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Emanuele Magri – Vestiti!
Con spirito da entomologo, con rigore scientifico, Magri cataloga vestiti e accessori indossati durante performance e happening, o trasformati in opere.
Comunicato stampa
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L’appuntamento di giovedì 23 settembre, dedicato alle opere dell’artista Emanuele Magri, segna un duplice esordio: l’inaugurazione della stagione espositiva 2004-2005 di 10.2!, galleria impegnata nella promozione di artisti giovani o ancora poco noti in Italia, e il varo della collana di libri d’artista a tiratura limitata Quaderni d’Artista della galleria – libreria d’arte Derbylius. Con Vestiti! 10.2! e Derbylius propongono un tandem artistico e culturale che sarà ripetuto nell’inverno 2005.
La presentazione del primo volume di Quaderni d’Artista Il costume rituale contemporaneo, Vol I di Emanuele Magri, è affidata all’antropologa Eleonora Fiorani (Derbylius ore 18.30) che, ispirandosi all’opera dell’artista, dedica il suo intervento (fra il serio e il faceto), alle relazioni fra morte, arte e vita. Dalla Morte Bella del Rinascimento, passando per l’erotizzazione della morte nella Pop Art, il pubblico sarà condotto sino alla visione contemporanea di Eros e Thanatos.
Il costume rituale contemporaneo, Vol I riproduce su un fragile ovale in ceramica, identico a quelli esposti sulle tombe ed ironicamente nominato Buddhagres, gli indumenti distinti per tipologia di 15 artisti: le scarpe di Rebecca Horn, Jasper Jhons, Francesca Gagliardi, gli accessori di Bruno Munari, Lucio Fontana, Bruna Esposito, gli intimi di Yasumasa Moritura, Pierre Molinier, Vanessa Beecroft, i cappelli di Joseph Beuys, Urs Luthy e i vestiti di Jan Fabre, Gilbert & Gorge, Fortunato Depero.
Questo “ostensorio”, contemporaneamente kitsch e sacro, diventa oggetto d’amore da parte degli adepti del mondo dell’arte, i vestiti dell’artista resi simulacri diventano, così come avviene anche per le effigi funerari, fonte di adorazione per il “fedele”.
Se il Quaderno proposto da Derbylius, senza retorica, gioca con la sacralizzazione del quotidiano e delle merci ad opera del sistema dell’arte, le fotografie della serie Buddhatotem della mostra Vestiti!, curata da Maria Rosa Pividori (10.2!,ore 19.00), gradualmente smantellano il sovraccarico simbolico che gli indumenti hanno assunto durante il rito artistico.
Con spirito da entomologo, con rigore scientifico, Magri cataloga vestiti e accessori indossati durante performance e happening, o trasformati in opere.
Con perizia da collezionista riproduce e fotografa in cornici dalla carismatica, mutante e spiritosa forma stilizzata di buddha perforato i cappelli di Beuys,Serra, Luthy, le scarpe di Horn, Johns, i completi di Depero, Fabre, Gilbert & Giorge, fra gli altri, trasformati in esili Buddhabeuys, Buddhaserra, Buddha luthy da venerare.
Rimosso così il corpo dell’artista Magri con gaia spensieratezza si diverte a combinare i pezzi: cappelli scarpe, gilet, giacche, pantaloni, ricondotti al loro status originale di merce, sono assemblati fra loro originando beffardi ibridi quali i Tribuddha e i Buddhatris, con tre capi distinti, o interi Buddhatotem, il non plus ultra, un buddha completamente vestito e corredato.
Con fanciullesca irriverenza Bueys può essere accostato a Favelli, o a Depero, Beecroft a Fabre e Horn o ad artisti meno noti.
Anche il pubblico può fabbricare e portare a casa il suo personale Buddhatotem, basta scegliere da un “catalogo merceologico” gli indumenti degli artisti prediletti e mixarli fra loro, così come dimostrato nei video proiettati da 10.2! e Derbylius.
Con semplicità e gioia di vivere Vestiti!, come scrive Mirtha Mazzocchi autrice con Eleonora Fiorani dei testi critici che accompagnano il catalogo della mostra, contrappone al glamour della società e agli eccessi del mondo delle arti visive il fascino delle piccole cose.
La presentazione del primo volume di Quaderni d’Artista Il costume rituale contemporaneo, Vol I di Emanuele Magri, è affidata all’antropologa Eleonora Fiorani (Derbylius ore 18.30) che, ispirandosi all’opera dell’artista, dedica il suo intervento (fra il serio e il faceto), alle relazioni fra morte, arte e vita. Dalla Morte Bella del Rinascimento, passando per l’erotizzazione della morte nella Pop Art, il pubblico sarà condotto sino alla visione contemporanea di Eros e Thanatos.
Il costume rituale contemporaneo, Vol I riproduce su un fragile ovale in ceramica, identico a quelli esposti sulle tombe ed ironicamente nominato Buddhagres, gli indumenti distinti per tipologia di 15 artisti: le scarpe di Rebecca Horn, Jasper Jhons, Francesca Gagliardi, gli accessori di Bruno Munari, Lucio Fontana, Bruna Esposito, gli intimi di Yasumasa Moritura, Pierre Molinier, Vanessa Beecroft, i cappelli di Joseph Beuys, Urs Luthy e i vestiti di Jan Fabre, Gilbert & Gorge, Fortunato Depero.
Questo “ostensorio”, contemporaneamente kitsch e sacro, diventa oggetto d’amore da parte degli adepti del mondo dell’arte, i vestiti dell’artista resi simulacri diventano, così come avviene anche per le effigi funerari, fonte di adorazione per il “fedele”.
Se il Quaderno proposto da Derbylius, senza retorica, gioca con la sacralizzazione del quotidiano e delle merci ad opera del sistema dell’arte, le fotografie della serie Buddhatotem della mostra Vestiti!, curata da Maria Rosa Pividori (10.2!,ore 19.00), gradualmente smantellano il sovraccarico simbolico che gli indumenti hanno assunto durante il rito artistico.
Con spirito da entomologo, con rigore scientifico, Magri cataloga vestiti e accessori indossati durante performance e happening, o trasformati in opere.
Con perizia da collezionista riproduce e fotografa in cornici dalla carismatica, mutante e spiritosa forma stilizzata di buddha perforato i cappelli di Beuys,Serra, Luthy, le scarpe di Horn, Johns, i completi di Depero, Fabre, Gilbert & Giorge, fra gli altri, trasformati in esili Buddhabeuys, Buddhaserra, Buddha luthy da venerare.
Rimosso così il corpo dell’artista Magri con gaia spensieratezza si diverte a combinare i pezzi: cappelli scarpe, gilet, giacche, pantaloni, ricondotti al loro status originale di merce, sono assemblati fra loro originando beffardi ibridi quali i Tribuddha e i Buddhatris, con tre capi distinti, o interi Buddhatotem, il non plus ultra, un buddha completamente vestito e corredato.
Con fanciullesca irriverenza Bueys può essere accostato a Favelli, o a Depero, Beecroft a Fabre e Horn o ad artisti meno noti.
Anche il pubblico può fabbricare e portare a casa il suo personale Buddhatotem, basta scegliere da un “catalogo merceologico” gli indumenti degli artisti prediletti e mixarli fra loro, così come dimostrato nei video proiettati da 10.2! e Derbylius.
Con semplicità e gioia di vivere Vestiti!, come scrive Mirtha Mazzocchi autrice con Eleonora Fiorani dei testi critici che accompagnano il catalogo della mostra, contrappone al glamour della società e agli eccessi del mondo delle arti visive il fascino delle piccole cose.
23
settembre 2004
Emanuele Magri – Vestiti!
Dal 23 settembre al 15 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
DIECI.DUE!
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Milano, Via Volvinio, 30, (Milano)
Orario di apertura
dalle 15.00 alle 19.00. Dal venerdì al sabato,
o su appuntamento
Vernissage
23 Settembre 2004, ORE 19.00 – 21.00