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Marco Verrelli – Il segreto delle cose
In queste opere, Verrelli conferma l’abituale linguaggio di accanita competizione con il vero di natura, di acribia precisionista, alla ricerca di un vero più vero del vero, che supera l’ambito realista, approdando ad esiti spiazzanti di una realtà altra, artificiale e astratta.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovedì 23 settembre 2004 s'inaugura la mostra personale di Marco Verrelli "Il segreto delle cose", in cui l'artista romano presenta dieci dipinti eseguiti nell'ultimo anno.
In queste opere, Verrelli conferma l'abituale linguaggio di accanita competizione con il vero di natura, di acribia precisionista, alla ricerca di un vero più vero del vero, che supera l'ambito realista, approdando ad esiti spiazzanti di una realtà altra, artificiale e astratta; una sorta di clone geneticamente modificato del vero di natura: clone impeccabile e raggelato.
Come scrive in catalogo Carlo Fabrizio Carli: "Verrelli, pittore d'immagine, irriducibilmente, ha sempre avvertito il fascino del vero; sempre è stato coinvolto dalla "pelle delle cose" senza per questo restare imprigionato in una dimensione realista, ma anzi testimoniando un'attitudine di disagio nei confronti della realtà contemporanea". Dietro a scenari ordinati e apparentemente rassicuranti, l'artista evoca infatti situazioni e atmosfere improntate a inquietudine esistenziale, a solitudine, a sottile malessere.
Tipici della pittura di Verrelli, i temi affrontati in mostra: pali dell'elettrificazione ferroviaria, snodi di condutture idriche, tram che attraversano nottetempo la città deserta, ambienti di fast-food silenziosi dopo la chiusura, porzioni di sopraelevata, lampioni stradali: tutte inquadrature di consueta quotidianità, disertate dalla presenza umana, che Verrelli sa calare in una dimensione misteriosa e di lambente surrealtà, specie nell'accezione magrittiana. Un po' attestato di riconoscenza, un po' calembour, una piccola tela assai significativa come La trahison des images, parla, nel titolo stesso, chiaramente.
In queste opere, Verrelli conferma l'abituale linguaggio di accanita competizione con il vero di natura, di acribia precisionista, alla ricerca di un vero più vero del vero, che supera l'ambito realista, approdando ad esiti spiazzanti di una realtà altra, artificiale e astratta; una sorta di clone geneticamente modificato del vero di natura: clone impeccabile e raggelato.
Come scrive in catalogo Carlo Fabrizio Carli: "Verrelli, pittore d'immagine, irriducibilmente, ha sempre avvertito il fascino del vero; sempre è stato coinvolto dalla "pelle delle cose" senza per questo restare imprigionato in una dimensione realista, ma anzi testimoniando un'attitudine di disagio nei confronti della realtà contemporanea". Dietro a scenari ordinati e apparentemente rassicuranti, l'artista evoca infatti situazioni e atmosfere improntate a inquietudine esistenziale, a solitudine, a sottile malessere.
Tipici della pittura di Verrelli, i temi affrontati in mostra: pali dell'elettrificazione ferroviaria, snodi di condutture idriche, tram che attraversano nottetempo la città deserta, ambienti di fast-food silenziosi dopo la chiusura, porzioni di sopraelevata, lampioni stradali: tutte inquadrature di consueta quotidianità, disertate dalla presenza umana, che Verrelli sa calare in una dimensione misteriosa e di lambente surrealtà, specie nell'accezione magrittiana. Un po' attestato di riconoscenza, un po' calembour, una piccola tela assai significativa come La trahison des images, parla, nel titolo stesso, chiaramente.
23
settembre 2004
Marco Verrelli – Il segreto delle cose
Dal 23 settembre al 23 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA MANIERO
Roma, Via Dell'arancio, 79, (Roma)
Roma, Via Dell'arancio, 79, (Roma)
Orario di apertura
mart.-sab. 16/20 e per appuntamento
Vernissage
23 Settembre 2004, ore 18
Autore