista, Bruno
Canino, Stefano Cardi, Claudio Iacomucci e Francesco De Gregori.
I suoi progetti sono stati esposti in diversi spazi pubblici con una forte connotazione storica e monumentale,
dall’Aquarium Neapolitanum (1977) all’Osservatorio Astronomico a Roma (1998), da Castel dell’Ovo a Napoli
(2003) alla Sinagoga di Šamorín in Slovacchia (2010), dal Museo Andersen di Roma (2010) al Maschio del
Forte Michelangelo di Civitavecchia (2013), a cui si aggiungono prestigiosi musei d’arte contemporanea, dal
MuHKA Museum di Anversa nel 2002 al MAXXI di Roma nel 2016.
Romualdi è da sempre incline alle forme dell’arte concettuale e della multimedialità, all’incontro tra arte,
musica e scienza. Una parte consistente della sua ricerca si concentra sulla cinematografia sperimentale
storica: vecchi film trasformati, ripensati in quanto materia prima creativa e ridotti a simboli visivi
elementari, avvalendosi anche di procedimenti tipici del montaggio cinematografico.
14
marzo 2019
Lucia Romualdi – Platea
Dal 14 al 25 marzo 2019
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
ACCADEMIA DI BELLE ARTI
Roma, Via Di Ripetta, 222, (Roma)
Roma, Via Di Ripetta, 222, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato,h. 10-18
Vernissage
14 Marzo 2019, h 18
Autore
Curatore