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Nunzio Bibbò – Terrecotte e catrami
L’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano ospiterà circa 20 opere di grande formato dello scultore Nunzio Bibbò rappresentative della ricerca svolta dall’artista dal 1992 a oggi. Si tratta della prima tappa di un percorso espositivo che toccherà anche la città di Benevento.
Comunicato stampa
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A partire dal 22 settembre, sino al 2 ottobre, l’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano ospiterà circa 20 opere di grande formato dello scultore Nunzio Bibbò rappresentative della ricerca svolta dall’artista dal 1992 a oggi. Si tratta della prima tappa di un percorso espositivo che toccherà anche la città di Benevento, dove la mostra si trasferirà dal prossimo 22 gennaio (Rocca dei Rettori, sino al 20 febbraio 2005).
Curata da Andrea Romoli Barberini, l’esposizione comprende sette grandi sculture in catrame, otto bronzi, tre terrecotte e due opere in pietra di nenfro.
Per tratteggiare la personalità dell’artista, così scrive il curatore della mostra: “Egli muove dal lessico di una tradizione tenacemente fondata su una modellazione che non rinuncia alla sperimentazione, anche la più audace, per rielaborare di continuo con invenzioni personali, i grandi temi di sempre: l’uomo, il mito, la natura, la storia. […] Le sue sono raffigurazioni che sembrano raccogliere e recuperare un senso riposto, una rete di disposizioni emotive atte a tradursi, con la mediazione del mestiere, in possibilità di linguaggio. Mestiere e tradizione, per quanto strettamente funzionali alla rappresentazione delle più intime tensioni esistenziali insite nella natura umana, sono dunque due degli elementi che sostanziano la ricerca di Bibbò, uno scultore che senza eludere la trattazione dell’oggi affronta e analizza l’uomo contemporaneo includendolo simbolicamente in una dimensione atemporale che si esprime […] attraverso un atto mimetico diretto a cogliere non già il reale fenomenico ma l’essenza di esso”.
La mostra, patrocinata dalla Provincia di Roma, dalla Provincia di Benevento e dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, è accompagnata da un catalogo, curato da Luigi Martini, con contributi critici dello stesso Martini, di Andrea Romoli Barberini e una ricca antologia critica con testi di Ugo Moretti, Dario Micacchi e del filosofo Alberto Gianquinto.
Notizia biografica
Nunzio Bibbò è nato a Castelvetere (Bn) nel 1946. Conseguito il diploma presso il Liceo Artistico di Napoli si iscrive all’Accademia di Belle Arti del capoluogo campano diplomandosi nel 1968. Terminati gli studi insegna Scultura al Liceo Artistico di Napoli e, successivamente a Brera e al Primo Liceo Artistico di Roma. Nella capitale entra in contatto con i maestri della figurazione partecipando al dibattito sugli sviluppi dei linguaggi artistici. A partire dal 1967 Bibbò inizia una intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Ha realizzato, tra le altre cose, le porte bronzee del Duomo di Reggio Calabria, il monumento all’Aeronautica a Montesarchio (Bn) e la fontana monumentale di S.Angelo a Cupolo (Bn).
Curata da Andrea Romoli Barberini, l’esposizione comprende sette grandi sculture in catrame, otto bronzi, tre terrecotte e due opere in pietra di nenfro.
Per tratteggiare la personalità dell’artista, così scrive il curatore della mostra: “Egli muove dal lessico di una tradizione tenacemente fondata su una modellazione che non rinuncia alla sperimentazione, anche la più audace, per rielaborare di continuo con invenzioni personali, i grandi temi di sempre: l’uomo, il mito, la natura, la storia. […] Le sue sono raffigurazioni che sembrano raccogliere e recuperare un senso riposto, una rete di disposizioni emotive atte a tradursi, con la mediazione del mestiere, in possibilità di linguaggio. Mestiere e tradizione, per quanto strettamente funzionali alla rappresentazione delle più intime tensioni esistenziali insite nella natura umana, sono dunque due degli elementi che sostanziano la ricerca di Bibbò, uno scultore che senza eludere la trattazione dell’oggi affronta e analizza l’uomo contemporaneo includendolo simbolicamente in una dimensione atemporale che si esprime […] attraverso un atto mimetico diretto a cogliere non già il reale fenomenico ma l’essenza di esso”.
La mostra, patrocinata dalla Provincia di Roma, dalla Provincia di Benevento e dalla Presidenza del Consiglio Regionale della Campania, è accompagnata da un catalogo, curato da Luigi Martini, con contributi critici dello stesso Martini, di Andrea Romoli Barberini e una ricca antologia critica con testi di Ugo Moretti, Dario Micacchi e del filosofo Alberto Gianquinto.
Notizia biografica
Nunzio Bibbò è nato a Castelvetere (Bn) nel 1946. Conseguito il diploma presso il Liceo Artistico di Napoli si iscrive all’Accademia di Belle Arti del capoluogo campano diplomandosi nel 1968. Terminati gli studi insegna Scultura al Liceo Artistico di Napoli e, successivamente a Brera e al Primo Liceo Artistico di Roma. Nella capitale entra in contatto con i maestri della figurazione partecipando al dibattito sugli sviluppi dei linguaggi artistici. A partire dal 1967 Bibbò inizia una intensa attività espositiva in Italia e all’estero. Ha realizzato, tra le altre cose, le porte bronzee del Duomo di Reggio Calabria, il monumento all’Aeronautica a Montesarchio (Bn) e la fontana monumentale di S.Angelo a Cupolo (Bn).
22
settembre 2004
Nunzio Bibbò – Terrecotte e catrami
Dal 22 settembre al 02 ottobre 2004
arte contemporanea
Location
COMPLESSO DEL VITTORIANO
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Roma, Via Di San Pietro In Carcere, (Roma)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 10 alle 19
Vernissage
22 Settembre 2004, ore 18,30, Ala Brasini
Curatore