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Massimo Festi / Matteo Farolfi / Etienne Zerah
Come un viandante Massimo Festi attraversa le culture, nel MIXED MEDIA ripercorre le mappe del corpo e dell’identità stravolgendone i contenuti, dando spazio a chi guarda di interpretare o forse ancora meglio di accettare le ragioni del nostro continuo mutamento sia in senso estetico che psicologico.
Comunicato stampa
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Con una "pittura radicale" (tecnopittura) si addentra nella cultura pop svelando stereotipi tra alienazione e rovina, banalità ed estetica, sesso e violenza, controcultura e puritanesimo, decentramento e congiunzione di uomini e donne con l'arte. Soggetti tra macchinazione e anarchia, tra fotografia e pittura, texture e pixel, estetica e tecnologia, sotto i quali si fondono molteplici elementi e innumerevoli combinazioni d'identità MIXED MEDIA.
*..una donna imprigionata nel disagio contemporaneo, nell'ossessione nutrizionale femminile si muove sinuosa tra condizionamenti, stereotipi e modelli imposti da icone femminili e desideri maschili, attraverso dipendenza, disturbo e trasgressione in cerca della propria identità libidinale..
..una cyber-geisha on line, programmabile e mimetica, che affascina ed attrae con il suo canto di sirena tecnologica, disponibile con gli sperduti anti-eroi omerici notturni e metropolitani, o per i ricchi yakuza delle multinazionali..
..un uomo borderline ,in cerca di strategie di sopravvivenza, smette di guardare e capisce che per la riattivazione sensoriale l'umano non basta più..* * (tratto dagli scritti "Storie di identità/interfacce urbane e digitali" di Massimo Festi)
Classe 1972, Ferrara. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel Corso di Pittura del Prof. Concetto Pozzati, con il teorico di mutazioni legate ai linguaggi visivi Francesca Alfano Miglietti (FAM). Nel 1999 collabora con Maria Cristina Cremaschi, Tommaso Tozzi e Giacomo Verde e realizza il fumetto interattivo "Fumettomatik" per il sito www.stradanove.net .I suoi video digitali sono distribuiti dalla TriptikFilms di Parigi. Collabora con la rivista di arte "Organi Protetti".
UNCOMMONPOP
MATTEO FAROLFI
Siamo tutti coinvolti nel Melting Pop teorizzato dal critico G.Marziani: melting identifica la fusione, mentre Pop conduce al popolare, verso sintesi che hanno reso l'arte un collante tra gente e opere, città e idee, tra la comunicazione e le sue immagini. Ormai la contaminazione è entrata con prepotenza nella progettazione e ci offre un intero mondo di nuove conoscenze, significanti combinazioni tra l'arte visiva e gli altri linguaggi creativi. I miei personaggi sono presi dal loro dramma comportamentale, che scelgono di non scegliere tra i prodotti che minacciosi li circondano, e divengono identità POP antipopolare, non solo sono anche simboli, corpi, scritte, volti conosciuti o anonimi, che si mischiano alle immagini neopopolari di consumo universale e dialogano con queste in maniera informale. Consumatori mimetizzati in luoghi dove stanno le cose, gli oggetti, i prodotti, le esistenze. Soggetti incanalati nelle corsie di un supermarket minate dai segnali della civiltà di massa, viaggiano a velocità pubblicitaria per schiantarsi contro le antenne della tv e invadono una chiusa e privata identità esistenziale.
Ecco che il corpo mescolato al polimaterico mercato metropolitano, entra in casa dell'uomo antipop. Immagini di un rete commerciale che guarda la gente nelle città attraverso uno zoom innestato negli occhi. Sono questi fotogrammi che mi interessano, ferite cicatrizzate, ricordi digitali, scene di una vita che ci attorciglia sempre più di dubbi, precarietà e paure. Una visione non solamente estetica, ma un racconto di ciò che ci circonda nella realtà di tutti i giorni, che a volte supera la nostra immaginazione, ed è sempre più feticcia e soffocante. Un pop inusuale, denso di aspetti che percorrono la nostra vita abituale, che si mischiano al mondo del cinema della pubblicità e dei sogni che non sono più soltanto sogni, ma prendono vita e si materializzano nell'espressione tragicomica del nostro quotidiano collettivo. Ognuno di noi nel suo piccolo è una forma d'arte e lo sono anche le cose di tutti i giorni, gli oggetti più comuni che apparivano inutili o destinati ad un uso ben specifico e settoriale, sentono il bisogno di comunicare diventando qualcos'altro, qualcosa di insolito, un mondo dove interagiscono in un connubio urbano arte, grafica, pubblicità e comunicazione.
-Classe 1972. Artista mixed media si muove attraverso le arti grafiche ed il collage. Diploma di chimico industriale e diverse attività artistiche nel settore multimediale. Inizio attività pittorica nel 2000, corsi di pittura presso l'Accademia San Nicolò tenuti dal maestro Daniele Carletti e Emidio De Stefano. Dopo la sperimentazione di svariati materiali intraprende la strada del neo-espressionismo metropolitano, operando una trasformazione di una realtà che non è quella che appare, mascherata da troppe convenzioni e ipocrisie, ma è bensì quella che trasmette un contatto con l'animo umano, facendo sua la tendenza di esaminare numerosi soggetti/oggetti con messaggi chiari e immediati.
ETIENNE ZERAH
Tutto nacque da una foto di Robert Mapplethorpe in seguito David LaChapelle, Pierre et Gilles e Steven Meisel, tra i più importanti punti di riferimento che alimentarono l'interesse della fotografia, intesa come sperimentazioni principalmente digitali, concentrate sul taglio, i colori, i soggetti e il significato, senza tralasciare i ritratti dove lo spirito alieno di chi posa viene mostrato ed esaltato all'eccesso. L'unico fine comune, perno di tutta la produzione artistica, è la ricerca dell'equilibrio, quale unico rivelatore di bellezza oggettiva. Frequenti sono gli autoscatti dove, mettendo in risalto e in discussione se stesso, sublima la propria identità, trasformandosi in un'icona dal significato forte come le stesse opere. Agendo digitalmente in maniera pittorica, i propri lavori hanno per l'artista la valenza di dipinti, per questo motivo la collezione è originale e costituita da pezzi unici senza tirature.
Classe 1977, Genova. Accademia Ligustica di Belle Arti. Dal disegno alla grafica e dalla pittura alla fotografia. Particolarmente interessato alla figura del corpo umano, in espressioni eleganti e patinate, che vanno sempre ad esaltare, talvolta aspramente l'estetica dei soggetti e delle immagini stesse. EZ ha in curriculum diverse commissioni grafiche, pittoriche e fotografiche, vincite di concorsi, mostre collettive e pubblicazioni.
Attualmente lavora ed espone presso l'Academia Studium, nella riviera ligure di levante. Diverse esposizioni delle proprie opere.
*..una donna imprigionata nel disagio contemporaneo, nell'ossessione nutrizionale femminile si muove sinuosa tra condizionamenti, stereotipi e modelli imposti da icone femminili e desideri maschili, attraverso dipendenza, disturbo e trasgressione in cerca della propria identità libidinale..
..una cyber-geisha on line, programmabile e mimetica, che affascina ed attrae con il suo canto di sirena tecnologica, disponibile con gli sperduti anti-eroi omerici notturni e metropolitani, o per i ricchi yakuza delle multinazionali..
..un uomo borderline ,in cerca di strategie di sopravvivenza, smette di guardare e capisce che per la riattivazione sensoriale l'umano non basta più..* * (tratto dagli scritti "Storie di identità/interfacce urbane e digitali" di Massimo Festi)
Classe 1972, Ferrara. Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna nel Corso di Pittura del Prof. Concetto Pozzati, con il teorico di mutazioni legate ai linguaggi visivi Francesca Alfano Miglietti (FAM). Nel 1999 collabora con Maria Cristina Cremaschi, Tommaso Tozzi e Giacomo Verde e realizza il fumetto interattivo "Fumettomatik" per il sito www.stradanove.net .I suoi video digitali sono distribuiti dalla TriptikFilms di Parigi. Collabora con la rivista di arte "Organi Protetti".
UNCOMMONPOP
MATTEO FAROLFI
Siamo tutti coinvolti nel Melting Pop teorizzato dal critico G.Marziani: melting identifica la fusione, mentre Pop conduce al popolare, verso sintesi che hanno reso l'arte un collante tra gente e opere, città e idee, tra la comunicazione e le sue immagini. Ormai la contaminazione è entrata con prepotenza nella progettazione e ci offre un intero mondo di nuove conoscenze, significanti combinazioni tra l'arte visiva e gli altri linguaggi creativi. I miei personaggi sono presi dal loro dramma comportamentale, che scelgono di non scegliere tra i prodotti che minacciosi li circondano, e divengono identità POP antipopolare, non solo sono anche simboli, corpi, scritte, volti conosciuti o anonimi, che si mischiano alle immagini neopopolari di consumo universale e dialogano con queste in maniera informale. Consumatori mimetizzati in luoghi dove stanno le cose, gli oggetti, i prodotti, le esistenze. Soggetti incanalati nelle corsie di un supermarket minate dai segnali della civiltà di massa, viaggiano a velocità pubblicitaria per schiantarsi contro le antenne della tv e invadono una chiusa e privata identità esistenziale.
Ecco che il corpo mescolato al polimaterico mercato metropolitano, entra in casa dell'uomo antipop. Immagini di un rete commerciale che guarda la gente nelle città attraverso uno zoom innestato negli occhi. Sono questi fotogrammi che mi interessano, ferite cicatrizzate, ricordi digitali, scene di una vita che ci attorciglia sempre più di dubbi, precarietà e paure. Una visione non solamente estetica, ma un racconto di ciò che ci circonda nella realtà di tutti i giorni, che a volte supera la nostra immaginazione, ed è sempre più feticcia e soffocante. Un pop inusuale, denso di aspetti che percorrono la nostra vita abituale, che si mischiano al mondo del cinema della pubblicità e dei sogni che non sono più soltanto sogni, ma prendono vita e si materializzano nell'espressione tragicomica del nostro quotidiano collettivo. Ognuno di noi nel suo piccolo è una forma d'arte e lo sono anche le cose di tutti i giorni, gli oggetti più comuni che apparivano inutili o destinati ad un uso ben specifico e settoriale, sentono il bisogno di comunicare diventando qualcos'altro, qualcosa di insolito, un mondo dove interagiscono in un connubio urbano arte, grafica, pubblicità e comunicazione.
-Classe 1972. Artista mixed media si muove attraverso le arti grafiche ed il collage. Diploma di chimico industriale e diverse attività artistiche nel settore multimediale. Inizio attività pittorica nel 2000, corsi di pittura presso l'Accademia San Nicolò tenuti dal maestro Daniele Carletti e Emidio De Stefano. Dopo la sperimentazione di svariati materiali intraprende la strada del neo-espressionismo metropolitano, operando una trasformazione di una realtà che non è quella che appare, mascherata da troppe convenzioni e ipocrisie, ma è bensì quella che trasmette un contatto con l'animo umano, facendo sua la tendenza di esaminare numerosi soggetti/oggetti con messaggi chiari e immediati.
ETIENNE ZERAH
Tutto nacque da una foto di Robert Mapplethorpe in seguito David LaChapelle, Pierre et Gilles e Steven Meisel, tra i più importanti punti di riferimento che alimentarono l'interesse della fotografia, intesa come sperimentazioni principalmente digitali, concentrate sul taglio, i colori, i soggetti e il significato, senza tralasciare i ritratti dove lo spirito alieno di chi posa viene mostrato ed esaltato all'eccesso. L'unico fine comune, perno di tutta la produzione artistica, è la ricerca dell'equilibrio, quale unico rivelatore di bellezza oggettiva. Frequenti sono gli autoscatti dove, mettendo in risalto e in discussione se stesso, sublima la propria identità, trasformandosi in un'icona dal significato forte come le stesse opere. Agendo digitalmente in maniera pittorica, i propri lavori hanno per l'artista la valenza di dipinti, per questo motivo la collezione è originale e costituita da pezzi unici senza tirature.
Classe 1977, Genova. Accademia Ligustica di Belle Arti. Dal disegno alla grafica e dalla pittura alla fotografia. Particolarmente interessato alla figura del corpo umano, in espressioni eleganti e patinate, che vanno sempre ad esaltare, talvolta aspramente l'estetica dei soggetti e delle immagini stesse. EZ ha in curriculum diverse commissioni grafiche, pittoriche e fotografiche, vincite di concorsi, mostre collettive e pubblicazioni.
Attualmente lavora ed espone presso l'Academia Studium, nella riviera ligure di levante. Diverse esposizioni delle proprie opere.
03
settembre 2004
Massimo Festi / Matteo Farolfi / Etienne Zerah
Dal 03 al 30 settembre 2004
arte contemporanea
Location
PASSO BLU
Genova, Vico Stella, 24R, (Genova)
Genova, Vico Stella, 24R, (Genova)
Orario di apertura
da lun a ven: 10/13; 16/19,30 sabato e domenica su appuntamento
Autore
Curatore