Figure/Landscape un out out formalista o uno standard di formato e allo stesso tempo una dicotomia tradizionale della storia dell'arte.



Presso lo spazio espositivo della Chiesa del Parco di Mergozzo (parco della Croce Rossa) cinque giovani artisti internazionali ed in aggiunta il gruppo LP – Long Playing si confrontano sui temi di figura e paesaggio, superando e ribaltando la tradizione formale e le consuete modalità estetiche derivate da questo binomio.



Patrick Bani (Nizza, 1962), Maria Benjamin (Edimburgo, 1972), Lorenza Boisi (Milano, 1972) Caroline Hamilton (Dundee, 1977), Matthieu Montchamp (Parigi, 1979) ed il sodalizio artistico LP – Long Playing: un gruppo di artisti molto eterogenei con intenti distinti ma vicini nell'idea di potenziale della contemporaneità.



"Abbiamo scelto il titolo Figure/Landscape (figura/paesaggio) perchè riuniva concettualmente, in maniera sintetica ma flessibile, le nostre distinte ricerche plastiche, nell'idea di un'arte contemporanea che è tale per propria natura sincronica e non per il suo carattere estetico/formale".



Figure/Landscape in codice da pittori F/L consiste in una varietà di risposte ad un sistema, mera alternativa di formato cioè: formato figura (verticale) formato paesaggio (orizzontale), una restrizione commerciale, derivata dalla storia dell'arte che rientra in una cultura empirica della percezione della forma e della proporzione compositiva tutta occidentale (ad es. nella pittura cinese non esiste questa necessaria dualità).

F/L è dunque una proposta di riflessione sull'impiego del formato, dell'analisi del soggetto, della separazione e della compenetrazione. Questa mostra propone una prospettiva sulla reintepretazione concettuale e plastica di tensione/fusione tra figura e paesaggio.



Si trovano in mostra tra gli altri: Maria Benjamin, che impiega una forma di ritrattistica del paesaggio d'impianto romantico per reinscriverla in un contesto critico e sociale delle menomazioni dell'immaginario collettivo per contrappunto alla dimensione individuale della proiezione immaginifica; Lorenza Boisi con una giovane pittura figurativa di derivazione mitteleuropea tutta fatta di cromatismi e motivi, per una lucida narrazione derisoria e disincantata di una realtà altra tutta intima e sottilmente biografica; Matthieu Montchamp, con un lavoro di pittura tradizionale, quasi pre-modernista, in cui si legge la rappresentazione figurata di un paesaggio onirico ove la presenza della figura è cospicua per sua assenza ma, come dice lui stesso, è suggerita da un rapporto dimensionale di scala rispetto ad immobili e vegetazione.