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Tommaso Ottieri – giovanni, 19:41
Il lavoro, realizzato con tecnica mista, come sfocato, tagliato a mo’ di sequenza cinematografica, fa parte del ciclo “Epifania”: immagini, fotografie, ritratti di famiglie, gruppi di persone come tanti, come tutti hanno, come tutti sono stati.
Comunicato stampa
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Da mercoledì 22 settembre 2004, con l’esposizione di “giovanni, 19:41”, grande lavoro su tela di Tommaso Ottieri, prosegue Pezzi Unici Modernissimi, la rassegna a cura di Luciano Stella e Ciro Cacciola con cui il Modernissimo.it ospita lavori di autori napoletani contemporanei in collaborazione con Kult, il primo mensile di moda-arte-cultura in Italia.
Il lavoro, realizzato con tecnica mista, come sfocato, tagliato a mo’ di sequenza cinematografica, fa parte del ciclo “Epifania”: immagini, fotografie, ritratti di famiglie, gruppi di persone come tanti, come tutti hanno, come tutti sono stati. Così Ottieri: “Chiamo questi lavori “Epifania”, con versi del vangelo, con salmi dalla bibbia: sono modi per cercare una rivelazione, dei segreti e metterli alla luce viola, se viola vi piace. Poi le ultime parole di Gesù Cristo, l’invocazione al padre, il desiderio della madre, nel dipinto con una lacca rosso sangue sui volti di persone legate assieme, come piccoli pezzi di qualchecosa. Tanto per cominciare la religione: la religione non c’entra niente. La passione certo, ma legami più forti, martirii più sottili, ascensioni più quiete, messe mezze silenziose. Vittime, anche vittime all’interno del quadro, che gente è schiacciata da una massa matrigna ovunque. Occorre cercare altrove, nelle immagini nei cassetti con la polvere, dietro le facce che non si aprono più”.
Tommaso Ottieri (Napoli, 1971) si laurea in Architettura presso la Federico II di Napoli dopo uno stage Erasmus presso la Robert School of Architecture di Aberdeen (UK). Giovanissimo, frequenta numerosi studi di artisti, per i quali lavora da assistente, perfezionando e sperimentando nuove tecniche. Già a partire dal 1990 espone in piccoli studi, gallerie e locali notturni. Nel 1996 vince una borsa Leonardo da Vinci che lo porta in Grecia, nelle isole Cicladi, a studiare i canoni dell’arte e dell’architettura biocompatibile. Da qui si stabilisce a Santorini, dove collabora (come architetto) con lo studio Sinthesi ed apre il proprio studio di pittura in Oia. Nel 1998 ritorna in Italia e fonda con Pietro Renna lo studio Mero, a Palazzo Montemiletto, Napoli. Nello stesso anno realizza un primo ciclo di lavori sui martiri della tradizione paleocristiana (oli e tecniche miste su tela, filmati e performances). Nel 1998, “Frequency”, incisioni e disegni ad inchiostro di formicolii televisivi, frequenze disturbate o criptate. Nel 2001, un ciclo di oli su tela, “Monster”, squarci di luce su volti fasciati. Nel 2002 realizza l’installazione “Pulse”, immagini ed ecografie di donne in gravidanza, e porta avanti una nuova serie di lavori sui paesaggi urbani. Nel 2003, a Napoli, due personali: “zenzen”, presso la Chiesa di S.Maria La Nova, e “suonno”, nelle sale ipogee del complesso monumentale dell’Annunziata. Nel 2004 è a Milano con una sua personale, “double”, nella galleria Angelo Fusco.
Il lavoro, realizzato con tecnica mista, come sfocato, tagliato a mo’ di sequenza cinematografica, fa parte del ciclo “Epifania”: immagini, fotografie, ritratti di famiglie, gruppi di persone come tanti, come tutti hanno, come tutti sono stati. Così Ottieri: “Chiamo questi lavori “Epifania”, con versi del vangelo, con salmi dalla bibbia: sono modi per cercare una rivelazione, dei segreti e metterli alla luce viola, se viola vi piace. Poi le ultime parole di Gesù Cristo, l’invocazione al padre, il desiderio della madre, nel dipinto con una lacca rosso sangue sui volti di persone legate assieme, come piccoli pezzi di qualchecosa. Tanto per cominciare la religione: la religione non c’entra niente. La passione certo, ma legami più forti, martirii più sottili, ascensioni più quiete, messe mezze silenziose. Vittime, anche vittime all’interno del quadro, che gente è schiacciata da una massa matrigna ovunque. Occorre cercare altrove, nelle immagini nei cassetti con la polvere, dietro le facce che non si aprono più”.
Tommaso Ottieri (Napoli, 1971) si laurea in Architettura presso la Federico II di Napoli dopo uno stage Erasmus presso la Robert School of Architecture di Aberdeen (UK). Giovanissimo, frequenta numerosi studi di artisti, per i quali lavora da assistente, perfezionando e sperimentando nuove tecniche. Già a partire dal 1990 espone in piccoli studi, gallerie e locali notturni. Nel 1996 vince una borsa Leonardo da Vinci che lo porta in Grecia, nelle isole Cicladi, a studiare i canoni dell’arte e dell’architettura biocompatibile. Da qui si stabilisce a Santorini, dove collabora (come architetto) con lo studio Sinthesi ed apre il proprio studio di pittura in Oia. Nel 1998 ritorna in Italia e fonda con Pietro Renna lo studio Mero, a Palazzo Montemiletto, Napoli. Nello stesso anno realizza un primo ciclo di lavori sui martiri della tradizione paleocristiana (oli e tecniche miste su tela, filmati e performances). Nel 1998, “Frequency”, incisioni e disegni ad inchiostro di formicolii televisivi, frequenze disturbate o criptate. Nel 2001, un ciclo di oli su tela, “Monster”, squarci di luce su volti fasciati. Nel 2002 realizza l’installazione “Pulse”, immagini ed ecografie di donne in gravidanza, e porta avanti una nuova serie di lavori sui paesaggi urbani. Nel 2003, a Napoli, due personali: “zenzen”, presso la Chiesa di S.Maria La Nova, e “suonno”, nelle sale ipogee del complesso monumentale dell’Annunziata. Nel 2004 è a Milano con una sua personale, “double”, nella galleria Angelo Fusco.
22
settembre 2004
Tommaso Ottieri – giovanni, 19:41
Dal 22 settembre al 13 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
MULTICINEMA MODERNISSIMO.IT
Napoli, Via Cisterna Dell'olio, (Napoli)
Napoli, Via Cisterna Dell'olio, (Napoli)
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