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Giosetta Fioroni Paolo Bertocchi Federico Maggioni
in occasione di Festivaletteratura 2004
Comunicato stampa
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GIOSETTA FIORONI
...ciò che resta dell'amore è l'amore per gli animali...
Sono riunite in questa mostra di Giosetta Fioroni una serie di opere (fogli grandi e più piccoli e alcune tavole eseguite negli anni 2003-2004 con tecniche assai varie. olio, carboncino, pastello, smalto, collage e altro) ispirate agli animali. Alcuni animali qui rappresentati sono gli animali della sua vita e della vita dei suoi amici. Altre immagini vengono dalla lettura di testi di poeti e scrittori del passato e di oggi, che raccontano eventi e vicende "animalesche". A volte nel semplice modo della descrizione, a volte sotto forma di metafora o citando animali che acquistano la valenza del simbolo. In questo senso Giosetta ricorda l'indimenticabile poesia di Ted Hughes "TROFEI", raccolta in "Lettere di compleanno", dove il poeta inglese rivive la sua storia d'amore con Sylvia Plath: «La pantera? Ti aveva già trascinata/come stretta tra le fauci, per l'Europa.». Mentre di Sylvia Plath sarà in mostra un foglio dedicato a una poesia estrema, sempre con allusione animalesca, "L'arrivo della Cassetta delle api". Tra i tanti lavori che hanno origine letteraria come i testi di La Capria su diversi animali, le poesie di Parise al suo cane Petote, quelle di Marcoaldi per Baldo, i pensieri di Rilke, e il cane Kastanke meravigliosa storia Cecoviana,... vogliamo segnalare la tavola nata dalla lettura degli "Aforismi di Zürau" di Kafka e del saggio "Lo splendore Velato" di Roberto Calasso: - A Zürau, il mondo è quasi svuotato di esseri umani. É questo innanzitutto che suscita in Kafka un sentimento di lieve euforia. Rimangono gli animali: «Un'oca è stata ingrassata a morte, il sauro ha la rogna, le capre sono già state portate dal caprone (che deve essere proprio un bel giovane; una capra, che era già stata portata da lui, colpita da improvviso ricordo ha rifatto correndo la lunga strada da casa nostra al caprone) e il maiale dovrà essere senz'altro macellato al più presto». Bastano queste parole per evocare le scene sovrapposte di una perenne tragicommedia. Così Kafka aggiunge: «Questa è un'immagine condensata del vivere e del morire» -.
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PAOLO BERTOCCHI
Perduto nel tempo - 2003
Per un S.Gerolamo contemporaneo
Il significato e il problema dell'identità individuale, come esempi e processi di costante valorizzazione, sono diventati una modalità estesa e quasi connaturata delle ricerche degli artisti contemporanei da quando si assiste e si partecipa alla proliferazione simultanea, inesausta e omologante dei messaggi e delle immagini in ogni punto del pianeta. E da quando simulacri e similitudini si avvicendano a restringere gli spazi e i tempi della percezione e del riconoscimento di una appartenenza storica e antropologica.
L'azione artistica si avvale sempre più di riferimenti che giustificano percorsi di identificazione tra singolarità e pluralità, tra vicino e lontano, tra evasione e concentrazione. Il dominio del proprio vissuto si frantuma e si espande in forme di relazione sociale e ambientale. Mentre la trasformazione di un habitat conosciuto e consolidato scivola ai bordi e si insinua negli spazi interstiziali della memoria e della partecipazione sottesa ed esibita al tempo stesso. In questo senso le varianti in situ del lavoro di Paolo Bertocchi dedicato all'iconografia di S.Gerolamo, riflettono e rispecchiano la necessità di circoscrivere uno spazio privato e individuale attraverso un "guscio" protettivo fisico e mentale. Dove i libri e gli oggetti dello studio e della quotidianità saturano un'azione sospesa e diretta a definire la presenza del corpo: la sua stasi e il suo esserci, sempre e comunque, ineludibile e reale.
Roberto Daolio
Biografia Essenziale
Nato nel 1968 a Bologna dove attualmente vive e lavora, Paolo Bertocchi ha studiato Pittura e Decorazione all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Partecipa ad invito a diversi premi, borse e workshop a carattere nazionale e internazionale. Nel 1997 da settembre a dicembre segue i corsi di tecnica del vetro e della ceramica presso l'Accademia statale di Bucarest. E' vincitore nel 1998 del Concorso Europeo Arte Metro Roma per la realizzazione della decorazione di 46 colonne, da parte di altrettanti artisti, nella stazione di metropolitana di Numidio Quadrato, concorso patrocinato dal Comune di Roma e dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma, a cura di Piero Dorazio. Nel giugno 2000 é selezionato per l'Italia alla partecipazione al simposio Europeo "La sculpture dans le ville" (simposio in "public art" Atelier n.3 plutot la vie...plutot la ville) alla Université Paris 8, Parigi e in settembre paretcipa ad Udine al Workshop tenuto da Luciano Fabro con titolo L'immagine naturale. E' vincitore nel 2002 del Premio Carmen Silvestroni. Nel 2003 da febbraio a maggio é ospite della Henry Moore Foundation di Leeds (UK) dove realizza diversi progetti, nello stesso anno viene segnalata ed acquisita durante il Premio Maretti, su proposta del direttore GAM di Bologna, l'opera In nome del padre per i nuovi spazi della Galleria alla Manifattura delle Arti.
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FEDERICO MAGGIONI
Tavole illustrate de Il regolamento del giuoco del calcio
L'illustrazione può rivitalizzare un testo? Cosa può essere illustrato?
Attraverso l'illustrazione di un regolamento abbiamo provato ad affrontare questa sfida. Un testo che di norma viene considerato solo di servizio, volutamente asettico, non letterario, se illustrato potrà essere piacevole, garbatamente ironico, perfino artistico.
Abbiamo voluto mettere in evidenza il regolamento dello sport più diffuso nel nostro paese per provare a parlare di un calcio più soft, più ragionato, più da giocare. Vogliamo sottolineare l'idea che, come in ogni gioco, anche chi ama il calcio debba iniziare con il leggere, conoscere e condividere amichevolmente le regole.
Federico Maggioni porta in Galleria le tavole originali create appositamente per questo progetto.
IN GALLERIA TORNEO DI CALCIO BALILLA.
...ciò che resta dell'amore è l'amore per gli animali...
Sono riunite in questa mostra di Giosetta Fioroni una serie di opere (fogli grandi e più piccoli e alcune tavole eseguite negli anni 2003-2004 con tecniche assai varie. olio, carboncino, pastello, smalto, collage e altro) ispirate agli animali. Alcuni animali qui rappresentati sono gli animali della sua vita e della vita dei suoi amici. Altre immagini vengono dalla lettura di testi di poeti e scrittori del passato e di oggi, che raccontano eventi e vicende "animalesche". A volte nel semplice modo della descrizione, a volte sotto forma di metafora o citando animali che acquistano la valenza del simbolo. In questo senso Giosetta ricorda l'indimenticabile poesia di Ted Hughes "TROFEI", raccolta in "Lettere di compleanno", dove il poeta inglese rivive la sua storia d'amore con Sylvia Plath: «La pantera? Ti aveva già trascinata/come stretta tra le fauci, per l'Europa.». Mentre di Sylvia Plath sarà in mostra un foglio dedicato a una poesia estrema, sempre con allusione animalesca, "L'arrivo della Cassetta delle api". Tra i tanti lavori che hanno origine letteraria come i testi di La Capria su diversi animali, le poesie di Parise al suo cane Petote, quelle di Marcoaldi per Baldo, i pensieri di Rilke, e il cane Kastanke meravigliosa storia Cecoviana,... vogliamo segnalare la tavola nata dalla lettura degli "Aforismi di Zürau" di Kafka e del saggio "Lo splendore Velato" di Roberto Calasso: - A Zürau, il mondo è quasi svuotato di esseri umani. É questo innanzitutto che suscita in Kafka un sentimento di lieve euforia. Rimangono gli animali: «Un'oca è stata ingrassata a morte, il sauro ha la rogna, le capre sono già state portate dal caprone (che deve essere proprio un bel giovane; una capra, che era già stata portata da lui, colpita da improvviso ricordo ha rifatto correndo la lunga strada da casa nostra al caprone) e il maiale dovrà essere senz'altro macellato al più presto». Bastano queste parole per evocare le scene sovrapposte di una perenne tragicommedia. Così Kafka aggiunge: «Questa è un'immagine condensata del vivere e del morire» -.
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PAOLO BERTOCCHI
Perduto nel tempo - 2003
Per un S.Gerolamo contemporaneo
Il significato e il problema dell'identità individuale, come esempi e processi di costante valorizzazione, sono diventati una modalità estesa e quasi connaturata delle ricerche degli artisti contemporanei da quando si assiste e si partecipa alla proliferazione simultanea, inesausta e omologante dei messaggi e delle immagini in ogni punto del pianeta. E da quando simulacri e similitudini si avvicendano a restringere gli spazi e i tempi della percezione e del riconoscimento di una appartenenza storica e antropologica.
L'azione artistica si avvale sempre più di riferimenti che giustificano percorsi di identificazione tra singolarità e pluralità, tra vicino e lontano, tra evasione e concentrazione. Il dominio del proprio vissuto si frantuma e si espande in forme di relazione sociale e ambientale. Mentre la trasformazione di un habitat conosciuto e consolidato scivola ai bordi e si insinua negli spazi interstiziali della memoria e della partecipazione sottesa ed esibita al tempo stesso. In questo senso le varianti in situ del lavoro di Paolo Bertocchi dedicato all'iconografia di S.Gerolamo, riflettono e rispecchiano la necessità di circoscrivere uno spazio privato e individuale attraverso un "guscio" protettivo fisico e mentale. Dove i libri e gli oggetti dello studio e della quotidianità saturano un'azione sospesa e diretta a definire la presenza del corpo: la sua stasi e il suo esserci, sempre e comunque, ineludibile e reale.
Roberto Daolio
Biografia Essenziale
Nato nel 1968 a Bologna dove attualmente vive e lavora, Paolo Bertocchi ha studiato Pittura e Decorazione all'Accademia di Belle Arti di Bologna. Partecipa ad invito a diversi premi, borse e workshop a carattere nazionale e internazionale. Nel 1997 da settembre a dicembre segue i corsi di tecnica del vetro e della ceramica presso l'Accademia statale di Bucarest. E' vincitore nel 1998 del Concorso Europeo Arte Metro Roma per la realizzazione della decorazione di 46 colonne, da parte di altrettanti artisti, nella stazione di metropolitana di Numidio Quadrato, concorso patrocinato dal Comune di Roma e dalla Galleria d'Arte Moderna di Roma, a cura di Piero Dorazio. Nel giugno 2000 é selezionato per l'Italia alla partecipazione al simposio Europeo "La sculpture dans le ville" (simposio in "public art" Atelier n.3 plutot la vie...plutot la ville) alla Université Paris 8, Parigi e in settembre paretcipa ad Udine al Workshop tenuto da Luciano Fabro con titolo L'immagine naturale. E' vincitore nel 2002 del Premio Carmen Silvestroni. Nel 2003 da febbraio a maggio é ospite della Henry Moore Foundation di Leeds (UK) dove realizza diversi progetti, nello stesso anno viene segnalata ed acquisita durante il Premio Maretti, su proposta del direttore GAM di Bologna, l'opera In nome del padre per i nuovi spazi della Galleria alla Manifattura delle Arti.
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FEDERICO MAGGIONI
Tavole illustrate de Il regolamento del giuoco del calcio
L'illustrazione può rivitalizzare un testo? Cosa può essere illustrato?
Attraverso l'illustrazione di un regolamento abbiamo provato ad affrontare questa sfida. Un testo che di norma viene considerato solo di servizio, volutamente asettico, non letterario, se illustrato potrà essere piacevole, garbatamente ironico, perfino artistico.
Abbiamo voluto mettere in evidenza il regolamento dello sport più diffuso nel nostro paese per provare a parlare di un calcio più soft, più ragionato, più da giocare. Vogliamo sottolineare l'idea che, come in ogni gioco, anche chi ama il calcio debba iniziare con il leggere, conoscere e condividere amichevolmente le regole.
Federico Maggioni porta in Galleria le tavole originali create appositamente per questo progetto.
IN GALLERIA TORNEO DI CALCIO BALILLA.
08
settembre 2004
Giosetta Fioroni Paolo Bertocchi Federico Maggioni
Dall'otto al 30 settembre 2004
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
GALLERIA CORRAINI
Mantova, Via Ippolito Nievo, 7A, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 7A, (Mantova)
Orario di apertura
10.00-12.30 / 15.30-19.30 (chiusura: festivi e lunedì mattina)
Vernissage
10 Settembre 2004, ore 18.30