La sua immagine pubblica si è consolidata nel tempo, confermandosi come vetrina della creatività giovanile tra gli studenti e i docenti delle Accademie di Belle Arti sia italiane che europee ed extraeuropee, dalla Francia alla Romania, dalla Bulgaria alla Corea del Sud e al Giappone.

L’esposizione permette di osservare e valutare oltre cinquanta opere scultoree, eseguite con i materiali e i linguaggi formali più diversi, che documentano lo sforzo immaginativo e le specifiche abilità tecniche di altrettanti potenziali artisti, impegnati a confrontarsi con il tema dello “stupore”, ricco di implicazioni psicologiche, filosofiche ed etiche. Se è vero che lo stupore aiuta a capire, perché apre alla conoscenza, l’artista allora deve sapersi stupire di ciò che lo circonda e riuscire così a comunicare attraverso i sensi la gioia di una visione formale inconsueta o la meraviglia per l’inatteso, per «qualcosa di familiare», come ha scritto Hannah Arendt in Life of the Mind, e «tuttavia normalmente invisibile; qualcosa, inoltre, che gli uomini sono spinti ad ammirare».

Enrico Perotto