Il lavoro di Kapfer parte da un’azione dal vivo e si sviluppa con la documentazione fotografica e video dove i dialoghi diventano un complemento attivo con il coinvolgimento dei familiari.
E’ proprio dalla famiglia che spesso il lavoro di K. prende spunto per affrontare e mettere a nudo in modo a volte crudo e diretto gli argomenti che contraddistinguono il quotidiano.
Nella mostra “Roma” allestita presso la Galleria di Marco Canepa una foto-installazione documenta una permanenza di K. e la sua famiglia nella capitale Italiana.
Nelle vesti del Dio Pan rivisita una Roma a volte bella e festosa a volte contraddistinta da cumuli di rifiuti.
Qui l’artista tesse una tela di intrecci verbali, gestuali e visivi con suo figlio di nove mesi e sua moglie.
Da una parte il tentativo di trasmettere al figlio gli elementi base di un insegnamento con cui affrontare la vita dall’altra il desiderio di rigenerare il sex appeal con la moglie.
Un intensificarsi delle relazioni tra i componenti del nucleo familiare che nella culla del Cattolicesimo cerca di alleggerirsi dei pesi morali e politici che il nostro retaggio ci impone.
Accompagnano le foto delle sculture realizzate con bottiglie di plastica che ricordano il lavoro dei vetrai italiani e simboleggiano la fertilita’ degli alpini Austriaci.


Con la collaborazione della galleria Hohenlohe & Kalb - Vienna