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La luce dell’aria – Su-Mei Tse
“Ascoltare l’Aria” è prima di tutto una grande operazione di assemblaggio: l’unione di un “oggetto tecnologico”, un’installazione d’arte contemporanea, a un luogo dalla forte identità naturale, visceralmente legato alla montagna; il tutto in un rapporto armonico, dentro una cornice di coerenza e di unità espressiva.
Comunicato stampa
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"Ascoltare l'Aria" (dal 7 al 22 agosto a Capanna Hofer di Madonna di Campiglio) s'inserisce nel Progetto "La Luce dell'Aria", edizione 2004 de "Il Mistero dei Monti", appuntamento che in pochi anni già s'è ritagliato un posto di consolidato interesse nella programmazione estiva dell'Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena.
"Ascoltare l'Aria" è prima di tutto una grande operazione di assemblaggio: l'unione di un "oggetto tecnologico", un'installazione d'arte contemporanea, a un luogo dalla forte identità naturale, visceralmente legato alla montagna; il tutto in un rapporto armonico, dentro una cornice di coerenza e di unità espressiva. Si tratta di "Echo" di Su-Mei Tse, esposta a Capanna Hofer sul Monte Spinale di Madonna di Campiglio. L'appuntamento è realizzato in collaborazione con il MART, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, la Comunità delle Regole Spinale Manez e costituisce un'esperienza di particolare significato.
Un accostamento inedito, riuscito e trascinante, quello di Su-Mei Tse con il paesaggio di Madonna di Campiglio: la giovane artista d'origine cinese, che ha dato al Lussemburgo il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia, con "Echo" ha realizzato un'installazione "immersa" nell'aria, che sul Monte Spinale trova una dimora naturale e sorprendente.
Nel video l'ambiente di montagna è irreale: creato con le tecniche di elaborazione digitale, accosta un prato verdissimo in primo piano e un fondale che è un incombente abisso di montagna. Qui una piccola figura femminile suona il violoncello, rivolta verso la montagna. Sospende, poggia a terra lo strumento, lo riprende e rincomincia. Succede che il suono smetta mentre il movimento del braccio e dell'archetto proseguono; oppure che la melodia prosegua inalterata anche se la musicista ha interrotto l'esecuzione: è qui che entra in scena il protagonista, l'eco, sotto forma dell'impressione visiva costruita ad arte dall'autrice: il suono è troppo nitido per essere l'eco suggerito dalla sempre incombente presenza dello spettatore - montagna.
Su-Mei Tse parte da una formazione prima musicale e poi artistica, per approdare a un'opera "totale", dove s'articolano musica, fotografia, cinema e danza. Un'arte "tecnologica" che mantiene un carattere artigianale: i suoi soggetti sono umani e poetici, accessibili ad una comprensione semplice e immediata, alla portata di tutti.
D'altronde va ricordato che il suo impegno è e rimane la ricerca dei linguaggi universali: quelli che hanno la capacità di annullare le differenze e di unire gli uomini.
Nel video c'è una relazione, un dialogo tra l'umano e la natura; tra lei, la musicista, e l'abisso - montagna, interlocutore la cui risposta avviene con l'eco, cioè attraverso l'aria e dentro l'aria.
Prosegue quindi il percorso tematico dentro l'inesauribile dialogo dell'uomo con la natura, e resta confermata la scelta di fondo de "Il Mistero dei Monti" di volgersi alla parte nascosta dell'universo montagna; la luce dell'aria, in particolare, è quella che svela e "mette in luce" la bellezza del paesaggio d'alta quota; nitida e fresca, esce dalla notte per rivelarsi nell'alba con lo stupore di un'apparizione.
"La Luce dell'Aria" s'articola nei due grandi capitoli "En Plein Air" e "Giri d'Aria" e, come tradizione, nasce con l'estate e muore con l'inverno: si svolge dal 21 giugno, solstizio d'estate, fino alla chiusura del solstizio d'inverno, il 21 dicembre.
"Ascoltare l'Aria" è prima di tutto una grande operazione di assemblaggio: l'unione di un "oggetto tecnologico", un'installazione d'arte contemporanea, a un luogo dalla forte identità naturale, visceralmente legato alla montagna; il tutto in un rapporto armonico, dentro una cornice di coerenza e di unità espressiva. Si tratta di "Echo" di Su-Mei Tse, esposta a Capanna Hofer sul Monte Spinale di Madonna di Campiglio. L'appuntamento è realizzato in collaborazione con il MART, Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, la Comunità delle Regole Spinale Manez e costituisce un'esperienza di particolare significato.
Un accostamento inedito, riuscito e trascinante, quello di Su-Mei Tse con il paesaggio di Madonna di Campiglio: la giovane artista d'origine cinese, che ha dato al Lussemburgo il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia, con "Echo" ha realizzato un'installazione "immersa" nell'aria, che sul Monte Spinale trova una dimora naturale e sorprendente.
Nel video l'ambiente di montagna è irreale: creato con le tecniche di elaborazione digitale, accosta un prato verdissimo in primo piano e un fondale che è un incombente abisso di montagna. Qui una piccola figura femminile suona il violoncello, rivolta verso la montagna. Sospende, poggia a terra lo strumento, lo riprende e rincomincia. Succede che il suono smetta mentre il movimento del braccio e dell'archetto proseguono; oppure che la melodia prosegua inalterata anche se la musicista ha interrotto l'esecuzione: è qui che entra in scena il protagonista, l'eco, sotto forma dell'impressione visiva costruita ad arte dall'autrice: il suono è troppo nitido per essere l'eco suggerito dalla sempre incombente presenza dello spettatore - montagna.
Su-Mei Tse parte da una formazione prima musicale e poi artistica, per approdare a un'opera "totale", dove s'articolano musica, fotografia, cinema e danza. Un'arte "tecnologica" che mantiene un carattere artigianale: i suoi soggetti sono umani e poetici, accessibili ad una comprensione semplice e immediata, alla portata di tutti.
D'altronde va ricordato che il suo impegno è e rimane la ricerca dei linguaggi universali: quelli che hanno la capacità di annullare le differenze e di unire gli uomini.
Nel video c'è una relazione, un dialogo tra l'umano e la natura; tra lei, la musicista, e l'abisso - montagna, interlocutore la cui risposta avviene con l'eco, cioè attraverso l'aria e dentro l'aria.
Prosegue quindi il percorso tematico dentro l'inesauribile dialogo dell'uomo con la natura, e resta confermata la scelta di fondo de "Il Mistero dei Monti" di volgersi alla parte nascosta dell'universo montagna; la luce dell'aria, in particolare, è quella che svela e "mette in luce" la bellezza del paesaggio d'alta quota; nitida e fresca, esce dalla notte per rivelarsi nell'alba con lo stupore di un'apparizione.
"La Luce dell'Aria" s'articola nei due grandi capitoli "En Plein Air" e "Giri d'Aria" e, come tradizione, nasce con l'estate e muore con l'inverno: si svolge dal 21 giugno, solstizio d'estate, fino alla chiusura del solstizio d'inverno, il 21 dicembre.
07
agosto 2004
La luce dell’aria – Su-Mei Tse
Dal 07 al 22 agosto 2004
arte contemporanea
Location
CAPANNA HOFER
Pinzolo, (Trento)
Pinzolo, (Trento)
Vernissage
7 Agosto 2004, ore 14