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In un articolo su la Repubblica di giorni fa, Gregorio Botta titola così il suo scritto:
I Bronzi di Riace? È il segno che i capolavori classici si trasformano in icone pop.
Ma i Bronzi di Riace sono da tempo un’icona pop.
E purtroppo non c’è una via di mezzo fra essere un capolavoro classico e un’icona pop.
O l’uno o l’altro.
Il capolavoro classico è per la classe dirigente, per gli studiosi e la borghesia colta (ammesso che ne esista una in Italia) e per gli studenti, che una volta finiti gli studi, se lo dimenticheranno. Un’icona pop, invece, è per tutti.
Nonostante la squallida saletta dove ora sono collocati, che assomiglia più ad un garage
di un hotel di lusso, i Bronzi di Riace sono un’icona pop.
Già nel 1981 a Firenze, nella grande esposizione battezzata da Sandro Pertini, il primo Presidente pop, non erano più capolavori classici, ma icone pop.
È che forse non lo sapevamo.
Certo, si tratta di un pop nostrano, nazionale, che oggi chiamiamo local.
Già al Museo Archeologico di Firenze erano esposti con tendaggi e spot in una scena da spettacolino, illuminati da faretti su un’americana, del tipo che si usa per i concerti pop.
I Bronzi Calabresi di Riace sono apparsi in un francobollo commemorativo da 200 Lire della Repubblica Italiana e uno, quello più bello senza elmo, su una scheda telefonica Sip da 5mila Lire, molto ambita dal collezionismo. Sterminate sono le riproduzioni, in varie scale, dalle statue da giardino ai fermacarte, dalle famose targhe del Premio Nazionale Bronzi di Riace, divenuto Internazionale nel 2013, fino ai sobri sacchetti di carta dell’area servizio Agip di Rosarno Ovest, con le figure delle due statue impresse in rosso. Il divulgatore Alberto Angela, poi, col suo recente libro, ha definitivamente decretato la loro natura pop. Se le due statue andassero all’Expo, diventerebbero finalmente global (pop), come i grandi personaggi del nostro Paese, come Raffaella Carrà e Adriano Celentano grandi icone pop; se sono le statue antiche più belle e meglio conservate al mondo, la coppia più bella del mondo, è giusto che siano icone pop globali.
In Calabria, i Bronzi di Riace, sono una realtà psichica.
Hanno decisamente consolidato l’idea che un passato aureo, quello della Magna Grecia, sia reale, sia possibile. Tanti sono convinti di vivere nella Terra della Magna Grecia.
Non si capisce bene come, ma i riferimenti sono molteplici. Tutto si richiama alla Magna Grecia: non solo le pizzerie e le pescherie, ci sono alberghi, villaggi turistici, camping, film festival, sale ricevimenti, farmacie; una catena di supermercati, una clinica veterinaria e un’orchestra si chiamano Magna Grecia.
Nei duemila anni e passa, fra la Magna Grecia e oggi, c’è solo la Magna Grecia.
Dalla Terra di Calabria, terra pop per eccellenza, i Bronzi di Riace sono pronti per l’ultima e decisiva consacrazione, la grande Exposizione.