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Storie in movimento. Italiani a Lima, Peruviani a Milano
Alcuni dei più bei reperti peruviani della collezione permanente del Museo delle Culture dialogheranno in mostra con le storie dei peruviani a Milano.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
È al Perù e soprattutto alla comunità peruviana che abita Milano che per tutto il 2019 sarà
dedicato il quarto focus del progetto “Milano città Mondo”, un appuntamento annuale
dedicato alle numerose comunità internazionali presenti in città a cura del MUDEC e
dell’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano, con la collaborazione delle
associazioni internazionali che abitano la città. Dopo Eritrea/Etiopia, Cina ed Egitto,
quest’anno il focus sarà tutto per la comunità dei peruviani, ben radicata a Milano e tra le
più numerose e attive nella vita culturale della città. Oggi, con circa 18 mila membri a Milano, i
peruviani rappresentano infatti la maggior comunità proveniente dal continente americano
nel contesto cittadino. L’obiettivo è come sempre quello di documentarne la storia e le
modalità di presenza e cittadinanza a Milano, anche attraverso il collegamento con gli oggetti
del patrimonio del Museo.
Il progetto nel 2019 si arricchisce grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano –
MUDEC, l’Ufficio Reti e il Dipartimento di Scienze della mediazione linguistica e di studi
interculturali dell'Università degli Studi di Milano.
In programma una mostra, conferenze, manifestazioni e eventi articolati in un complesso
palinsesto, che durerà per tutto il primo semestre 2019.
Il progetto Milano città mondo #04 Perù è stato inaugurato il 31 gennaio, alla presenza del
Console generale del Perù a Milano, Augusto Salamanca, con la presentazione al pubblico
dell’opera d’arte “Sarita”, realizzata dagli artisti Riccardo Giacconi e Andrea Morbio in
collaborazione con la Compagnia Marionettistica Mario Colla. Nel prossimo semestre verrà
realizzato un ricco programma di eventi, che daranno un’idea della complessità e varietà delle
espressioni culturali del Perù passato e contemporaneo. Il progetto culminerà proprio con la
mostra del MUDEC “Italiani a Lima, Peruviani a Milano”, che aprirà al pubblico sabato 16
marzo fino al 14 luglio 2019.
Il percorso espositivo ripercorre alcune significative vicende legate ai rapporti culturali tra
Italia e Perù, tracciandone i legami secolari che hanno avuto le due città di Milano e Lima. La
mostra poi si concentra sull’esperienza di due figure di grande rilievo del panorama
culturale e artistico italiano e peruviano del XX secolo: Antonello Gerbi e Jorge Eduardo
Eielson. Attraverso le loro esperienze intellettuali e artistiche, i legami tra Milano e il Perù nel
XX secolo sono protagonisti di un fecondo dialogo con gli oggetti della collezione
etnografica del Mudec, che saranno presenti in mostra. Concludono il percorso cinque
videointerviste realizzate da un team di antropologhe (Valentina Mannu, Camilla Marcucci e
Margherita Valentini), che delineano un vivace quadro della situazione attuale legata alla
presenza della numerosa comunità peruviana a Milano.
INTRODUZIONE - Milano città mondo #04: Il Perù e Milano
La sezione introduttiva della mostra permette al visitatore di contestualizzare l’esposizione
all’interno della programmazione del Museo, grazie a una breve presentazione del progetto
Milano Città Mondo, alla quale segue un breve excursus storico in cui vengono ripercorsi i
legami secolari, storici, culturali ed economici, che uniscono Italia e Perù, per giungere sino
alla contemporaneità dedicata al Perù a Milano oggi.
Il legame di Milano con il Perù ha origini infatti molto antiche, che risalgono almeno ai
viaggi del meneghino Girolamo Benzoni (Milano, 1519 – 1570 circa), celebre esploratore e
scrittore. Ma è soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento che i legami si intensificano
grazie al ruolo sempre più prominente che la piccola borghesia commerciale italiana, assieme
a una stretta cerchia di intellettuali spesso esuli risorgimentali, inizia a rivestire nella società
peruviana dopo l’indipendenza del Paese (1820). Il Perù, liberatosi delle limitazioni di libera
circolazione delle persone dettate dal regime spagnolo, accoglie dall’ultimo quarto del XIX
secolo circa 10.000 italiani, spesso di provenienza ligure. Tra gli “emigrati” più celebri di
questo periodo troviamo il milanese Antonio Raimondi (Milano 1824-San Pedro de Lloc
1890), illustre scienziato che, con il suo lascito, è considerato uno dei fondatori della raccolta
etnografica del Comune di Milano, oggi conservata al MUDEC. La stabilizzazione dei
residenti italiani prosegue tra alti e bassi (per esempio durante la guerra con il Cile)
sempre con una valenza precipuamente commerciale e industriale. Culmina con l’apertura, a
Lima nel 1889, della Banca Italiana che divenne ben presto la più innovativa e importante del
Paese. Gli anni a cavallo tra XIX e XX secolo sono caratterizzati da una clima economico e
culturale molto vivace, che favorisce i rapporti tra i due stati, testimoniati anche dalla
partecipazione del Perù all’Esposizione internazionale del 1906.
Nel corso del XX secolo la presenza italiana in Perù diminuisce e si concentra a Lima. La
situazione in Europa si complica a seguito dei conflitti mondiali e dagli anni 70 il Perù entra in
una fase di instabilità politica che non ha incoraggiato l’immigrazione ma che al contrario ha
favorito la diaspora dei peruviani nel mondo, che partono alla volta dell’Italia soprattutto a
partire dagli anni 90 con motivazioni economiche ma anche politiche. Il flusso è costituito solo
in minima parte da italiani che tornano nella madre patria.
Verranno esposte in questa sezione opere grafiche provenienti dalla Civica Raccolta
Stampe A. Bertarelli, che testimoniano la vivacità di scambi culturali e commerciali tra
l’Italia e Lima, che all’inizio del 900 era considerata la “Parigi delle Americhe”, un luogo di
grande fermento culturale dove fiorivano prestigiose istituzioni economiche e dove
operavano molti artisti italiani, come Alessandro Mazzucotelli, chiamati ad abbellire la città
con monumenti e nuovi musei.
PRIMA SEZIONE - Da Milano a Lima: Antonello Gerbi
La prima sezione è interamente dedicata ad Antonello Gerbi (1904-1976), eminente figura di
storico ed economista, costretto a un lungo esilio in Perù all’epoca delle leggi razziali e
durante la Seconda guerra mondiale. Lo studioso si stabilì a Lima tra il 1938 e il 1948, e
svolse nel paese latinoamericano importanti ricerche, appassionandosi alla cultura
locale e divenendone esperto conoscitore, riconosciuto in Perù e a livello
internazionale.
Storico delle idee, capo dell’Ufficio studi della Banca commerciale italiana, giornalista,
bibliofilo, viaggiatore, Antonello Gerbi apparteneva a una famiglia ebraica con radici a Livorno
e Venezia e legami con il mondo antifascista. Cosmopolita e poliglotta, osservatore tra il 1929
e il 1931 della crisi europea grazie a una borsa di studio Rockefeller che gli permette e di
soggiornare a Berlino, Londra e Vienna, si distingue per l’impegno intellettuale, come
suggeriscono il ritratto di Carlo Levi e la caricatura di Piero Bottoni. Nel 1932, per
indipendenza, richiede di uscire dalla Comunità israelitica di Milano. A cementarsi, è, invece, il
legame con la città, amata per gli angoli nascosti, il patrimonio artistico, la biblioteca
Braidense, la musica e la funzione di centro economico-finanziario nazionale. “In carriera”,
vicino all’amministratore delegato della BCI Raffaele Mattioli - il quale, avrebbe ricordato
Gerbi molti anni dopo, annoverava tra i suoi best friends “ebrei, in genere di flebile
religiosità”, il giovane, a differenza del fratello Claudio, sembra sottovalutare i rischi della
infame deriva apertamente razzista e antisemita del regime fascista. È così proprio Mattioli a
inviarlo in missione in Perù nell’imminenza delle leggi razziali (1938).
L’opera, le ricerche, le attività di Gerbi sono presentate in questa sezione della mostra
attraverso materiali inediti (libri, fotografie, memorie famigliari) concessi in prestito dalla
famiglia Gerbi e dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo.
SECONDA SEZIONE - Da Lima a Milano: Jorge Eielson
Nella seconda sezione viene approfondita l’esperienza artistica di Jorge Eduardo Eielson
(Lima 1924- Milano 2006), poliedrico artista peruviano, giunto in Europa nel 1948.
Eileson nasce a Lima nel 1924 da madre peruviana e padre di origini norvegesi. Si interessa
sin da giovane alle più svariate espressioni artistiche, scoprendo il suo talento di scrittore e
poeta prima ancora di quello di artista. Nel 1948 tiene la sua prima personale alla Galeria de
Lima, dove espone opere grafiche, pittoriche e scultoree. Animato da una profonda curiosità
artistica e intellettuale parte alla volta dell'Europa. Nel biennio 1949-50 vive tra Parigi e
Ginevra, nel 1951 arriva a Roma dove decide di trasferirsi stabilmente. A cavallo tra anni ‘60 e
‘70 prosegue la sua intensa attività artistica e letteraria, muovendosi di continuo tra l’Italia,
l’Europa e l’America. Alla fine degli anni ‘70 si stabilisce definitivamente a Milano, dove
abiterà sino al 2006 anno della sua morte.
La sua arte è fondata e intrisa di legami con gli ambienti naturali e le culture
preispaniche del Perù. Saranno presentate in mostra una serie di opere, dai “Paesaggi
infiniti della costa del Perù” ai magici “Nodi”, fortemente connesse alle sue origini geografiche,
ai luoghi della sua gioventù e alla iconografia dell’arte peruviana precolombiana. La ripresa
dei motivi preispanici tuttavia non è mai meramente formale e imitativa, ma è esplicito
omaggio ed evocazione poetica della forte connessione spirituale ed emotiva dell’artista con le
sue origini culturali. Le opere esposte sono concesse in prestito dal Centro Studi Jorge
Eielson di Firenze e dall’Archivio J. Eielson di Saronno.
TERZA SEZIONE - STORIE IN MOVIMENTO
L’ultima sezione è invece interamente dedicata al profilo attuale dell’ampia comunità
peruviana milanese.
Attraverso alcune videointerviste viene presentata al pubblico una selezione delle attuali e
contemporanee “storie in movimento” di peruviani a Milano: storie, esperienze di vita che
affrontano alcune tematiche ricorrenti e sentite di quella che oggi è la quarta comunità di
nuovi cittadini residenti a Milano. Verranno raccontati gli spostamenti, i legami familiari, la
religiosità, la continuità e la rottura con i sistemi tradizionali di espressione della cultura di
provenienza (lo andino) stabilendo nessi di senso attraverso la cultura materiale con le altre
sezioni dell’esposizione. Le interviste sono una restituzione parziale, ma necessaria,
dell’ampio lavoro di campo promosso dal MUDEC e condotto nel corso del 2018 da un
team di antropologhe coordinate dalla prof.ssa Sofia Venturoli dell’Università di Torino su
alcune famiglie peruviane residenti a Milano.
dedicato il quarto focus del progetto “Milano città Mondo”, un appuntamento annuale
dedicato alle numerose comunità internazionali presenti in città a cura del MUDEC e
dell’Ufficio Reti e Cooperazione Culturale del Comune di Milano, con la collaborazione delle
associazioni internazionali che abitano la città. Dopo Eritrea/Etiopia, Cina ed Egitto,
quest’anno il focus sarà tutto per la comunità dei peruviani, ben radicata a Milano e tra le
più numerose e attive nella vita culturale della città. Oggi, con circa 18 mila membri a Milano, i
peruviani rappresentano infatti la maggior comunità proveniente dal continente americano
nel contesto cittadino. L’obiettivo è come sempre quello di documentarne la storia e le
modalità di presenza e cittadinanza a Milano, anche attraverso il collegamento con gli oggetti
del patrimonio del Museo.
Il progetto nel 2019 si arricchisce grazie alla collaborazione tra il Comune di Milano –
MUDEC, l’Ufficio Reti e il Dipartimento di Scienze della mediazione linguistica e di studi
interculturali dell'Università degli Studi di Milano.
In programma una mostra, conferenze, manifestazioni e eventi articolati in un complesso
palinsesto, che durerà per tutto il primo semestre 2019.
Il progetto Milano città mondo #04 Perù è stato inaugurato il 31 gennaio, alla presenza del
Console generale del Perù a Milano, Augusto Salamanca, con la presentazione al pubblico
dell’opera d’arte “Sarita”, realizzata dagli artisti Riccardo Giacconi e Andrea Morbio in
collaborazione con la Compagnia Marionettistica Mario Colla. Nel prossimo semestre verrà
realizzato un ricco programma di eventi, che daranno un’idea della complessità e varietà delle
espressioni culturali del Perù passato e contemporaneo. Il progetto culminerà proprio con la
mostra del MUDEC “Italiani a Lima, Peruviani a Milano”, che aprirà al pubblico sabato 16
marzo fino al 14 luglio 2019.
Il percorso espositivo ripercorre alcune significative vicende legate ai rapporti culturali tra
Italia e Perù, tracciandone i legami secolari che hanno avuto le due città di Milano e Lima. La
mostra poi si concentra sull’esperienza di due figure di grande rilievo del panorama
culturale e artistico italiano e peruviano del XX secolo: Antonello Gerbi e Jorge Eduardo
Eielson. Attraverso le loro esperienze intellettuali e artistiche, i legami tra Milano e il Perù nel
XX secolo sono protagonisti di un fecondo dialogo con gli oggetti della collezione
etnografica del Mudec, che saranno presenti in mostra. Concludono il percorso cinque
videointerviste realizzate da un team di antropologhe (Valentina Mannu, Camilla Marcucci e
Margherita Valentini), che delineano un vivace quadro della situazione attuale legata alla
presenza della numerosa comunità peruviana a Milano.
INTRODUZIONE - Milano città mondo #04: Il Perù e Milano
La sezione introduttiva della mostra permette al visitatore di contestualizzare l’esposizione
all’interno della programmazione del Museo, grazie a una breve presentazione del progetto
Milano Città Mondo, alla quale segue un breve excursus storico in cui vengono ripercorsi i
legami secolari, storici, culturali ed economici, che uniscono Italia e Perù, per giungere sino
alla contemporaneità dedicata al Perù a Milano oggi.
Il legame di Milano con il Perù ha origini infatti molto antiche, che risalgono almeno ai
viaggi del meneghino Girolamo Benzoni (Milano, 1519 – 1570 circa), celebre esploratore e
scrittore. Ma è soprattutto nella seconda metà dell’Ottocento che i legami si intensificano
grazie al ruolo sempre più prominente che la piccola borghesia commerciale italiana, assieme
a una stretta cerchia di intellettuali spesso esuli risorgimentali, inizia a rivestire nella società
peruviana dopo l’indipendenza del Paese (1820). Il Perù, liberatosi delle limitazioni di libera
circolazione delle persone dettate dal regime spagnolo, accoglie dall’ultimo quarto del XIX
secolo circa 10.000 italiani, spesso di provenienza ligure. Tra gli “emigrati” più celebri di
questo periodo troviamo il milanese Antonio Raimondi (Milano 1824-San Pedro de Lloc
1890), illustre scienziato che, con il suo lascito, è considerato uno dei fondatori della raccolta
etnografica del Comune di Milano, oggi conservata al MUDEC. La stabilizzazione dei
residenti italiani prosegue tra alti e bassi (per esempio durante la guerra con il Cile)
sempre con una valenza precipuamente commerciale e industriale. Culmina con l’apertura, a
Lima nel 1889, della Banca Italiana che divenne ben presto la più innovativa e importante del
Paese. Gli anni a cavallo tra XIX e XX secolo sono caratterizzati da una clima economico e
culturale molto vivace, che favorisce i rapporti tra i due stati, testimoniati anche dalla
partecipazione del Perù all’Esposizione internazionale del 1906.
Nel corso del XX secolo la presenza italiana in Perù diminuisce e si concentra a Lima. La
situazione in Europa si complica a seguito dei conflitti mondiali e dagli anni 70 il Perù entra in
una fase di instabilità politica che non ha incoraggiato l’immigrazione ma che al contrario ha
favorito la diaspora dei peruviani nel mondo, che partono alla volta dell’Italia soprattutto a
partire dagli anni 90 con motivazioni economiche ma anche politiche. Il flusso è costituito solo
in minima parte da italiani che tornano nella madre patria.
Verranno esposte in questa sezione opere grafiche provenienti dalla Civica Raccolta
Stampe A. Bertarelli, che testimoniano la vivacità di scambi culturali e commerciali tra
l’Italia e Lima, che all’inizio del 900 era considerata la “Parigi delle Americhe”, un luogo di
grande fermento culturale dove fiorivano prestigiose istituzioni economiche e dove
operavano molti artisti italiani, come Alessandro Mazzucotelli, chiamati ad abbellire la città
con monumenti e nuovi musei.
PRIMA SEZIONE - Da Milano a Lima: Antonello Gerbi
La prima sezione è interamente dedicata ad Antonello Gerbi (1904-1976), eminente figura di
storico ed economista, costretto a un lungo esilio in Perù all’epoca delle leggi razziali e
durante la Seconda guerra mondiale. Lo studioso si stabilì a Lima tra il 1938 e il 1948, e
svolse nel paese latinoamericano importanti ricerche, appassionandosi alla cultura
locale e divenendone esperto conoscitore, riconosciuto in Perù e a livello
internazionale.
Storico delle idee, capo dell’Ufficio studi della Banca commerciale italiana, giornalista,
bibliofilo, viaggiatore, Antonello Gerbi apparteneva a una famiglia ebraica con radici a Livorno
e Venezia e legami con il mondo antifascista. Cosmopolita e poliglotta, osservatore tra il 1929
e il 1931 della crisi europea grazie a una borsa di studio Rockefeller che gli permette e di
soggiornare a Berlino, Londra e Vienna, si distingue per l’impegno intellettuale, come
suggeriscono il ritratto di Carlo Levi e la caricatura di Piero Bottoni. Nel 1932, per
indipendenza, richiede di uscire dalla Comunità israelitica di Milano. A cementarsi, è, invece, il
legame con la città, amata per gli angoli nascosti, il patrimonio artistico, la biblioteca
Braidense, la musica e la funzione di centro economico-finanziario nazionale. “In carriera”,
vicino all’amministratore delegato della BCI Raffaele Mattioli - il quale, avrebbe ricordato
Gerbi molti anni dopo, annoverava tra i suoi best friends “ebrei, in genere di flebile
religiosità”, il giovane, a differenza del fratello Claudio, sembra sottovalutare i rischi della
infame deriva apertamente razzista e antisemita del regime fascista. È così proprio Mattioli a
inviarlo in missione in Perù nell’imminenza delle leggi razziali (1938).
L’opera, le ricerche, le attività di Gerbi sono presentate in questa sezione della mostra
attraverso materiali inediti (libri, fotografie, memorie famigliari) concessi in prestito dalla
famiglia Gerbi e dall’Archivio storico di Intesa Sanpaolo.
SECONDA SEZIONE - Da Lima a Milano: Jorge Eielson
Nella seconda sezione viene approfondita l’esperienza artistica di Jorge Eduardo Eielson
(Lima 1924- Milano 2006), poliedrico artista peruviano, giunto in Europa nel 1948.
Eileson nasce a Lima nel 1924 da madre peruviana e padre di origini norvegesi. Si interessa
sin da giovane alle più svariate espressioni artistiche, scoprendo il suo talento di scrittore e
poeta prima ancora di quello di artista. Nel 1948 tiene la sua prima personale alla Galeria de
Lima, dove espone opere grafiche, pittoriche e scultoree. Animato da una profonda curiosità
artistica e intellettuale parte alla volta dell'Europa. Nel biennio 1949-50 vive tra Parigi e
Ginevra, nel 1951 arriva a Roma dove decide di trasferirsi stabilmente. A cavallo tra anni ‘60 e
‘70 prosegue la sua intensa attività artistica e letteraria, muovendosi di continuo tra l’Italia,
l’Europa e l’America. Alla fine degli anni ‘70 si stabilisce definitivamente a Milano, dove
abiterà sino al 2006 anno della sua morte.
La sua arte è fondata e intrisa di legami con gli ambienti naturali e le culture
preispaniche del Perù. Saranno presentate in mostra una serie di opere, dai “Paesaggi
infiniti della costa del Perù” ai magici “Nodi”, fortemente connesse alle sue origini geografiche,
ai luoghi della sua gioventù e alla iconografia dell’arte peruviana precolombiana. La ripresa
dei motivi preispanici tuttavia non è mai meramente formale e imitativa, ma è esplicito
omaggio ed evocazione poetica della forte connessione spirituale ed emotiva dell’artista con le
sue origini culturali. Le opere esposte sono concesse in prestito dal Centro Studi Jorge
Eielson di Firenze e dall’Archivio J. Eielson di Saronno.
TERZA SEZIONE - STORIE IN MOVIMENTO
L’ultima sezione è invece interamente dedicata al profilo attuale dell’ampia comunità
peruviana milanese.
Attraverso alcune videointerviste viene presentata al pubblico una selezione delle attuali e
contemporanee “storie in movimento” di peruviani a Milano: storie, esperienze di vita che
affrontano alcune tematiche ricorrenti e sentite di quella che oggi è la quarta comunità di
nuovi cittadini residenti a Milano. Verranno raccontati gli spostamenti, i legami familiari, la
religiosità, la continuità e la rottura con i sistemi tradizionali di espressione della cultura di
provenienza (lo andino) stabilendo nessi di senso attraverso la cultura materiale con le altre
sezioni dell’esposizione. Le interviste sono una restituzione parziale, ma necessaria,
dell’ampio lavoro di campo promosso dal MUDEC e condotto nel corso del 2018 da un
team di antropologhe coordinate dalla prof.ssa Sofia Venturoli dell’Università di Torino su
alcune famiglie peruviane residenti a Milano.
15
marzo 2019
Storie in movimento. Italiani a Lima, Peruviani a Milano
Dal 15 marzo al 14 luglio 2019
Location
MUDEC – MUSEO DELLE CULTURE
Milano, Via Tortona, 56, (Milano)
Milano, Via Tortona, 56, (Milano)
Orario di apertura
Lun 14.30 ‐19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 ‐ 19.30 | Gio, Sab 9.30‐22.30
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura
Vernissage
15 Marzo 2019, su invito
Curatore