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Francesca Blasi – Natura Naturans
La ricerca della Blasi è un inno alla Natura, capace di generare forme con sorprendenti assonanze e inaspettati richiami tra gli elementi che la compongono. La Blasi va alla ricerca delle similutidini che brulicano nel creato da cui nasce un mondo incantato, dove vige lo scambio e la contaminazione…
Comunicato stampa
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“Natura Naturans” personale di Francesca Blasi, seconda esposizione del ciclo, è l’ulteriore contributo a un discorso già tracciato, nella precedente mostra, da Mara Brera in “Percorsi. Dalla terra al cielo” e che unisce tutte le mostre in programma: mestiere solido, vocazione sperimentale, e tensione spirituale di fondo che manipola in senso metaforico, fino a espanderne i significati, materiali antichi dalle imprevedibili possibilità espressive, tutte compiutamente poetiche.
NATURA NATURANS
Di Loredana Finicelli
Conoscendo il lavoro di Francesca Blasi è difficile non rendersi conto che tutte le sue opere sono animate da un grande dinamismo formale, traducibile in una energia vibrante che scorre fluida attraverso le sue forme articolate, i suoi lembi flessuosi, solo apparentemente fragili ed esili. Osservando attentamente il raffinato e arguto gioco di metamorfosi a cui si prestano le sculture della Blasi in un lavorio costante di ambiguità e contaminazione generatrice, richiamare l’espressione di Baruch Spinoza Natura Naturans con cui il filosofo olandese alludeva alla capacità autogenerante della natura mi è sembrata operazione naturale al fine di descrivere in maniera appropriata l’energia che scorre e irradia dalle opere di questa singolare e affascinante artista marchigiana. Perché, in prima istanza, il lavoro di Francesca Blasi, è soprattutto un grande inno alla Natura, alla sue energia performante, alla sua inesorabile forza creativa capace di genere forme, elementi, varietà, dando vita, al contempo, a sorprendenti assonanze e inaspettati richiami. Tante forme disparate vivono delle loro similitudini inattese, si riverberano nelle analogie come se un destino comune - e di fondo - fosse l’abile manipolatore di un mondo ove tutto si specchia e si riflette in un crescendo esponenziale di energia. Una “natura naturante” che rigenerandosi ricrea e ri-inventa se stessa ma anche le intrinseche modalità della sua riproduzione.
Un lavoro sofisticato nei contenuti e nella esecuzione, che indaga le forme visibili di questa azione creatrice e lo fa mettendo mano ai materiali della tradizione come il bronzo o elaborando materiali meno nobili ma di sicuro impatto come il ferro. Su carta, incide le sue sculture, perché l’essere scultori è evidentemente un modo di essere che travalica la tecnica e la materia utilizzata, mantenendo tutto in tensione espressiva e orientando il proprio sguardo creativo alla ricerca delle assonanze che quasi magicamente brulicano nel creato. Ecco, allora, che le mani si sovrappongono alle foglie e da questa congiunzione di spirito, linfa e materia nascono le Manufolie, straordinari rampicanti bronzei; le fronde sinuose ed eleganti delle piante riecheggiano negli arti delle donne, le Trampoliere, a cui si assimilano e si compenetrano. Ne nasce un mondo incantato, dove vige lo scambio e la sovrapposizione; ogni forma si alimenta del passaggio di energie da un corpo all’altro, ognuno dei quali disegna il mondo variegato e immaginifico della Natura. All’origine di questo movimento incessante, fattivo e creativo, si situa un flusso di energia generante che nel suo moto perpetuo da un corpo all’altro annulla i parametri del tempo e dello spazio perché nulla accade in successione: nel mondo immaginifico della Blasi tutto accade simultaneamente, i piani si compenetrano, le corrispondenze si manifestano repentine e le individualità formali si annullano. Lo spazio si comprime e il tempo si dilata in un unico lunghissimo istante in cui l’unica misura che esiste è quella universale, l’hic et nunc di un fermo immagine il cui valore è ora e per sempre. E’ la dimensione onirica del sacro, dove nulla si distrugge ma tutto si trasforma in un continuo scambio di status di energie e forme.
Una costruzione incessantemente in fieri retta da un mestiere solido, da una passione lacerante, da una vocazione sperimentale e da una tensione spirituale di fondo che manipola in senso metaforico, fino a espanderne i significati, materiali antichi dalle imprevedibili possibilità espressive, tutte compiutamente poetiche.
Alla fine, ciò che domina su tutto è una natura festante che, in questo continuo scambio di energia trova la sua ragione d’essere e la sua forza motrice: la Natura Naturante che è oggetto e sostanza della sua stessa generazione.
NATURA NATURANS
Di Loredana Finicelli
Conoscendo il lavoro di Francesca Blasi è difficile non rendersi conto che tutte le sue opere sono animate da un grande dinamismo formale, traducibile in una energia vibrante che scorre fluida attraverso le sue forme articolate, i suoi lembi flessuosi, solo apparentemente fragili ed esili. Osservando attentamente il raffinato e arguto gioco di metamorfosi a cui si prestano le sculture della Blasi in un lavorio costante di ambiguità e contaminazione generatrice, richiamare l’espressione di Baruch Spinoza Natura Naturans con cui il filosofo olandese alludeva alla capacità autogenerante della natura mi è sembrata operazione naturale al fine di descrivere in maniera appropriata l’energia che scorre e irradia dalle opere di questa singolare e affascinante artista marchigiana. Perché, in prima istanza, il lavoro di Francesca Blasi, è soprattutto un grande inno alla Natura, alla sue energia performante, alla sua inesorabile forza creativa capace di genere forme, elementi, varietà, dando vita, al contempo, a sorprendenti assonanze e inaspettati richiami. Tante forme disparate vivono delle loro similitudini inattese, si riverberano nelle analogie come se un destino comune - e di fondo - fosse l’abile manipolatore di un mondo ove tutto si specchia e si riflette in un crescendo esponenziale di energia. Una “natura naturante” che rigenerandosi ricrea e ri-inventa se stessa ma anche le intrinseche modalità della sua riproduzione.
Un lavoro sofisticato nei contenuti e nella esecuzione, che indaga le forme visibili di questa azione creatrice e lo fa mettendo mano ai materiali della tradizione come il bronzo o elaborando materiali meno nobili ma di sicuro impatto come il ferro. Su carta, incide le sue sculture, perché l’essere scultori è evidentemente un modo di essere che travalica la tecnica e la materia utilizzata, mantenendo tutto in tensione espressiva e orientando il proprio sguardo creativo alla ricerca delle assonanze che quasi magicamente brulicano nel creato. Ecco, allora, che le mani si sovrappongono alle foglie e da questa congiunzione di spirito, linfa e materia nascono le Manufolie, straordinari rampicanti bronzei; le fronde sinuose ed eleganti delle piante riecheggiano negli arti delle donne, le Trampoliere, a cui si assimilano e si compenetrano. Ne nasce un mondo incantato, dove vige lo scambio e la sovrapposizione; ogni forma si alimenta del passaggio di energie da un corpo all’altro, ognuno dei quali disegna il mondo variegato e immaginifico della Natura. All’origine di questo movimento incessante, fattivo e creativo, si situa un flusso di energia generante che nel suo moto perpetuo da un corpo all’altro annulla i parametri del tempo e dello spazio perché nulla accade in successione: nel mondo immaginifico della Blasi tutto accade simultaneamente, i piani si compenetrano, le corrispondenze si manifestano repentine e le individualità formali si annullano. Lo spazio si comprime e il tempo si dilata in un unico lunghissimo istante in cui l’unica misura che esiste è quella universale, l’hic et nunc di un fermo immagine il cui valore è ora e per sempre. E’ la dimensione onirica del sacro, dove nulla si distrugge ma tutto si trasforma in un continuo scambio di status di energie e forme.
Una costruzione incessantemente in fieri retta da un mestiere solido, da una passione lacerante, da una vocazione sperimentale e da una tensione spirituale di fondo che manipola in senso metaforico, fino a espanderne i significati, materiali antichi dalle imprevedibili possibilità espressive, tutte compiutamente poetiche.
Alla fine, ciò che domina su tutto è una natura festante che, in questo continuo scambio di energia trova la sua ragione d’essere e la sua forza motrice: la Natura Naturante che è oggetto e sostanza della sua stessa generazione.
13
marzo 2019
Francesca Blasi – Natura Naturans
Dal 13 al 29 marzo 2019
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00, altri orari su appuntamento.
Vernissage
13 Marzo 2019, ore 18,00
Autore
Curatore