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Non Toccare la Donna Bianca
Non Toccare la Donna Bianca riunisce in una collettiva 19 artiste internazionali per la maggior parte originarie di paesi caratterizzati da complesse situazioni politiche e sociali he presentano opere quasi tutte inedite create appositamente per lo spazio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dalla pittura al video, all’installazione alla fotografia.
Comunicato stampa
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Giovedì 16 settembre 2004 la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo inaugura negli spazi espositivi di Via Modane 16 a Torino, la mostra Non Toccare la Donna Bianca a cura di Francesco Bonami.
Il progetto espositivo, il cui titolo è ispirato al famoso film di Marco Ferreri del 1974 è interamente prodotto dalla Fondazione.
Non Toccare la Donna Bianca riunisce in una collettiva 19 artiste internazionali per la maggior parte originarie di paesi caratterizzati da complesse situazioni politiche e sociali - Micol Assael, Maja Bajevic, Berlinde De Bruyckere, Marlene Dumas, Ellen Gallagher, Carmit Gil, Fernanda Gomes, Lyudmila Gorlova, Mona Hatoum, Michal Helfman, Emily Jacir, Koo Jeung-a, Daniela Kostova, Senga Nengudi, Shirin Neshat, Shirana Shabazi, Valeska Soares, Nobuko Tsuchiya e Shen Yuan – che presentano opere quasi tutte inedite create appositamente per lo spazio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dalla pittura al video, all’installazione alla fotografia.
Accanto ad artiste piu’ conosciute come Marlene Dumas, Mona Hatoum e Shirin Neshat, la mostra sarà occasione di presentare le opere di altre - come Senga Nengudi, artista e performer afroamericana che realizza complessi lavori scultorei utilizzando capi d’abbigliamento d’uso prevalentemente femminile, come calze e collant, o Valeska Soares, brasiliana che attraverso le sue sensuali installazioni indaga il rapporto tra spazio reale e percezione personale dello stesso - che espongono per la prima volta in Italia.
Il progetto espositivo, il cui allestimento è a cura del gruppo Cliostraat, è composto dalle oltre 21 opere presentate dalle artiste.
Il confronto tra le loro visioni, interessante per l’eccezionalità di un evento che vede riunite le opere di un gruppo cosi’ folto di artiste che riflettono sulla società di oggi, esprime il complesso panorama rappresentativo delle trasformazioni della società dall’inizio del XXI secolo.
Spiega Francesco Bonami: “Il provocatorio titolo Non Toccare la Donna Bianca vuole essere una riflessione su come la donna come soggetto storico rappresenti il simbolo della diversità e della liberazione della nostra società contemporanea. Se Ferreri identificava la "donna bianca" con l'occidente e i suoi folli genocidi di minoranze e popolazioni conquistate, questa mostra preferisce riflettere sul "non toccare", ovvero l'ordine della società occidentale imposto al resto del mondo attraverso la propria potenza economica.
Il lavoro delle artiste invitate non si focalizza sull’identità femminile in contrapposizione a quella maschile: ognuna, operando su territori diversi e contradditori come l'Asia, il Medio Oriente, l'Europa e gli Stati Uniti, vuole definire la propria diversità come strumento di liberazione, sia del proprio linguaggio che degli stereotipi che hanno spesso limitato la comunicazione del soggetto "donna" nella cultura e nell'arte contemporanea.
La loro arte e' politica non perché affronta esplicitamente temi politici ma perché infrange continuamente con il proprio linguaggio artistico i divieti dell'ordine prestabilito dall'egemonia occidentale con la natura del proprio linguaggio artistico”.
La mostra è corredata da un catalogo edito da Hopefulmonster, con testi di Francesco Bonami e schede tecniche delle opere in mostra.
Tutte le diciannove artiste hanno progettato e realizzato autonomamente la sezione a loro dedicata nel catalogo.
Il progetto espositivo, il cui titolo è ispirato al famoso film di Marco Ferreri del 1974 è interamente prodotto dalla Fondazione.
Non Toccare la Donna Bianca riunisce in una collettiva 19 artiste internazionali per la maggior parte originarie di paesi caratterizzati da complesse situazioni politiche e sociali - Micol Assael, Maja Bajevic, Berlinde De Bruyckere, Marlene Dumas, Ellen Gallagher, Carmit Gil, Fernanda Gomes, Lyudmila Gorlova, Mona Hatoum, Michal Helfman, Emily Jacir, Koo Jeung-a, Daniela Kostova, Senga Nengudi, Shirin Neshat, Shirana Shabazi, Valeska Soares, Nobuko Tsuchiya e Shen Yuan – che presentano opere quasi tutte inedite create appositamente per lo spazio della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dalla pittura al video, all’installazione alla fotografia.
Accanto ad artiste piu’ conosciute come Marlene Dumas, Mona Hatoum e Shirin Neshat, la mostra sarà occasione di presentare le opere di altre - come Senga Nengudi, artista e performer afroamericana che realizza complessi lavori scultorei utilizzando capi d’abbigliamento d’uso prevalentemente femminile, come calze e collant, o Valeska Soares, brasiliana che attraverso le sue sensuali installazioni indaga il rapporto tra spazio reale e percezione personale dello stesso - che espongono per la prima volta in Italia.
Il progetto espositivo, il cui allestimento è a cura del gruppo Cliostraat, è composto dalle oltre 21 opere presentate dalle artiste.
Il confronto tra le loro visioni, interessante per l’eccezionalità di un evento che vede riunite le opere di un gruppo cosi’ folto di artiste che riflettono sulla società di oggi, esprime il complesso panorama rappresentativo delle trasformazioni della società dall’inizio del XXI secolo.
Spiega Francesco Bonami: “Il provocatorio titolo Non Toccare la Donna Bianca vuole essere una riflessione su come la donna come soggetto storico rappresenti il simbolo della diversità e della liberazione della nostra società contemporanea. Se Ferreri identificava la "donna bianca" con l'occidente e i suoi folli genocidi di minoranze e popolazioni conquistate, questa mostra preferisce riflettere sul "non toccare", ovvero l'ordine della società occidentale imposto al resto del mondo attraverso la propria potenza economica.
Il lavoro delle artiste invitate non si focalizza sull’identità femminile in contrapposizione a quella maschile: ognuna, operando su territori diversi e contradditori come l'Asia, il Medio Oriente, l'Europa e gli Stati Uniti, vuole definire la propria diversità come strumento di liberazione, sia del proprio linguaggio che degli stereotipi che hanno spesso limitato la comunicazione del soggetto "donna" nella cultura e nell'arte contemporanea.
La loro arte e' politica non perché affronta esplicitamente temi politici ma perché infrange continuamente con il proprio linguaggio artistico i divieti dell'ordine prestabilito dall'egemonia occidentale con la natura del proprio linguaggio artistico”.
La mostra è corredata da un catalogo edito da Hopefulmonster, con testi di Francesco Bonami e schede tecniche delle opere in mostra.
Tutte le diciannove artiste hanno progettato e realizzato autonomamente la sezione a loro dedicata nel catalogo.
16
settembre 2004
Non Toccare la Donna Bianca
Dal 16 settembre 2004 all'otto gennaio 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO
Torino, Via Modane, 16, (Torino)
Torino, Via Modane, 16, (Torino)
Biglietti
intero euro 5, gruppi euro 4, ridotto euro 3
Orario di apertura
da martedì a domenica, dalle 12.00 alle 20.00; giovedì dalle 12.00 alle 23.00; lunedì chiuso. Aperto alle scuole dalle 9.00 alle 19.00
Vernissage
16 Settembre 2004, ore 19
Editore
HOPEFULMONSTER
Ufficio stampa
ILARIA GIANOLI
Autore
Curatore