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Arno Boueilh / Tiziana Fulceri
A Querceto la giornata di domenica 15 agosto sarà ricca di eventi per il mondo della cultura. Il cartellone prevede per le ore 19.00 l’inaugurazione di due personali di pittura con gli ultimi lavori dell’artista nostrana Tiziana Fulceri, e quelli di Arno Boueilh, giovane pittore figurativo di Parigi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Alle 21.30, seguirà il concerto di musica d'autore con Salvo Salviati, compositore volterrano, conosciuto negli ultimi mesi anche a livello nazionale per la partecipazione alla trasmissione televisiva "Supersenior" di cui ha curato, con i suoi pezzi, la colonna sonora.
Arno Boueilh si forma a Parigi, dove compie gli studi, e ancora adesso vive e lavora. All'età di sedici anni incontra il maestro Gilles Cadiou (Giloux) stimato realizzatore di trompe l'oeil da cui apprende il mestiere di pittore, frequentandone con assiduità lo studio, come avveniva un tempo nei grandi ateliers di Montparnasse. In questi anni la grande sensibilità dell'artista Boueilh e il suo senso per il colore, appena esagerato, mai volgare, e sempre appropriato, si incontrano con la tecnica, lo studio approfondito e la storia dell'arte. Il maestro era solito portare i suoi studenti a dipingere all'aperto oppure nello studio ma sempre sur le motive, a rendere oggetti del quotidiano, come "quel lavandino" oppure "quel corridoio", poetico, unico ed eterno.
Arno Boueilh domina tutti i generi, dal paesaggio toscano - la toscana è la sua seconda patria ai tetti di Parigi, fino agli ambienti dei cafés. Si inserisce sia per la tecnica sia per i motivi nella tradizione della pittura francese, anche se ricorda molto Edward Hopper e gli Stati Uniti dell'inizio del Novecento.
Troviamo anche i cortili, questi cortili senza charme, piuttosto brutti, un po' sporchi che diventano dei capolavori nei quali il motivo è solo un pretesto per lasciare la pittura esprimersi. E' qui che accade il miracolo dell'incontro fra la volontà di rendere il più fedelmente possibile il soggetto e il desiderio di lasciarsi andare, di non finire una tela perché tutto è già stato detto ed ogni aggiunto lo distruggerebbe. A questo livello si situa la scelta che fa Arno Boueilh di non dipingere tutto quello che è nelle sue potenzialità tecniche, nell'intenzione ultima di rispettare l'arte in sé.
Nelle opere di Fulceri ogni soggetto è reso con accostamenti sapienti di superfici cromatiche, atmosfere accoglienti, calde e apparentemente tranquillizzanti nella resa di paesaggi collinari, figure umane, nature morte, in cui il dato fisico diviene pretesto per la ricerca di qualcosa che sta dietro, oltre il sensoriale.
Le forme sono delineate da un tratto leggero e delicato. Sono figure essenziali assemblate con modalità molto più complesse di quanto possa sembrare ad un primo, veloce, impatto visivo. Proprio gli accostamenti morfologici denunciano una interessante ricerca interiore. La resa degli spazi collinari è, ad esempio,un po' vertiginosa. C'è una tendenza a rendere lo spazio a due dimensioni e la terza dimensione sembra schiacciata nella insuperabile bidimensionalità del supporto fisico.
Si incontrano cosi alberelli e fiori con fusti e steli incerti, troppo sottili per reggere il sovraccarico della chioma, eppure capaci di mascherare immense costruzioni. C'è una tensione tra la costruzione abitativa e la vegetazione: la vegetazione sembra ora coprire, ora concedere di presentare, il palazzo o il complesso di case che sta dietro o comunque in prossimità. Un gioco psicologico che ruota introno alla dialettica mostrate-coprire, accennare-non dire, vedere-non vedere... intravedere.
In generale Fulceri ci conduce in un ambiente da fiaba, dove persino le costruzioni esprimono una vita propria, gli alberi e fiori si muovono, ancheggiano, sussurrano, dialogano tra di loro, si "spostano" in fila indiana.
Nei lavori più recenti compare la figura umana, anche questa molto stilizzata, si mostra però nella sua interezza di forme, percepibile da diversi punti di vista rappresentati contemporaneamente.
Arno Boueilh si forma a Parigi, dove compie gli studi, e ancora adesso vive e lavora. All'età di sedici anni incontra il maestro Gilles Cadiou (Giloux) stimato realizzatore di trompe l'oeil da cui apprende il mestiere di pittore, frequentandone con assiduità lo studio, come avveniva un tempo nei grandi ateliers di Montparnasse. In questi anni la grande sensibilità dell'artista Boueilh e il suo senso per il colore, appena esagerato, mai volgare, e sempre appropriato, si incontrano con la tecnica, lo studio approfondito e la storia dell'arte. Il maestro era solito portare i suoi studenti a dipingere all'aperto oppure nello studio ma sempre sur le motive, a rendere oggetti del quotidiano, come "quel lavandino" oppure "quel corridoio", poetico, unico ed eterno.
Arno Boueilh domina tutti i generi, dal paesaggio toscano - la toscana è la sua seconda patria ai tetti di Parigi, fino agli ambienti dei cafés. Si inserisce sia per la tecnica sia per i motivi nella tradizione della pittura francese, anche se ricorda molto Edward Hopper e gli Stati Uniti dell'inizio del Novecento.
Troviamo anche i cortili, questi cortili senza charme, piuttosto brutti, un po' sporchi che diventano dei capolavori nei quali il motivo è solo un pretesto per lasciare la pittura esprimersi. E' qui che accade il miracolo dell'incontro fra la volontà di rendere il più fedelmente possibile il soggetto e il desiderio di lasciarsi andare, di non finire una tela perché tutto è già stato detto ed ogni aggiunto lo distruggerebbe. A questo livello si situa la scelta che fa Arno Boueilh di non dipingere tutto quello che è nelle sue potenzialità tecniche, nell'intenzione ultima di rispettare l'arte in sé.
Nelle opere di Fulceri ogni soggetto è reso con accostamenti sapienti di superfici cromatiche, atmosfere accoglienti, calde e apparentemente tranquillizzanti nella resa di paesaggi collinari, figure umane, nature morte, in cui il dato fisico diviene pretesto per la ricerca di qualcosa che sta dietro, oltre il sensoriale.
Le forme sono delineate da un tratto leggero e delicato. Sono figure essenziali assemblate con modalità molto più complesse di quanto possa sembrare ad un primo, veloce, impatto visivo. Proprio gli accostamenti morfologici denunciano una interessante ricerca interiore. La resa degli spazi collinari è, ad esempio,un po' vertiginosa. C'è una tendenza a rendere lo spazio a due dimensioni e la terza dimensione sembra schiacciata nella insuperabile bidimensionalità del supporto fisico.
Si incontrano cosi alberelli e fiori con fusti e steli incerti, troppo sottili per reggere il sovraccarico della chioma, eppure capaci di mascherare immense costruzioni. C'è una tensione tra la costruzione abitativa e la vegetazione: la vegetazione sembra ora coprire, ora concedere di presentare, il palazzo o il complesso di case che sta dietro o comunque in prossimità. Un gioco psicologico che ruota introno alla dialettica mostrate-coprire, accennare-non dire, vedere-non vedere... intravedere.
In generale Fulceri ci conduce in un ambiente da fiaba, dove persino le costruzioni esprimono una vita propria, gli alberi e fiori si muovono, ancheggiano, sussurrano, dialogano tra di loro, si "spostano" in fila indiana.
Nei lavori più recenti compare la figura umana, anche questa molto stilizzata, si mostra però nella sua interezza di forme, percepibile da diversi punti di vista rappresentati contemporaneamente.
15
agosto 2004
Arno Boueilh / Tiziana Fulceri
Dal 15 agosto al 04 settembre 2004
arte contemporanea
Location
ACCADEMIA LIBERA NATURA E CULTURA
Montecatini Val Di Cecina, Via del Borgo, 1, (Pisa)
Montecatini Val Di Cecina, Via del Borgo, 1, (Pisa)
Orario di apertura
ogni giorno, escluso il martedì, con orario 10.00-13.00/17.00-21.00 e con apertura continuata il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 20.00
Vernissage
15 Agosto 2004, ore 19