Intrisa dell’odore di vernici annusate durante l’infanzia trascorsa col nonno Gaetano Corsini, insigne pittore, ma rimasta sopita in una lunga fase di quiescenza per decenni, la sensibilità artistica di Riccardo Orlando si schiude oggi ad un universo atemporale, nutrito da simboli e visioni: guizzanti bagliori, vette isolate, drammatiche vertigini, universi onirici, solitudini arcane. (…)
Il pittore siciliano provoca il lettore adoperando un linguaggio cadenzato da pochi simboli, spesso ermetico, soggetto a diverse interpretazioni o meglio a diversi livelli interpretativi: sono figurazioni che esercitano uno stimolo per intuizioni improvvise del singolo ed immagini chiavi per considerazioni collettive sul destino dell’umanità. Talvolta Orlando incastona sulle tele una narrazione pedagogica (di sapore didascalico) che riecheggia stilemi mutuati dal mondo dei fumetti, del quale l’artista messinese è stato un satirico esponente. (…)
Katia Giannetto