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“Una ninfa bellissima / per sei giorni mi / colse struggente / desiderio chi sei tu / o soave fanciulla?” “Sei tu che il giorno mi tormenti?” “risuonava il dolore / nella mia mente / e piansi senza sosta / e le doglie mi / straziavano il petto” “la immaginavo / in giardino / a raccogliere giorni / un pensiero uscì / dalla mia mente / e in un istante fu / già un canto / e il cantore divino / le si avvicinò / e così parlò”
Versi tratti dai i Sonetti di Orfeo di R.M.Rilke, attori che spezzano il canonico rapporto tra palcoscenico e pubblico e che si muovono tra di noi e tra le opere, insieme a una danzatrice, Laura Giudetti, e al Coro Bach di Milano, al piano e ai flauti. ORFEO CANTA! è uno spettacolo itinerante, ideato e diretto da Franco Brambilla, realizzato grazie alla collaborazione del Museo del 900, e delle associazioni l’Accordata, NoMus, Statale9teatro, che combina poesia, teatro, danza e musica e si muove naturalmente tra l’arte ospitata nel Museo del 900. Non una scelta casuale ambientare la prima assoluta dello spettacolo – che si è svolto quesiti 23 e 25 maggio – nel museo che raccoglie la storia del nostro novecento. Portandoci giù nell’ade dove Orfeo si reca per salvare la sua “fiamma” amata – fiamma perché in realtà l’ha vista per soli 6 giorni eppure non può non tentare di riprendersela – non ci fa che in realtà soffermare con occhi nuovamente innocenti sulle opere che il museo ospita. Come quando Brambilla sceglie di ambientare il prologo e la passione di fronte alle statue dechirichiane una volta di casa al Palazzo della Triennale di Milano o ci mostra un’Euridice persa nel suo Averno tra le immagini scultoree di Luciano Fabro. Si susseguono incalzanti le istanze dell’arte programmata, cinetica e futurista e il gran finale liricamente offertoci sotto l’incombente arabesco al neon di Lucio Fontana. E mentre anche noi sentiamo il coraggio di affrontare universali paure, siamo assaliti dalla potenza d’amore; in un attimo Euridice è soffiata via e ci rendiamo conto così di quanto potente possa essere una manifestazione totale delle arti in questo spazio museale.
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that’s contemporary mappa l’arte contemporanea a Milano dal 2011.
that’s contemporary è un progetto curatoriale in forma di agenzia di produzione.
that’s contemporary commissiona, produce e cura progetti a metà strada tra la pratica artistica e un uso creativo delle tecnologie e dei meccanismi della comunicazione.
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