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22
marzo 2014
La memoria in tasca. Workshop di Luca Vitone Museo di Villa Croce, Genova
genova
Promosso all’interno del progetto CreArt, il workshop ha promosso una riflessione attorno a un tema che riguarda l’arte contemporanea. La memoria, foriera di sollecitazioni complesse e a volte misteriose -
È un tema molto di moda, soprattutto nell’ultimo decennio, nel mondo delle arti visive. Anzi, talvolta lo si cita un po’ a sproposito. Ma è ricco di suggestioni, talvolta anche misteriose, che meritano analisi attente. Suggerisce radici, tradizioni, ma soprattutto visioni. È la memoria, a cui è stato dedicato un workshop di Luca Vitone nell’ambito del progetto europeo CreArt. Network of cities for artistic Creation presso il museo di Villa Croce a Genova.
È andato in scena dal 17 marzo alla serata di ieri, in occasione della giornata europea della creatività, e ha visto la partecipazione di diciotto artisti provenienti da diverse aree d’Europa: dalla Romania al Portogallo, dall’Olanda alla Lituania, alla Norvegia, dall’Austria alla Croazia, dalla Spagna alla Repubblica Ceca.
“Il tema del workshop – ci racconta Vitone – rivela un aspetto fondamentale della vita di ognuno. La memoria rappresenta la paura di rimanere soli, di non avere punti di riferimento. La memoria è anche un luogo che cambia a seconda delle nostre interpretazioni”.
Ma come si è strutturato sostanzialmente il lavoro? Vitone pare entusiasta di come sia andata, fa riferimento ad artisti che sin dal primo momento hanno presentato il proprio percorso di ricerca, per poi nei giorni seguenti operare attivamente, producendo opere vere e proprie, agendo in comunità, riflettendo e operando gomito a gomito negli spazi del museo. Ma come sono stati selezionati questi quindici artisti? Vitone ci racconta di aver privilegiato la data di nascita nella scelta: “per me il workshop ha un senso nel momento in cui si è terminato l’iter didattico-formativo e ci si avvia nel mondo del lavoro vero e proprio. E poi il confronto con gli artisti più giovani è molto stimolante anche per chi come me cura un workshop”. Adrian Sandu – Arad (Romania), Ines Rocha – Aveiro (Portogallo), Mieke Fokkinga – Delft (Olanda), Adel Oberto – Genova, Luca Staccioli – Genova, Laura Baldo e Maura Ghiselli – Genova, Imre Berze – Hargita (Romania), Zidrjia Janusaite – Kaunas (Lituania), Karen Pettersen – Kristiansand (Norvegia), Annalisa Macagnino – Lecce, Collettivo artistico Faxen (Clemens Mairhofer, Sebastian Six, Lucas Norer) – Linz (Austria), Sarka Zahalkova – Pardubice (Reubblica Ceca), Belen Rodriguez Gonzales – Valladolid (Spagna), Dovile Martinaityte – Vilnius (Lituania) e Maja Rozman – Zagreb (Croazia) hanno così potuto conoscersi, ma anche conoscere il lavoro di Vitone, approcciarsi alle sue riflessione sull’ambiente in cui agisce l’uomo, alla sua indagine forte e raffinata su concetti antropologici e questioni sociali, espressi mediante una poetica che predilige anche l’uso di linguaggi differenti. Ma “La memoria in tasca” è stato anche uno step di cui tener conto nel multiforme panorama del progetto, perché conferma pienamente le mission di CreArt, proprio perché attraverso questo genere di attività si incentiva la mobilità degli artisti, si sollecita il dialogo e si favorisce la crescita di ognuno: dagli artisti ai curatori, agli operatori culturali.
Lorenzo Madaro
dal 17 al 21 marzo 2014
La memoria in tasca. Workshop di Luca Vitone,
a cura del coordinamento di CreArt- Comune di Genova (Emilia Marieta Saglia e
Fabio Tenore)
Museo di Villa Croce, Genova