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Soraya. Abiti di un mito
Nelle lussuose sale del palazzo Revoltella, in un’atmosfera particolarmente adatta al ricordo di una donna che ha vissuto tutta la vita tra le cose belle, sono stati distribuiti ventidue abiti acquistati dalla signora Laura Pizzari, imprenditrice triestina.
Comunicato stampa
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L’idea di questa mostra è nata in seguito alla scoperta di una collezione triestina di abiti della principessa Soraya e dalla curiosità di mettere a confronto gli abiti di una protagonista delle cronache mondane degli con quelli delle donne comuni contemporaneamente presentati nella sede di Palazzo Costanzi, dove è aperta la rassegna “Moda anni cinquanta in passerella”.
Nelle lussuose sale del palazzo Revoltella, in un’atmosfera particolarmente adatta al ricordo di una donna che ha vissuto tutta la vita tra le cose belle, sono stati distribuiti ventidue abiti acquistati dalla signora Laura Pizzari, imprenditrice triestina, appassionata collezionista di rarità, in occasione dell’asta tenutasi a Parigi alla fine di maggio del 2002, otto mesi dopo la morte della principessa.
Si tratta di abiti di alta sartoria, alcuni dei quali prodotti da grandi case di moda come Christian Dior, Valentino, Escada e Roberto Cavalli, che appartengono a diversi momenti della sua vita e sono stati usati in varie circostanze a partire dagli anni cinquanta fino a tempi più recenti: sono abiti da cocktail e da sera, pellicce e stole, ma anche abiti estivi in cotone e vestaglie da casa. Il gusto della principessa era per lo più indirizzato a tessuti preziosi, colori vivaci e ricami molto elaborati. Ammirata per la sua straordinaria bellezza, rappresentò anche un modello di eleganza per molte generazioni di donne che leggevano appassionatamente sui rotocalchi le sue tristi vicende sentimentali.
Una mostra diversa dal solito, dunque, che può suscitare attenzione non solo per la qualità degli abiti esposti, veri capolavori sartoriali, ma anche come pretesto per richiamare alla memoria tempi, personaggi e avvenimenti che ormai si collocano nella dimensione del mito.
Nelle lussuose sale del palazzo Revoltella, in un’atmosfera particolarmente adatta al ricordo di una donna che ha vissuto tutta la vita tra le cose belle, sono stati distribuiti ventidue abiti acquistati dalla signora Laura Pizzari, imprenditrice triestina, appassionata collezionista di rarità, in occasione dell’asta tenutasi a Parigi alla fine di maggio del 2002, otto mesi dopo la morte della principessa.
Si tratta di abiti di alta sartoria, alcuni dei quali prodotti da grandi case di moda come Christian Dior, Valentino, Escada e Roberto Cavalli, che appartengono a diversi momenti della sua vita e sono stati usati in varie circostanze a partire dagli anni cinquanta fino a tempi più recenti: sono abiti da cocktail e da sera, pellicce e stole, ma anche abiti estivi in cotone e vestaglie da casa. Il gusto della principessa era per lo più indirizzato a tessuti preziosi, colori vivaci e ricami molto elaborati. Ammirata per la sua straordinaria bellezza, rappresentò anche un modello di eleganza per molte generazioni di donne che leggevano appassionatamente sui rotocalchi le sue tristi vicende sentimentali.
Una mostra diversa dal solito, dunque, che può suscitare attenzione non solo per la qualità degli abiti esposti, veri capolavori sartoriali, ma anche come pretesto per richiamare alla memoria tempi, personaggi e avvenimenti che ormai si collocano nella dimensione del mito.
29
luglio 2004
Soraya. Abiti di un mito
Dal 29 luglio al 26 settembre 2004
Location
CIVICO MUSEO REVOLTELLA – GALLERIA D’ARTE MODERNA
Trieste, Via Armando Diaz, 27, (Trieste)
Trieste, Via Armando Diaz, 27, (Trieste)
Biglietti
5,00 intero, 3,00 ridotto
Orario di apertura
da lunedì a sabato 9-14 e 16-19 / domenica 10-19 / martedì chiuso
(in agosto dal merc al sab apertura serale fino alle 24 con apertura del bar sulle terrazze del V e VI piano)