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Networking – Gea Casolaro
Mostra frutto dei lavori realizzati durante il workshop di GEA CASOLARO, che si è svolto in questi giorni proprio a Seravezza. Il Workshop fa parte del progetto NETWORKING, promosso dalla Regione Toscana.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
GEA CASOLARO
Sabato 2 ottobre, alle ore 18.00, si inaugura a Palazzo Mediceo di Seravezza la mostra frutto dei lavori realizzati durante il workshop di GEA CASOLARO, che si è svolto in questi giorni proprio a Seravezza. Il Workshop fa parte del progetto NETWORKING, promosso dalla Regione Toscana (TRA ART rete regionale per l'arte contemporanea) e dai Comuni di Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza.
Questa edizione dal titolo MY HOME. UNA CASA IN CITTA', è curata da Arianna di Genova con Lorenzo Bruni e Matteo Chini. Il tema è lo spazio abitativo all'interno della metropoli, i territori della privacy, dove si narra la storia di milioni di individui che attraversano quotidianamente quelle città. La casa, secondo quella società moderna che Zygmunt Bauman chiama della 'modernità liquida', non è più barriera tra pubblico e privato ma bensì luogo di incroci tra memoria collettiva e personale, dove convergono storie antiche e contemporanee; è un punto fecondo per la creatività artistica perché è lì che entra in gioco l'identità. Le reti di relazioni, le biografie, il senso di appartenenza di ogni cittadino finisce così per disegnare una mappa 'umana' ricca, variegata e mutante, che 'scarta' rispetto alla globalizzazione e si ri-orienta a partire da sé, dai propri vissuti.
A Seravezza il progetto è affidato all'artista Gea Casolaro, curato nello specifico da Matteo Chini. Come dice la stessa Casolaro: ' Nel mio workshop con i giovani artisti toscani vorrei lavorare sulla rappresentazione del concetto di casa.
Non prevedo un'unica metodologia di lavoro: il mio mezzo di espressione è la fotografia, ma voglio che gli altri artisti partecipanti si esprimano con il mezzo che è loro più congeniale.
Per cominciare ho chiesto loro di portare un'immagine della loro abitazione: a partire da questo materiale, vorrei discutere con loro le diverse scelte (se hanno riprodotto un interno o un esterno, un dettaglio o una veduta d'insieme, se hanno preferito una rappresentazione simbolica, ecc.) e da queste proseguire sviluppando la ricerca di questa tematica, con momenti individuali e riunioni di gruppo, sul territorio del comune che ci ospita.'
L'artista GEA CASOLARO
«Lavoro per la strada, in giro per il mondo, per cui il mio rapporto con lo spazio e con l'attualità, cambia con il luogo, che sia Buenos Aires, Praga, Berlino o Bolzano: cerco sempre, per quanto possibile, di approfondire la relazione con la città e la sua realtà». Parla così del suo lavoro Gea Casolaro, fotografa e videoartista nata a Roma nel 1965 (ma ha origini tedesche), città dove torna sempre dopo ogni viaggio. Le sue immagini interrogano la contemporaneità, i paesaggi urbani, la gente e i suoi desideri. I suoi sono quelli che lei stessa chiama 'human landscapes'. Tra i suoi progetti più importanti, 'Maybe in Sarajevo' (1998), una documentazione di una città incrocio di culture e religioni differenti, devastata da anni di guerra, e il video 'Volver atras para ir adelante' (2003) girato a Buenos Aires durante la crisi economica, con riprese della vita di strada di quei giorni, tra proteste, manifestazioni e passanti che si affrettavano a rientrare a casa in un quotidiano apparentemente 'normale' mentre sullo schermo venivano riportati i dati della persecuzione dei desaparecidos.
IL PROGETTO NETWORKING
NETWORKING nasce nel 2000 con ricorrenza annuale finalizzato alla valorizzazione e alla formazione della creatività giovanile nei campi della sperimentazione e della ricerca, oltre che come manifestazione tesa a potenziare e ad incrementare la visibilità dei centri toscani nei circuiti della produzione artistica nazionale e internazionale.
' My home. Una casa in città' consiste dunque di cinque laboratori più una conferenza finale.
Ciascun workshop si tiene in una sola delle città coinvolte, ha la durata di quattro giorni ed è aperto ad un numero limitato di massimo dieci partecipanti selezionati. Ogni città partner del progetto mette a disposizione un'area urbana dove tenere il workshop, scelta in comune accordo con l'artista invitato. Nella primavera del 2005, un'ampia rassegna finale raccoglierà in un unico luogo i lavori di una cinquantina di nuovi talenti.
Le artiste coinvolte in questa edizione sono:
Gülsün Karamustafa,
Pontedera, locali della ex-Piaggio (Viale Rinaldo Piaggio),
22 - 25 Settembre 2004
Gea Casolaro,
Seravezza. spazio fondaz. Arkad, Palazzo mediceo ( via del Palazzo,358)
29 Settembre - 2 Ottobre 2004
Zineb Sedira,
Firenze , cantieri La Goldonetta (via Santa Maria, 25)
6 - 9 Ottobre 2004
Dragana Parlac,
Prato, Officina Giovani Cantieri Culturali ex-Macelli (Piazza Macelli )
13 - 16 Ottobre 2004
Katarzyna Kozyra,
Monsummano, Sala riunioni (via Trieste, 174)
20 - 23 Ottobre
Doris Bloom,
Livorno, ex-granaio Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva)
30 Ottobre
L'esperienza di NETWORKING è documentata dal fotografo Andrea Abati.
Sabato 2 ottobre, alle ore 18.00, si inaugura a Palazzo Mediceo di Seravezza la mostra frutto dei lavori realizzati durante il workshop di GEA CASOLARO, che si è svolto in questi giorni proprio a Seravezza. Il Workshop fa parte del progetto NETWORKING, promosso dalla Regione Toscana (TRA ART rete regionale per l'arte contemporanea) e dai Comuni di Firenze, Livorno, Monsummano Terme, Pontedera, Prato, Seravezza.
Questa edizione dal titolo MY HOME. UNA CASA IN CITTA', è curata da Arianna di Genova con Lorenzo Bruni e Matteo Chini. Il tema è lo spazio abitativo all'interno della metropoli, i territori della privacy, dove si narra la storia di milioni di individui che attraversano quotidianamente quelle città. La casa, secondo quella società moderna che Zygmunt Bauman chiama della 'modernità liquida', non è più barriera tra pubblico e privato ma bensì luogo di incroci tra memoria collettiva e personale, dove convergono storie antiche e contemporanee; è un punto fecondo per la creatività artistica perché è lì che entra in gioco l'identità. Le reti di relazioni, le biografie, il senso di appartenenza di ogni cittadino finisce così per disegnare una mappa 'umana' ricca, variegata e mutante, che 'scarta' rispetto alla globalizzazione e si ri-orienta a partire da sé, dai propri vissuti.
A Seravezza il progetto è affidato all'artista Gea Casolaro, curato nello specifico da Matteo Chini. Come dice la stessa Casolaro: ' Nel mio workshop con i giovani artisti toscani vorrei lavorare sulla rappresentazione del concetto di casa.
Non prevedo un'unica metodologia di lavoro: il mio mezzo di espressione è la fotografia, ma voglio che gli altri artisti partecipanti si esprimano con il mezzo che è loro più congeniale.
Per cominciare ho chiesto loro di portare un'immagine della loro abitazione: a partire da questo materiale, vorrei discutere con loro le diverse scelte (se hanno riprodotto un interno o un esterno, un dettaglio o una veduta d'insieme, se hanno preferito una rappresentazione simbolica, ecc.) e da queste proseguire sviluppando la ricerca di questa tematica, con momenti individuali e riunioni di gruppo, sul territorio del comune che ci ospita.'
L'artista GEA CASOLARO
«Lavoro per la strada, in giro per il mondo, per cui il mio rapporto con lo spazio e con l'attualità, cambia con il luogo, che sia Buenos Aires, Praga, Berlino o Bolzano: cerco sempre, per quanto possibile, di approfondire la relazione con la città e la sua realtà». Parla così del suo lavoro Gea Casolaro, fotografa e videoartista nata a Roma nel 1965 (ma ha origini tedesche), città dove torna sempre dopo ogni viaggio. Le sue immagini interrogano la contemporaneità, i paesaggi urbani, la gente e i suoi desideri. I suoi sono quelli che lei stessa chiama 'human landscapes'. Tra i suoi progetti più importanti, 'Maybe in Sarajevo' (1998), una documentazione di una città incrocio di culture e religioni differenti, devastata da anni di guerra, e il video 'Volver atras para ir adelante' (2003) girato a Buenos Aires durante la crisi economica, con riprese della vita di strada di quei giorni, tra proteste, manifestazioni e passanti che si affrettavano a rientrare a casa in un quotidiano apparentemente 'normale' mentre sullo schermo venivano riportati i dati della persecuzione dei desaparecidos.
IL PROGETTO NETWORKING
NETWORKING nasce nel 2000 con ricorrenza annuale finalizzato alla valorizzazione e alla formazione della creatività giovanile nei campi della sperimentazione e della ricerca, oltre che come manifestazione tesa a potenziare e ad incrementare la visibilità dei centri toscani nei circuiti della produzione artistica nazionale e internazionale.
' My home. Una casa in città' consiste dunque di cinque laboratori più una conferenza finale.
Ciascun workshop si tiene in una sola delle città coinvolte, ha la durata di quattro giorni ed è aperto ad un numero limitato di massimo dieci partecipanti selezionati. Ogni città partner del progetto mette a disposizione un'area urbana dove tenere il workshop, scelta in comune accordo con l'artista invitato. Nella primavera del 2005, un'ampia rassegna finale raccoglierà in un unico luogo i lavori di una cinquantina di nuovi talenti.
Le artiste coinvolte in questa edizione sono:
Gülsün Karamustafa,
Pontedera, locali della ex-Piaggio (Viale Rinaldo Piaggio),
22 - 25 Settembre 2004
Gea Casolaro,
Seravezza. spazio fondaz. Arkad, Palazzo mediceo ( via del Palazzo,358)
29 Settembre - 2 Ottobre 2004
Zineb Sedira,
Firenze , cantieri La Goldonetta (via Santa Maria, 25)
6 - 9 Ottobre 2004
Dragana Parlac,
Prato, Officina Giovani Cantieri Culturali ex-Macelli (Piazza Macelli )
13 - 16 Ottobre 2004
Katarzyna Kozyra,
Monsummano, Sala riunioni (via Trieste, 174)
20 - 23 Ottobre
Doris Bloom,
Livorno, ex-granaio Villa Mimbelli (via San Jacopo in Acquaviva)
30 Ottobre
L'esperienza di NETWORKING è documentata dal fotografo Andrea Abati.
02
ottobre 2004
Networking – Gea Casolaro
Dal 02 al 30 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
PALAZZO MEDICEO
Seravezza, viale A. Amadei, (Lucca)
Seravezza, viale A. Amadei, (Lucca)
Vernissage
2 Ottobre 2004, ore 18.00
Curatore