Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Con cura
Gianni Caravaggio, David Casini, Francesco Gennari.Con Cura identifica una precisa inclinazione progettuale, una programmatica volontà di procedere per scarti successivi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Con cura si inserisce all’interno del progetto Residenza d’Artista istituito dal Museo Carlo Zauli di Faenza, ed è da considerasi quale primo incontro tra gli artisti e il territorio.
La positiva esperienza 2003 di Bruno Peinado e di quella 2004 con l’artista francese Mathieu Mercier, fa sì che si possa proseguire su questa direzione facendo partire da quest’anno altre tre brevi residenze d’artista.
Sviluppato per sezioni successive, in un arco di tempo che va da settembre 2004 ad aprile 2005, il progetto vede protagonisti tre tra i più interessanti artisti italiani dell’ultima generazione, scelti per la loro capacità di relazionarsi sia con lo spazio fisico che con quello mentale attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi espressivi.
Con Cura identifica una precisa inclinazione progettuale, una programmatica volontà di procedere per scarti successivi, dove il percorso che si è scelto di intraprendere non sempre ha uno svolgimento lineare, costante e consequenziale. La direzione sembra piuttosto seguire l’imprevisto, secondo una inclinazione più vicina alle dinamiche del mondo organico-biologico che a quelle codificate dal pensiero occidentale. Dinamiche in cui il tempo della scultura appare sospeso in un prima e in un dopo di un processo concettuale più complesso, e diventa punto di partenza per una riflessione che si estende alla comune comprensione delle cose.
Gianni Caravaggio inserisce nel suo lavoro il flusso energetico dei cambiamenti di stato. Ogni sua opera subisce una mutazione, si trasforma, muove costantemente da un livello ad un altro. Ciò che è dato di vedere è allora uno dei passaggi intermedi, un possibile stadio della materia colta nel suo deflagrare. Nella video installazione Sugar no sugar metamorphosis (2002), presente alla Galleria Comunale d’Arte l’artista mostra la successione di questa trasformazione costante. In mostra Caravaggio espone ancora Star System, una scultura di alluminio la cui struttura verticale è data dalla sovrapposizione di un unico modulo a stella che degradando verso l’alto diventa sempre più instabile. Sviluppato secondo lo schema di “Achille e la tartaruga di Zenone” per il quale “più si va avanti meno spazio si percorre”, Caravaggio pare evocare la precarietà delle certezze su cui sembrano fondarsi certi aspetti della nostra società contemporanea.
Un cipresso stabilizzato collocato sul pavimento è il risultato di un attento processo di trasformazione a cui perviene Francesco Gennari. L’atteggiamento scientifico con cui Gennari guarda le cose fa si che le proporzioni si invertano e si realizzi la confusione tra i generi. Un albero diventa allora uno dei possibili punti di partenza per realizzare la propria scultura. Attraverso l’osservazione del mondo sensibile l’artista sembra voler istituire un personale sistema organizzativo, al fine di sovvertire le regole e cambiare la direzione degli eventi. Così, in un’altra serie di lavori fotografici il proprio studio diventa il luogo privilegiato per condurre i suoi esperimenti, l’ambiente ideale in cui far crescere e sviluppare alcuni piccoli esseri viventi.
Ancora il tempo è uno degli elementi portanti della ricerca di David Casini. L’esercizio del ricamo con cui l’artista realizzava i suoi primi lavori è una pratica che necessita di attenzione, di una lavorazione artigianale attenta e puntuale, in cui ogni passaggio determina quello successivo. Casini in Nobilitate esegue con il filo chiaro su similpelle nera il profilo di un racconto ispirato all’Inferno dantesco, restituendo mediante un unico tratto la suggestione della narrazione. Nei suoi lavori recenti è evidente la presenza di una percezione elastica del tempo che appare pronto a slanci inaspettati in avanti come in dietro, atti a recuperare stili e materiali di epoche passate. Nel grande lavoro pittorico esposto in mostra la cornice accuratamente lavorata, in precedenza appartenuta ad una specchiera anni Sessanta, delimita adesso il disegno notturno di un paesaggio gotico. Lo stesso soggetto può ancora essere ripreso e declinato attraverso la scultura. In mostra anche una piccola ceramica smaltata di nero che raffigura un vecchio palazzo in stile svizzero dei primi del secolo scorso, appoggiato su di un minerale bianco che ne esalta la dimensione metafisica.
Gli artisti saranno invitati a risiedere in tempi diversi al Museo Carlo Zauli dove per una settimana prenderanno parte a un workshop sulla ceramica contemporanea. Durante il periodo di residenza al Museo l’artista lavorerà allo sviluppo di un progetto in ceramica da realizzare insieme agli studenti, i quali saranno a loro volta invitati a produrre un loro pezzo autonomo ideato dal confronto con l’artista stesso.
Il progetto Residenza d’Artista si concluderà ad aprile 2005 negli spazi del Museo Carlo Zauli con una mostra di presentazione delle opere in ceramica realizzate durante le residenze.
A conclusione del progetto sarà pubblicato un catalogo a schede che, oltre a documentare le opere allestite, conterrà i testi critici e un profilo biografico ed iconografico di ogni artista.
La positiva esperienza 2003 di Bruno Peinado e di quella 2004 con l’artista francese Mathieu Mercier, fa sì che si possa proseguire su questa direzione facendo partire da quest’anno altre tre brevi residenze d’artista.
Sviluppato per sezioni successive, in un arco di tempo che va da settembre 2004 ad aprile 2005, il progetto vede protagonisti tre tra i più interessanti artisti italiani dell’ultima generazione, scelti per la loro capacità di relazionarsi sia con lo spazio fisico che con quello mentale attraverso l’utilizzo di diversi linguaggi espressivi.
Con Cura identifica una precisa inclinazione progettuale, una programmatica volontà di procedere per scarti successivi, dove il percorso che si è scelto di intraprendere non sempre ha uno svolgimento lineare, costante e consequenziale. La direzione sembra piuttosto seguire l’imprevisto, secondo una inclinazione più vicina alle dinamiche del mondo organico-biologico che a quelle codificate dal pensiero occidentale. Dinamiche in cui il tempo della scultura appare sospeso in un prima e in un dopo di un processo concettuale più complesso, e diventa punto di partenza per una riflessione che si estende alla comune comprensione delle cose.
Gianni Caravaggio inserisce nel suo lavoro il flusso energetico dei cambiamenti di stato. Ogni sua opera subisce una mutazione, si trasforma, muove costantemente da un livello ad un altro. Ciò che è dato di vedere è allora uno dei passaggi intermedi, un possibile stadio della materia colta nel suo deflagrare. Nella video installazione Sugar no sugar metamorphosis (2002), presente alla Galleria Comunale d’Arte l’artista mostra la successione di questa trasformazione costante. In mostra Caravaggio espone ancora Star System, una scultura di alluminio la cui struttura verticale è data dalla sovrapposizione di un unico modulo a stella che degradando verso l’alto diventa sempre più instabile. Sviluppato secondo lo schema di “Achille e la tartaruga di Zenone” per il quale “più si va avanti meno spazio si percorre”, Caravaggio pare evocare la precarietà delle certezze su cui sembrano fondarsi certi aspetti della nostra società contemporanea.
Un cipresso stabilizzato collocato sul pavimento è il risultato di un attento processo di trasformazione a cui perviene Francesco Gennari. L’atteggiamento scientifico con cui Gennari guarda le cose fa si che le proporzioni si invertano e si realizzi la confusione tra i generi. Un albero diventa allora uno dei possibili punti di partenza per realizzare la propria scultura. Attraverso l’osservazione del mondo sensibile l’artista sembra voler istituire un personale sistema organizzativo, al fine di sovvertire le regole e cambiare la direzione degli eventi. Così, in un’altra serie di lavori fotografici il proprio studio diventa il luogo privilegiato per condurre i suoi esperimenti, l’ambiente ideale in cui far crescere e sviluppare alcuni piccoli esseri viventi.
Ancora il tempo è uno degli elementi portanti della ricerca di David Casini. L’esercizio del ricamo con cui l’artista realizzava i suoi primi lavori è una pratica che necessita di attenzione, di una lavorazione artigianale attenta e puntuale, in cui ogni passaggio determina quello successivo. Casini in Nobilitate esegue con il filo chiaro su similpelle nera il profilo di un racconto ispirato all’Inferno dantesco, restituendo mediante un unico tratto la suggestione della narrazione. Nei suoi lavori recenti è evidente la presenza di una percezione elastica del tempo che appare pronto a slanci inaspettati in avanti come in dietro, atti a recuperare stili e materiali di epoche passate. Nel grande lavoro pittorico esposto in mostra la cornice accuratamente lavorata, in precedenza appartenuta ad una specchiera anni Sessanta, delimita adesso il disegno notturno di un paesaggio gotico. Lo stesso soggetto può ancora essere ripreso e declinato attraverso la scultura. In mostra anche una piccola ceramica smaltata di nero che raffigura un vecchio palazzo in stile svizzero dei primi del secolo scorso, appoggiato su di un minerale bianco che ne esalta la dimensione metafisica.
Gli artisti saranno invitati a risiedere in tempi diversi al Museo Carlo Zauli dove per una settimana prenderanno parte a un workshop sulla ceramica contemporanea. Durante il periodo di residenza al Museo l’artista lavorerà allo sviluppo di un progetto in ceramica da realizzare insieme agli studenti, i quali saranno a loro volta invitati a produrre un loro pezzo autonomo ideato dal confronto con l’artista stesso.
Il progetto Residenza d’Artista si concluderà ad aprile 2005 negli spazi del Museo Carlo Zauli con una mostra di presentazione delle opere in ceramica realizzate durante le residenze.
A conclusione del progetto sarà pubblicato un catalogo a schede che, oltre a documentare le opere allestite, conterrà i testi critici e un profilo biografico ed iconografico di ogni artista.
23
settembre 2004
Con cura
Dal 23 settembre al 23 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA COMUNALE D’ARTE
Faenza, Voltone Della Molinella, 4/6, (Ravenna)
Faenza, Voltone Della Molinella, 4/6, (Ravenna)
Orario di apertura
dal martedì al sabato, ore 16.00 – 19.00; mar, gio, sab anche 10.00 – 12.00
Vernissage
23 Settembre 2004, dalle ore 21.00
Autore
Curatore